Terza Generazione - anno II - n. 6-7 - marzo-aprile 1954

eagisce inventando la tecnica manipolare, ma le ragioni del suo successo finale stan– no nella rapidità della manovra (il ripe– tuto uso della azione per '' linee interne " nel corso della secondctA e terza guerra), ·nella celerità delle decisioni, nello stretto coordinamento tra azione politica e azione militare, nell'impegno civico del suo citta– dino-soldato. Quando si hanno occasioni di battaglie campali, come a Sentino, il suc– cesso. è sicuro. La superiorità romana è ancora sul pia– no economico. Abbiamo detto dei Sanniti. Quanto a Roma, essa è alla fine del IV se– colo una città di proprietari-coltivatori, ma di contadini ormai ricchi ed è, dopo il pe– riodo etrusco, non solo il mercato agricolo e pastorizio dei Latini e degli Etruschi, lna anche un mercato artigiano. In proposito Roma ha saputo sfruttare ogni occasione. In primo luogo la sua po– sizione su un fiume, su un vero fiume ad andamento non torrentizio, che non impa- e VJ ll.c.~l11n,· cu., ...sree. ol' Jl:4.1..11. """' ti <:011/in; tl(i r,9,•~ "C. J~l.d.c:i&e r luda troppo. Ciò permette a Roma di es– sere non solo centro di traffico dominando i guadi, ma anche fulcro di una larga zona agricola in cui la piccola proprietà si svi– luppa a cerchi concentrici e crescenti in– torno alle mura. L'esistenza di colline di– I end i bili non troppo lontane fra loro per– mette alla città che sorge di espandersi sempre in luoghi forti mano a mano che cresce la popolazione. Roma riafferma poi la superiorità della pianura contadina nei confronti della pastorizia nomade o della montagna, quando la vita agricola abbia su– perato lo stadio più elementare, disponga di un'area di sufficiente ampiezza. E quan– do si sviluppi una cerealicoltura integrata con una pastorizia, capace di assolvere la sua funzione allargandosi sulle terre peri– feriche di un territorio in aumento. Infine grazie all'incontro tra i contadini - pastori Latini, i pastori Sabini e gli Etruschi (con– tadini progrediti con mentalità di mercato e commercianti, artigiani, civilmente molto tJ -a . . . i.-· -, • J Pit~cc;,, a. Le strade romane e l'organizzazione delle regioni nell'età augu.'itea. BibliotecaGino Bianco più evoluti) sono poste naturalmente le basi per una trasformazione progressiva della struttura economica romana da semplice a differenziata. L'infiuenza etrusca è decisiva per integrare la primitiva, e a lungo preva– lente, fisionomia agricola e maturare in Roma una sia pur elementare mentalità di mercato, con il senso della ricchezza mo– biliare, industriale e commerciale. Roma è riuscita ad assimilare tutto, gra– zie all' « apertura culturale » della sua clas– se dirigente (anche se può sembrare strano l'uso di questa formula per un popolo per molti aspetti rozzo). Ma Roma riesce con– temporaneamente a comporre tutto l'acqui– sito in un proprio originale sistema cultu– rale, organizzandolo secondo propri criteri così da non snaturare la sua tradizione. Di questa tradizione e dei modi dell'assimila– zione il Senato si assume la funzione di garanzia. A confronto, i Sanniti sono in con– dizioni di netta inferiorità: essi hanno sem- R L c. \l 29

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