Terza Generazione - anno II - n. 6-7 - marzo-aprile 1954
dalle grandi correnti di mercato per render convenienti grossi impianti industriali nel– l'epoca buona del nostro capitalismo, troppo privo di "econo·mie esterne '' oggi. La sua ricchezza principale è stata sempre quella di una popolazione abbondante ma ad un tempo troppo numerosa rispetto alle risorse - sicchè sempre si sono avute tendenze cen– trifughe e basso livello di vita - e così poco compatta che nel passato, dopo ogni catastrofe naturale di terremoti o epidemie o carestie gravi, sono state necessarie e pos- ------- 300 - lt O O """""' ------- -----· • -S-oo - ~oc, • --1 I I ,oo- 700 ... I I I I I I I I l () o - 800 • Piovosità stagionale. sibili immigrazioni di popolamento; sicchè oggi il panorama etnico del l\1olise è più variato che in ogni altra zona d'Italia. Per la originaria debolezza economica del– la regione, le popolazioni hanno avuto in ogni tempo la sollecitazione a tendere verso Sud e ad entrare in rapporto stabile con le pianure e lo hanno fatto secondo due li– nee distinte e alternative: una adriatica ver– so la Puglia, l'altra tirrenica da Venafro lungo la valle del Garigliano. E' stato que– sto un fatto costante di integrazione spon- • t t • • • • t • t I : •. : . . . . . . . . . . . .. . . ... f I \ t 1 • t ~ '• t I ioo.~oo • tanea che si è organizzato ben presto con la stessa continuità di un fenomeno natu– rale (transumanza e immigrazioni periodi– che di braccianti agricoli). Sul piano politico e amministrativo que ste ct:Zratteristiche hanno sempre portato ad una dipendenza dall'esterno e ad una di– sintegrazione della regione. Ogni qualvolta si doveva da parte delle autorità centrali dar luogo ad un riordinamento territoriale si constatavano la non unità geografica e la non omogeneità etnica della regione e ciò I'• I•• e1 •••a•c •••••• ,()(1(1()()( .,e "' ,e ,i; X .( ,K""i<x>,;11. oooor,oe- 00()(),;.• t100()rl~ -f 100,. Jooo I minimi stagionali delle p · ·t · · l M l" · , "b'l h l reciLpiaz~oni ne O ise sono superiori a quelli delle altre regioni meridionali. Così anche la siccità estiva e m:eno s_ens i ~ ... e e e ? tr.ove. . e piogge presentano due massimi: uno principale in ottobre-novembre e un altro secondario in feb- b~~i:-;c:~;~ c:o dh_e richi~"!'<11,c?ratteri del clima settentrionale. Inoltre i rilievi del Molise - come il Matese - hanno precipitazioni ~ t l' h nt . ei ml?nti .dz7:t~erni_ de~ ~ra~. S°':s_o: quesf? fenomeno è conseguenza '1el /atto che le piogge sono dovute ai venti occi- en a i e e scaricano umi ita sui primi rilievi incontrati. 2 ibliotecaGino Bianco
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