Terza Generazione - anno II - n. 8 - maggio 1954
nebre non hanno più valore: il senso del prinio giorno della creazione biblica viene annullato dall'evento posteriore di Pro1neteo. Solo un breve passo ci separa orniai dal giorno in cui il f anioso effetto di aurora boreale, già allo studio in un laboratorio della California, spoglierà per sempre il cielo dal suo manto notturno. E lo stesso avviene per ogni singolo atto della creazione, descrittoci dalla Bibbia >). " Solo quando questo artiglio spasniodico teso verso l'on– nipotenza totale si ripiegherà, quando questa genesi ibrida cadrà in frantunzi cedendo il posto alla nioderazione l'A– nierica verrà di nuovo scoperta da Colui ch'essa ha rinne– gato: I ddio ». (2). A bbianio fatto questa lunga citazione del libro dello J ungk perchè, a nostro avviso, ese1nplare, della 1natrice spi– rituale e storica da cui provengono le sue categorie cultu– rali (ignorianio, la confessi o ne religiosa dello Jungk): il pro testantesi n1 o. E' eh· qui appunto che nasce la contrapposizione tra n fede,, ed " opere", che si è laicizzata poi in contrappo– sizione tra ·, spiritualità ed " organizzazione sociale ". E' appunto in questa tradizione che si ritrova il pensiero dello Jungk secondo cu1: il progresso tecnico conduce, al- 1neno ad un certo punto del suo svt"luppo, alla violazione dell'ordine cos1nico stabilito da D1·0 11elf.r1 creazione. A bbia11io fatto tale precisazione per non togliere valore alle osservazioni dello Jungk 111aper separarle dalla pre– giudiziale di princip1·0, a cui egli le ha legate e che deter– rn1:na il suo giudizio storico sintetico; solo uscendo dalla pregiudiziale protestantica contro lo sviluppo cosniico del– l'uomo, è /Jossibile dare dcll'A111.erica un giudizio uniano. un giudizio che non sia quello dell' A nierica-niostro)· A 1ne– rica senza Dio o anti-Dio. Dobbiamo notare che la Tradizi'one ecclesiastica (sia Greca che Latina) trova proprio nella sua radicale diff eren– ziazione in rapporto al Protestantesin-zo (la diversa conce– zione tra Grazia e Natura, tra Fede ed opere) una differen– ziazione anche sul problenia dello sviluppo cos11iico della natura umana . .La storia u,nana come crescita dell'umanità sino alla statura perfr>tta del Cristo sino alla Parousia del Cristo glo– rioso, che assu,nerà visibilniente la funzione di Capo, Re, sacerdote e JV!aestro dell'umanità redenta, non può, per chi crede che la Fede si 1nanifesta nelle opere, e quindi sana e rinnova la natura, non essere anche una infinita cre– scita storica e cosniica della natura uniana, e non soltanto un invisibile co1np11ne12todel nuniero degli eletti; il co1n.– pimento della storia per chi crede nella Chiesa visibile è tutto diverso da ,7uello concepito da chi crede soltanto alla Chiesa invisibile. Nella Tradizione ecclesiastica il rapporto cos1nico del– l'Umanità è chiara1niente affermato. Il cosmo è ordinato all'uomo co111epotenzianzento del suo corpo e trova nel suo ordinamento all'uonio la sua pienezza ed il suo compi– mento; il peccato di Adanio ha rotto l'armonia tra uomo e cosnio ed ha assoggettato il cosnio alle Potenze d'Infer– no: ma la redenzione di Cristo ha rotto questo doniin,io ed ha reso possibile di nuovo che l'uonio si potenz1·asse nel cosmo ed il cos1no si compiesse nell'uomo. A nostro avviso solo partendo dal Cristianesùno della Tradizione eccleS1:astica è possibile riuscire a raggiungere un giudizio umano sull'Anierica che non sia di condanna BibliotecaGino Bianco senza rem1ssione o che condizioni la salvezza al rinnega– mento della sostanza dello spirito aniericano e dei suoi '' infiniti desideri ''. Ora proprio la totale negatività del giudizio che zl pro– testantesimo ortodosso coerentemente esprime sul!' A 1nerzca, indica che l'America ha in sostanza cessato di essere una '' nazione protestante". La forza che ha generato l'America è stato certo il pro– testantesimo calvinistico e la sua concezione individualz– stica della vita su cui si sono fondate le istituzioni politiche e sociali dell'America nioderna: 11ia è ornzai un errore il ritenere che l'America nioderna sia se,npliceniente ridu– cibile all'esperienza della " protesta" religiosa e 1norale an– glosassone dei secoli moderni. Indubbiamente tale tradizione è una co1nponente essenziale ed indistruttibile dell'A111erica di oggi: ma essa è stata soltanto un eleni,ent0 di una sin– tesi nuova che ha dato effettivamente origine ad una nuova nazione e quindi ad una spiritualitc}, ad una cultura, ad una personalità storica irriducibile a quella delle sue co1n– ponenti E' nata in .A.merica un'umanità nuoi·a, un'unianità do- niinata dal desiderio di uno sviluppo continuo} dal desi– derio di autocostruirsi, di trasvalutare in razionalità e co– scienza i 1neccanismi esteriori del cosrno e del corpo che si pongono all'uom.o come lùnite invalicabile, conie neces– sità bruta. Tale "grande desiderio americano " non è certo senza relazione storica, con l'esperienza rnoderna europea e quin– di con il laicismo. lv/a esso ha assunto proporzioni e conno·– tati ben diversi: mentre il desiderio di autosvilupppo unzaJZ, significava per il laicismo europeo porre il problenia del– l'autonomia istituzionale della cultura e della società po– litica dall'autorità della Chiesa, per l'A nierica nioderna l'uutosviluppo dell'uomo significa una civiltà fondata sul– l'infuturazione continua, sul continuo trascendiniento delle stesse basi naturali e cosmiche della vita e quindi in ul– tirna analisi, un superamento delle stesse basi storiche e dz costu1ne. Di qui il disagio del laicisnio europeo verso glz Stati l}niti, un disagio particolarmente sensibile, coni' è ov– vio, in Francia ed in Inghilterra e che fa appunto sentire l'A nierica come barbara, fanatica ed intollerante. L'affermazione della novità dell'umanità americana non ignifica l'affermazione delle novità della civiltà an1erica– na: anzi, appunto in questa distinzione sta la caratteri– tica condizione dell'America moderna e la ragione del suo grave e drammatico squilibrio. Il nascere cioè di nuovi atteggiamenti spontanei di– nanzi alla realtà uniana e cosmic~, se costituisce il fonda– mento materiale della personalità storica di una naz1:011e e chiud_e il periodo della sua formazione come nazione, come parte organica dell'umanità distinta dalle altre na– zioni, non significa che tale nazione abbia raggiunto la sua compiutezza ed abbia espresso il suo essere nazionale in una civiltà. Anzi, essa come nuovo soggetto di storia, co– mincia proprio allora il suo cammino e la sua autentica eri autono1na iniziativa storica. Sì dà così una radicale insuf– ficienza delle istituzioni culturali, sociali e politiche che le hanno permesso di esistere e che costituiscono la dote delle forze storiche che l'hanno generata per rispetto alle tensioni, ai desideri, allo stesso reale 111 1 odo di agire e di co·mportarsi messo spontaneaniente in atto dagli uo,nini. 7
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=