Terza Generazione - anno II - n. 8 - maggio 1954

Nostalgia del paese Uno scalpellino, ritiratosi al natio Fa– vàro, sulle prealpi Biellesi, dopo trent'anni di Pennsy 1 vania, ubriacone, tremendo can• tore in chiesa e all'osteria, mi era, anni addietro, mentre villeggiavo in quel paese, persona n1olesta incomprensibile e perciò quasi antipatica. Andava su e giù per l'unico viottolo, di osteria in osteria: senza giacca, con una ca- 1nicia azzurra e ampia, i pantaloni bassi sulle anche, sostenuti da una grossa cin– ghia. Il naso aquilino, i baffi cascanti, l'oc– chio vitreo a forza di bere, borbottava con– tinuamente frasi di slang, guardava torvo e poi usciva in lunghe risate sardoniche. Era apertamente allegro solo quando cantava; quando sonava le campane per due ore consecutive, la vigilia di una grande festa, e se moriva qualcuno in paese: perchè fa– ceva da sagrestano e da becchino, cosl per gusto, senza cavarci un soldo. Altrimenti sdegnoso, indispettito, pareva sempre che si lamentasse, che ce l'avesse su con mezzo mondo. Si chiamava Perou, e per soprannome Pistin. La gente in paese diceva che aveva parecchi quattrini da par– te; che era mezzo matto; che un giorno sarebbe morto bruciato dall'alcool, ma che in fondo era un buonissimo uomo. Emigrai anch'io, se pure molto meno a lungo, negli States. Quando tornai, uno sguardo, una parola (Hallo Pistin. Hallo l\1ario. How do you do? Fine! How are things going on over there ?) avevamo fatto amicizia. E senz'altro, da quel momento, lo capii, lo scusai fino in fondo. Ora è m-0rto. Bruciato dall'alcool. Ma, salvo forse il numero dei litri, la mia vita non è molto diversa dalla sua, che tanto mi irritava, posa assurda e inspiegabile. Anch'io ora borbotto, vado su e giù per il paese, rievoco nostalgico l'America: chiac– chiere scritte e stampate; le sue, fra una mano e l'altra di tressette, forse erano meglio. E anch'io, per ora, sono contento di non essere in America; ma preferisco starmene _qui, sonare le campane, cantare in chiesa e all'osteria, e seppellire i morti. You see, nu tenete di chieste jur– nale in Italia - e volgendosi ai ragazzi: Biblioteca Gino Bianco - They have'nt got a Sunday Paper over therel Il Sunday Paper, il giornale della dome– .nica è, coi grattacieli e gli ananassi e le automobili a poco prezzo, l'argomento pre– ferito da chi è deciso a contentarsi dell'A– merica. Nemmeno se comprando per un nichel quella massa di carta comprassero un mi- racoloso talismano di felicità. Quante domeniche mattine incontrai im– migrati antichi e recenti con lo scartafac– cio multicolore sottobraccio e una smorfia di beatitudine sul volto: in Italia questo non c'è. Se Dio vuole 1 E trascorrono il pomeriggio nella tetra li. ving room a sfogliare, a leggiucchiare co– teste ebdomadarie enciclopedie di cretinismo, annoiati, desolati, ma convinti di godere il supremo beneficio della nuova civiltà. Oh gli scoponi, i tressette, le partite a bocce, e i cori e i mezzi di buono che fanno la festa italiana! Quale gioia, quale sapienza e intelligenza al confronto. Entends-tu retentir les refrains des diman– et l' espoir qui gazouille... [ ches come tutto questo è lontano, dimenticato, perduto. E certo, la tristezza, la cecità spirituale sono caratteri ch'essi hanno in comune con tutti i popoli immigrati negli States. Ma è tanto più doloroso in loro, che decadono da una civiltà fra tutte antichissima e da quella dignità che anche nelle epoche e nelle regioni più misere mai non manca al nostro popolo. Il più povero contadino del più poYero paese dell'Italia centrale o meridionale con– serverà sempre, e negli stenti e nelle scia– gure, gravità, umanità di modi. Ma quelli nell'agiatezza, colla Ford, col Sunda y Pa– per e con la ghiacciaia elettrica, hanno per– duto tutto: eguagliando, cupi, ottusi, gli emigrati di qualunque nazione. Lo spirito di ciascun popolo resta, s1 ca– pisce. Ma sopra queste differenze e carat– teri, e come una condanna, come un patto umiliante che limita e atrofizza la loro vita, è il senso cocciuto e mistico dell'America. MARIO SoLDA n da « America primo amore 1i 11

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