Terza Generazione - anno II - n. 8 - maggio 1954
Essa ' e scoperta dentro di noi Forse perchè mentre leggevo questo libro la campagna bavarese passava davanti ai 1niei occhi dai finestrini di un treno, la Ger– mania sz è poco a poco presentata nella rifiessione come l'antitesi naturale di questo mondo e in un significato più esteso il suo spec– chio in Europa. Nessun popolo è più vicino a quello americano per la gioùinezza del sangue e il candore dei desideri e nessun popolo celebra con parole tanto diverse la propria leggenda. Le vie della corruzione e quelle della purezza sono anche qui paurosamente vi– czne; tna una continua follìa trascina i tedeschi fuori della loro r;trada, li opprime in avvenzlire disumane e difficili. Così questi due popoli, che pochi anni fa lottavano vicini nel caldo degli stadi e cercavano il migliore esempio di un lavoro or– ganizzato, si affrontano ora conte i protagonisti di una lotta cruenta: essi hanno preso su di sè la responsabilità di dirigere il mondo e colpiscono senza ritegno gli ultimi ostacoli alla loro impetuosa na– tura. Perchè questo è il senso maggiore della guerra che si com– batte. Alla consuetudine diplomatica e alla fantasia dei generali si presentano ancora vecchie figure: l'equilibrio europeo e la '' France éternelle ", la monarchia absburgica e gli stati cuscinetto. Ma queste figure appartengono alla pace di W estfalia e a quella di J' ersailles: dietro la loro vacillante realtà chi ha bisogno di corpi i i1,;i e di parole senza inganno vede altri nomi: America e Ger– mania, Russia, Cina. Da una parte e dall'altra sono impegnate forze capaci di correg– gere il corso della nostra esperienza, di buttarci in un angolo come ~ liotecaGino Bianco rottami inutili o di condurci in salvo su una riva qualsiasi. Nla l'Anierica vincerà questa guerra perchè il suo slancio iniziale ob– bedisce a forze più vere, perchè crede facile e giusto quello che si propone. Keep smiling, « conserva il tuo sorriso »: questo « slogan >> di pace veniva dall'America con tutto un seguito di niusiche edi– ficanti, quando l'Europa era una vetrina vuota e l'austerità di co– stumi imposta ai paesi totalitari scopriva soltanto il volto disperato e a1naro della reazione fascista. L'estrema semplicità dell'ottimismo americano poteva allora indignare quanti erano persuasi del dovere di portare il lutto in segno d'umanità, quanti anteponevano l'orgo– glio per i propri morti alla salute dei propri vivi. Ma il grande orgoglio dell'America per i suoi figli di oggi sarà la consapevo– lezza che essi hanno corso sulla strada più ripida della storia, che hanno evitato i pericoli e le insidie di uno sviluppo quasi senza soste. L'arricchimento e la corruzione burocratica, i gangsters e le crisi, tutto è diventato natura in un corpo che cresce. E questa è la sola storia dell'A,nerica: un popolo che cresce, che copre con il suo continuo entusiasrno gli errori già commessi e riscatta nella buona volontà i pericoli futuri. Le forze più ostili potevano incon– trarsi sul suolo americano, le 1nalattie e la miseria; ma la media di questi rischi e paure era sempre una positività, ripeteva ogni volta l'esaltazione dell'uomo. Grava sulla civiltà americana la stupidità di una frase: civiltà materialistica. Civiltà di produttori: questo è l'orgoglio di una razza
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=