Terza Generazione - anno II - n. 9 - giugno 1954
il suo giungere al concetto di ordine naturale, il suo pren– dere coscienza della radicale difformità dell'ordine na– turale dall'ordine costituito, il nascere del problema del « comunismo » come della società costituita omogeneamente all'ordine naturale. La Francia è il centro di questo movi– mento storico. Dopo il fallimento di Babeuf, questo movi- 1nento abbandona la prospettiva della conquista violenta del potere e passa alla fase uiopista cioè ai tentativi di co– struzione in vitro della società perfetta: è il momen– to di Saint-Simon, di Fourier, di Owen, di Proudhon, di quei movimenti che saranno l'anima della rivolu– zione parigina del 1848, la forza popolare della Se– conda Repubblica. Il mar.xismo stesso si è inserito in questo filone, ponendosi appunto come forza rea– lizzatrice del comunismo. Esso ha però alterato pro– f onda niente i termini in cui veniva precedentemerit.e posto il pro blenia della fondazione della società comunista: laddove sia l'anarchismo che l'utopismo ponevano il pro– blema della fondazione della società comunista come un problenia ùnmediato e cercavano quindi di delinearne le istituzioni·, il marxismo aff erniava che le leggi necessarie dello sviluppo storico si incaricavano di produrre il comu– nismo e che quindi il fondamentale problema era quello cli conoscere il concreto svolgersi della realtà sociale per introdurvi delle azioni capaci di rendere più agevole il par– to della società futura. Sì aveva così quella conversione d:ll_a di~ezio':e del movimento, dal fondamento dei giu– dizi razionali a quello dei giudizi politici: che raggiunge– va con Lenin e con il partito bolscevico il suo massimo svi– luppo. Tuttavia la forza costitutiva del movimento rima– neva senipre il problema del « comunismo », cioè il proble- ibliotecaGino Bianco nia della società secondo ragione e secondo giustizia, po– sto dal giusnaturalisn10 nioderno. Il fatto che attraverso Lenin e Stalin tale forza sia diventata la forza di costru– zione dello Stato sovietico non significa che essa per ciò stesso sia diventata una semplice forza nazionale russa. In essa la dilnensione ideale ed universale è ineliminabile ed anzi il particolare grave problenia che il coniunismo pone oggi al niondo è il suo esistere nella forma di Stati e di partiti nazionali che si pongono, in forza proprio della ten– sione alla società razionale ed universale, obiettivi mon– diali i1npropri e contraddittori alla loro stessa natura con– creta di Stati e di partiti ( 1). E' dunque co1nprensibile conie ad un certo niomentu si deterniini, nella società sovietica, il bisogno di uscire dalla totale indeterniinazione in cui lo storicisnio niarxista lascia il problema della società secondo ragione e di proporre quindi il proble,na della teoria della società coniunista. Questo il problema di laroscenko che, pur nei limiti visti, si ricollega alla tradizione giusnaturalistica europea . ed ai motivi originari e f andanti del movimento operai.o. Questo problema implica il ritorno al proble1na della verità razio– nale ed universale e quindi la rottura dell'errore del . marxismo. IV. E' significativo che tale proble,na nasca proprio a par– tire dall'opera di Stalin, dalla pianificazione sovietica e non si riallacci in nulla alle antiche posizioni trotskiste, o co– mun9ue dalla tradizione marxista prestaliniana; è signi– ficativo che esso nasca in ter,nini tecnologici, ben diversi da quelli filosofici e giuridici in cui aveva trovata la sua espressione originaria: perchè tutto ciò sta ad indicare che tale esigenza è costitutiva ed inelirn,inabile del 1novimento c?munista e riemerge ùi esso da vari 1no1nenti ed espe– rienze. E per questo è pure significativo che si ricolleghi alla volon~à della nuova generazione di compiere imprese nuo– ve, d1 rompere limiti naturali e storici esistenti, di dare piena terra alla propria tensione di innovazione creativa. Poichè il proble1na di opere a fondamento delle quali stia la scoperta di una nuova idea, di un nuovo valore universale non può nascere che a partire da un'esperienza concreta, da un cin1ento effettivo con le difficoltà esistenti sul piano della realtà di base, e non di vertice, che costi– tuiscono, nei loro molteplici aspetti culturali, sociali, tec– nic~, i f andamenti di una società e quindi i punti che ver1~cano la sua reale consistenza e da cui soltanto può partir~ un reale superamento (1). E' appunto in tale zona ~he si trova, necessaria;nente, la giovane generazione: ed z_n t~le zo,~a la_situa ~ù~stamente Stalin confutando ogni 1/lusione dz faczle doniznio e niutan1ento del siste,na della (1) Si tratta in Liltinia analisi di una coHfraddizione tra le tesi razionali del niarxismo (da cui i marxisti non J1otrebbero prescin– dere, pur se lo volessero, senza sostituirle, con nuove tesi teoretiche, per~Jzè. è _i,npossibile all'uomo prescindere da verità di ragione nei suoi gzudizi), e le << verità rl<>i fatti », a cui, in forza del contenuto stesso di tali tesi, i 1narxisti sono portati a strettamente aderire. Essi non possono dunque che inquadrare in una prospettiva gene– rale, ronseguente alla tesi del marxismo, problemi che nascono da una realtà ben diversa da quella per riferimento alla quale il 1nar– xis mo er,z stato pensato. Questo conduce ad una reale contraddi– zione nell'operazione comunista.
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