Terza Generazione - anno II - n. 6-7 - marzo-aprile 1954

f ibliotecaGino Bianco ne di cui solo a fatica si potevano cogliere i tratti comuni. L'unità di sorte con il Molise Come capoluogo di regione, Campobas– so trova una sua funzione da svolgere. Ancor oggi il punto fermo è l'unità di sorte che sembra legare la città al Moli– se. Questo anche se il comune destino è stato sempre sentito come un peso, piut– tosto che co1ne un incentivo all'iniziativa. Non bisogna dimenticare infatti che la concessione dell'autonomia alla regione coincise con un aggravarsi del disagio eco– nomico del Molise; disagio che, invece di diminuire, aumentò dopo l'unificazione italiana. La cns1 della pastorizia negli anni tra il 1870 e il 1880 portò ad un tentativo di trasformazione dell'assetto eco– nomico-agricolo della regione: la messa a - coltura ,di nuove terre rapidamente di– sboscate, fu redditizia nei primi anni; poi T- come ricorda J arach nella sua relazio. ne per l'inchiesta parlamentare del 1806 - << il dilavamento rapido delle pendici nude sottrasse il terreno agrario, fece af. fiorare la roccia, la stabilità del suolo ven– ne meno, larghe frane si aprirono sul .fian– co dei monti. Molti terreni dovettero ritor– nare in sodo, ed in cambio altri se ne dis– sodarono; jl primo errore tecnico imposto da una necessità economica, ne trasse die– tro altri simili, e mentre la popolazione cresceva, la crisi si inacerbiva ». Con uno Stato lontano ed assente, Campobasso ve– de così aumentare all'intorno la miseria e la disperazione degli uomini. « In paese non si campa », dicono i contadini, e co– minciano a emigrare. Il fenomeno assu– me proporzioni talmente vaste che negli anni tra il 1911 e il 1920, 226.642 persone lasciano le loro case in cerca di miglio-:-e fortuna. E' l'aspetto dinamico del « prepo– tente individualismo » di cui parla, anco– ra nel 1953, l'inchiesta parlamentare sulla miseria. Si dimostrano così parziali le in– tuizioni di Cuoco e degli illustri molisa– ni: l'unità amministrativa non è sufficiente a risolvere la crisi: una volta constatata la impossibilità dell'indipendenza econon1ica della regione molisana, il vero problema diventa quello di trovare delle forine t 1 integrazione con le zone' vicine. In quest'ultimo dopoguerra si nota una ripresa dell'emigrazione: è un tentativo per risolvere su scala individuale il proble~a del pane, rome sempre avviene in condi– zioni di miseria, quando si conoscono sol– tanto quelle 1n1z1ative che ognuno può prendere da solo. Nel Molise questa è una situazione che si ripete non solo nei monti e nelle cam- · pagne, ma anche nella città. Gli « intel– lettuali » di Campobasso (dando ad intel– lettuale l'accezione più vasta, quella cioè che comprende tutti coloro che esercitano

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