Terza Generazione - anno II - n. 8 - maggio 1954

trionfale successo: posta dalla sua maturità storica dinanzi ai problemi del mondo umano, l'America non ha cono– sciuto sulla via battuta risultati comparabili con quelli ot– tenuti nella lotta per il dominio della na_tura. .La crisi della politica mondiale americana non può dun– que non porre La coscienza americana dinanzi al fondo dei problemi che le stanno dinanzi. ll tempo della sponta– neità per f America è finito, così come il tempo delCisola– mento. Occorre orrnai sapere chi in verità è f America, chi in verità sono le altre nazioni del mondo. Solo una nuova ed autentica coscienza storica può fornire Ja base del com– pimento e della maturità delf unianità americana ed il fon– daniento della sua azione mondiale. Se questo non accadesse, se l'" ideologia americana" fosse insuperabile, nessuna tattica e nessuna transazione, nessuna " distensione " costituirebbe per il mondo intero, speranza di salvezza: poichè non un puro clamore di pace, ma soltanto la reale soluzione dei problemi e della con– traddizione della storia presente possono salvare il niondo dalla sciagura. La conclusione che ci pare poter trarre da quanto sopra è questa: se è vero che il desiderio umano di autosviluppo è umano e non satanico: se l'America è dunque, non come sostiene lo ]ungk, una nazione " sotto il soLe di satana " ma una nazione n sotto il sole di Dio ", vi sono speranze di salvezza e di sviluppo per l'America e per la storia umana. Ma se queste speranze debbono realizzarsi, vuol dire che quello che noi conosciamo non è il volto definitivo del– r' America: che il più ed il meglio di sè l'America deve ancor darlo. I termini noti dell'America, la lotta tra spinta democratica e conservatorismo tradizionale, tra autorità sta– tale ed interessi privati, tra senso dell'eguaglianza umana e privilegi di fatto rivelano solo aspetti delt)autentico tra– vaglio spirituale americano. Nuove idee, nuove tensioni, nuovi uomini debbono sor– gere: uomini capaci di liberare la concentrazione dell'at– tenzione americana dal culto astratto degli ordinamenti po– litici, dall'adorazione niummificata dell'America come '' de– rnocrazia perfetta ", per darci finalmente quello che gli uo– mini desiderano, che il niondo vuole: l'America come Ame– rica, come modo di vivere coscientemente la totalità della dimensione umana, in tutti i suoi aspetti, quelli noti e quelli ignoti: un'America in cui i problemi fondamentali del– l'uomo, naturali, cos1nici, eterni costituiscono il fondamento della vita uniana e nazionale, la pietra di paragone del va– lore personale sicchè la politica e la tecnica non siano più astratte dalla vita e quindi dalla possibilità di autentica comprensione e totale dominio dell'uomo, ma possono es– sere inserite in essa. Per l'America, come per ogni altra nazione al mondo, è giunto il momento di vivere come umanità prima che come Stato, anche per poter essere veramente Stato; tutta co– stituita nel diritto senza abuso e privilegio privato come conseguenza di una radicale giustizia nell'atteggiamento verso Dio, gli uomini, la natura. E questo momento è giunto massimamente per l'A me– rica, proprio per la pienezza dei desideri " prometeici '' di autosviluppo umano continuo che essa porta al mondo con una consistenza e concretezza mai prima d'ora conosciuta. ll modo di essere dell'Umanità in cui la nuova umanità BibliotecaGino Bianco americana può cornpiersi è un' Vmanità in cui i valori umani e le conquiste storiche compiute da ogni cultura, e nazione che è sotto il cielo, possano sistematicamente trascendere i limiti, gli errori, gli impossessamenti, di vario tipo, i con– testi materiali in cu~ sono inclusi e diventare perennemente e ininterrottamente patrimonio universale e quindi patri– monio di ogni uomo. Ecco perchè il problema dell'America è essenzialmente il problema del suo rapporto con le altre culture e le altre nazioni; è il problema della sistematica integrazione di esse in una civiltà umana autenticamente universale e reai– mente mondiale nella piena differenziazione delle voca– zioni nazionali e personali. In questa grande crescita della vita umana e nazionale americane, tutte le componenti nazionali e culturali oggi materialmente fuse ma non compiute e spiegate nell'uma– nità americana potranno trovare il loro pieno significato come parte funzionale di essa: anglossassoni, negri, ita– liani, tedeschi, slavi, francesi, indiani, cinesi, spagnoli,. Tutto ciò che nel violento impasto americano costituisce oggi motivo di debolezza e di inferiorità potrà diventare ele- 1nento di valore e di pienezza risolvendo così quei pro ble– nii di unità umana che la democrazia e la politica sono i,npotenti a risolvere. E molte nazioni che sono diventate una sola America potranno diventare i ponti di integra– zione dell'umanità americana con il mondo intero. E forse le tre grandi Americhe che si stanno oggi di fronte, l'A- 1nerica Yankee, l'America Latina e l'America India, entre– ranno tra di loro in un nuovo e diverso rapporto, anche na– zionale e politico. Queste le dimensioni del problema che si pone oggi dinanzi alla nazione americana. Qualcuno potrà pensare che posto così il problema, la conclusione cui si giunge non differisca poi molto dal giudizio finale dello ]ungk. Non ci pare: lo J ungk pensa ad una negazione dell' A me– rica proprio nel suo elemento umano costitutivo, il suo desiderio "prometeico " di infinito autosviluppo uma– no. In essa si sente, dicevamo, la condanna protestantica della natura e dei suoi moventi come sostanziµlmente corrotti. Noi non pensiamo alla negazione dell'America ma al suo conipimento; al compimento, grandioso e doloroso, delle grandi responsabilità che le addossano i suoi desideri. E compimento significa che quelle tensioni, che ci paio– no barbare e selvagge, e persino violentemente materiali– stiche perchè non si sono espresse in civiltà, creeranno sto– ria omogenea a loro, senza rinnegarsi, ma comprendendo pienamente, nell'impegno di realizzazione, ciò che quei de– sideri veramente significano. Per questo i desideri americani lungi dall'essere per noi) sorgenti di grande paura sono sorgenti di grande speranza; sono il segno di una nuova epoca umana che nasce, in cui l'umanità .saprà vivere non nella semplice ripetizione delle abitudini del passato, ma nella continua tensione a portare la sua vita totale, la sua vita di Umanità, ininterrottamente su un piano più in alto. GIANNI BAGET ( 1) RonERT JUNGK: Jl futuro è già cominciato, trad. it. Einau– di, 1954. (2) JuNGK, op. cit., p. 19 e segg. 9

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