Terza Generazione - anno II - n. 6-7 - marzo-aprile 1954

oi siamo gli ultimi romantici di sempre, poichè siamo ancora 1 Goliardi dei se– coli ... ». La FUCI (Federazione Universitaria Cat– tolica Italiana) praticamente non esiste. Ci sono solo pochi giovani (da sei a dieci) che si riuniscono il sabato sera intorno ad un bravo sacerdote, Don Guido Spado– lini, per parlare dei problemi della loro futura professione. In campo cattolico è piuttosto da segna– lare l'UCAI (Unione Cattolica Artisti Ita– liani) che ha a Pescara l'unica sezione gio– vanile d'Italia. Gli iscritti (circa 150 tra uomini e donne) si interessano di teatro, di musica, Ji pittura, di scultura, di ar– chitettura; e cercano di chiarire insieme alcuni temi di comune interesse. atural– mente r attività è limitata ad un settore ben determinato : non a caso quasi tutti i partecipanti frequentano il Liceo Artistico e il Liceo Musicale, due scuole che a Pe– scara contano un buon numero di iscritti (60 il Liceo artistico e 70 il Liceo musi– cale). Un altro gruppo di giovani cattolici si ritrova intorno al gesuita Padre Giampieri, trasferito a Pescara nel 1951. Padre Giam– pieri ha fiducia nei giovani: dice che van– no soprattutto compresi. Ha organizzato la « Congregazione Mariana Studenti »: « un nucleo scelto ( circa 300) di giovani in gam– ba che considerano la vita non egoistica– mente, ma come un servizio ». Funzionano cinque sezioni: sportiva, turistica, della ca– rità, missionaria, cinematografica. Perchè la rassegna sia completa bisogne– rà ricordare anche l'attività della GIAC (Gioventù Italiana di Azione Ca~tolica) che ha istituito l'anno scorso con l'aiuto del" C.N.1.0.P. (Centro Nazionale per l'i– struzione e l'orientamento professionale) due còrsi di addestramento di cui hanno beneficiato 60' giovani, e 8 doposcuola con un totale di circa 300 ragazzi assistiti. ibliotecaGino Bianco Domenico Pulcini della Federazione Gio– vanile del P.C.I. mi ha parlato dei 1500 ~iovani inoccupati, dei 4000 disoccupati e della lotta che il partito comunista deve condurre, soprattutto in provincia, perchè le << aziende di tipo monopolistico >> au– mentino l'assunzione di mano d'opera gio– vanile. « La lotta per stroncare gli arbitrii e i soprusi e le prepotenze degli agrari e dei gruppi monopolistici - si legge in un opuscolo del P .C.I. - deve essere la ban– diera intorno alla quale il partito, la F. G. C. I. e tutte le organizzazioni democrati– che devono chiamare ad unirsi la gioventù abruzzese >>. Gli iscritti alla Federazione Giovanile Comunista di Pescara sono quasi tutti operai: in città il P. C.I. incontra « serie difficoltà a stabilire legami orga– nici con alcuni ceti intermedi come i com– mercianti, gli artigiani, gli j.mpiegati, gli studenti >>. All'interno del partito vengono promosse tutte quelle iniziative che servono alla preparazione politica dei giovani. Nel gennaio 1954 si ebbero, su proposta della F.G.C.I., alcuni incontri tra dirigenti poli– tici giovanili (liberali, repubblirani, 1110- narchici, socialisti e co1nuni~ti) per discu– tere sulla CED. L'azione che viene svolta tra i giovani risente quindi all'interno del P.C.I. di Pe– scara, dell'impostazione generale della lot– ta di classe nella città. << Il p ~ocesso di svi– luppo del movimento operaio nella cit•à - cito da una relazione al 4° Congresso del– la Federazione Comunista pescarese - ha la caratteristica opposta a quello della clas– se operaia della Vallata. Quest'ultima ha lot– tato essenzialmente sul terreno economico sindacale, mentre gli operai di Pescara so– no stati chiamati a lotte più squisitamente politiche, per la libertà, la pace, la demo– crazia». Quest'ultimo atteggiamento l'ho ritrovato anche nei giovani del M.S.I. I motivi ad- ► dotti ono naturalmente diversi. << Noi giovani - dicono - non possiamo far niente a Pescara; e quindi dobbiamo oc– cuparci delle grandi questioni della poli• tica: Trieste, la grandezza e l'indipendenza della Patria. Questa è la via giusta: lo di– mostra il fatto che ad ogni comizio i no– stri iscritti aumentano (la Federazione Gio– vanile del M.S.I. ha già intorno a sè 1700 giovani soprattutto studenti, di cui però solo 70 veramente attivi). I giovani oggi hanno bisogno di ideali e solo il Movi– mento Sociale sa offrirne ». La Democrazia Cristiana è il terzo par– tito con un buon numero di giovani in torno. I gruppi giovanili hanno numero~ i iscritti, una bella sede con la radio e 4 biliardini, ed un delegato zelante: sono in fase di riorganizzazione dopo il logo– rio della campagna elettorale. Prima delle elezioni erano riusciti ad organizzare dei gruppi di studio, ai quali partecipavano anche operai. Si parlava un po' di tutto: dei problemi del lavoro, della persona urna-

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