Terza Generazione - anno II - n. 6-7 - marzo-aprile 1954

la mente prevalentemente al braccio) non concepiscono altra funzione che non eia quella della affermazione personale: si cre– de che solo così si « illuminino >> gli altri, e quindi si contribuisca allo sviluppo della città e della regione. Quando poi ci si accorge che questo nòn è possibile (e la impossibilità di riuscita sta proprio nella impostazione sbagliata: quando il proble– ma è di tutti, la soluzione non può ve•· nire da uno solo), allora ci si sente incom– presi e si riversa la colpa sugli altri : « questa è una città morta, nessuno si muo– ve; l'unica soluzione è quella di andar– sene». A Campobasso quasi tutti - l'universi– tario e il professionista, il commerciante e l'impiegato - vivono, studiano, lavora– no con gli occhi fissi ad una città che non è loro. La permanenza a Campobasso viene considerata come un fatto puramente tran– sitorio, anche se poi praticamente ci si continua a vivere per anni (ho conosciuto qualcuno che abita in città da più di venti anni, sempre con la speranza di andarsene il giorno dopo). Si può forse citare a questo punto un brano dell'inchiesta parlamentare sulla mi– seria già ricordata, che mi ritornava alla mente mentre a Campobasso parlavo con gli uomini e annotavo queste cose. « Si deduce - dice la relazione sull'Abruzzo e il Molise - che in notevole misura le cause della povertà e della miseria della regione abruzzese e molisana, ricadono su– gli abitanti stessi, che hanno a loro atte– nuante solo il fatto della loro mancata formazione tecnica e amministrativa che le inesistenti o insufficienti istituzioni educa– tive avrebbero dovuto loro fornire. La so- BibliotecaGino Bianco cialità implica consapevolezza della insuf · ficienza individuale a conseguire determi– nati scopi e fino a quando ciò non sarà compreso dalla popolazione abruzzese e molisana sarà difficile ad essa uscire dalle strettoie della vita misera e angusta, no– nostante gli sforzi che dai pubblici poteri potranno essere compiuti per agevolarne il cammino verso una più moderna visione del progresso economico». Sfrondate dalle preoccupazioni politiche che le hanno det– tate e dal semplicismo proprio di ogni conclusione, è indubb~o che queste poche righe toccano un punto di fondo: l'insuf– ficienza dell'azione statale a risolvere il problema e la necessità conseguente di una iniziativa autonoma, dal basso, che vinca l'individualismo, realizzando la mobilita– zione degli uomini del Molise intorno ai problemi di comune interesse. Al liceo si hanno ancora degli ideali ... I giovani più volenterosi li ho trovati nelle scuole dove l'individualismo si fa sentire meno e la spinta ad andarsene è pressochè inesistente. Il fermento tra gli studenti medi è li– mitato al Liceo Classico (352 iscritti) e all'Istituto Magistrale (550 iscritti) {1). Mentre nelle altre scuole si svolge soltanto attività scolastica, negli Istituti ricordati esistono due associazioni studentesche che dovrebbero dare, nella mente dei Presidi che le hanno ideate, una veste organizza– tiva alle iniziàtive degli studenti. Tutto ebbe inizio tre anni fa, probabil– mente nel giorno in cui un giovane conta- dino, che frequentava le Magistrali, s'iI> contrò con la Preside: uno era scontento della scuola, l'altra credeva nei giovani e nella possibilità di completare I' educazio– ne scolastica dando parole all'insoddisfa– zione degli studenti e modi di applicazio– ne alla loro volontà di « fare qualcosa ». Nacque così l' AISM (Associazione Interna Stndenti Mag,istrali). Il Presidente, il Vi– ce Presidente e i Consiglieri sono eletti dagli iscritti: i candidati alla presidenza devono presentare un programma detta– gliato dal quale risulti l'attività che si in– tende svolgere nel corso dell'anno. « Tut– to questo - mi dice Giulio Rossi, attuale Presidente - contribuisce molto all'edu– cazione democratica degli alunni ». Non a caso l'Associazione svolge un 'attività di ti– po prevalentemente sindacale: i giovani sembrano molto contenti di poter trattare con i loro professori e con il loro Presi– de su un piano di assoluta partà. Il pro– gramma del Presidente Rossi comprende (1) A Campobasso vi sono anche un Isti– tuto Tecnico Commerciale e per Geometri (601 iscritti e 104 diplomati nel 1953), un Liceo Scientifico privato con i primi quat– tro anni parificati ( 68 iscritti), una Scuola Tecnica Industriale (2 anni) con annessa scuola di Avviamento ( 306 iscritti), una Scuola Tecnica Commerciale con annessa Scuola di Avviamento (188 iscritti) e una scuola Media in/eriore. I giovani che ven– gono dai paesi sono abbastanza numerosi ( circa il 40 % della popolazione scolastica). Il Convitto Nazionale ha 140 convittori ma– schi, mentre il Convitto Speranza e altri due convitti minori ospitarw circa 80 ra– gazze. Nella fotografia a destra: L'Agenzia delle Compagnie di Navigazione a Campobasso.

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