Terza Generazione - anno II - n. 4 - gennaio 1954

quello che esse valgono di per sè e devono avere quindi un autonomo e pieno svi– luppo (e non solo essere sviluppate per riferimento a quanto direttamente incido– _ no sulla azione politica, economica e am- ministrativa). Chi lavora sul piano della generazione - avendo come scopo non l'utilizzo o la modifica dei rapporti tra le forze sociali esi– stenti o l'assicurazione della massima con– vivenza possibile dati i rapporti esistenti tra le forze sociali, ciò che costituisce lo scopo dell'azione economica, di quella po– litica e di quella amministrativa, ma la creazione di nuove capacità di azione per gli uomini (e quindi la possibilità prima che nascano nuove forze sociali), lavora appunto sulle premesse che nei paesi sono date proprio da quei problemi di interes– se collettivo, che incidono sullo sviluppo della comunità. Bisogna appunto, date le carenze di stru– menti conoscitivi pienamente dispiegati o almeno fermamente stabiliti, per ridurre i rischi di un'azione che si muove senza ga– ranzie di principio oltre la chiarezza degli obiettivi da raggiungere, rispettare certe regole generali, che qui di seguito verre– mo esponendo. Ogni paese ha il suo problema di interesse comune Innanzi tutto bisogna sapere che se in ogni situazione si può sempre fare alme– no una cosa, non ogni cosa è possibile: tra i problemi ce n'è sempre .uno che può ri– solversi, ma deve essere individuato. Al limite infatti non esistono per noi situa– zioni senza uscita, perchè partendo dal basso, dagli uomini, c'è sempre qualcosa da fare: quello che può essere impossibile di fare per legge, può essere possibile con un'azione di stimolo agli uomini. La spie– gazione di questa possibilità sta nel fatto che noi cerchiamo di rimuovere gli osta– coli alla manifestazione delle possibilità inventive di ognuno: si tratta per altro di individuare il settore, e in esso il proble– ma che può essere risolto, cioè quello per cui le possibilità inventive degli uomini sono già manifeste o possono emergere più rapidamente. Ogni paese - lo si dimentica troppo spesso - ha un suo ambiente naturale e un suo ambiente umano, ha cioè una sua geografia e una sua storia: non solo esi– stono diversità fra le grandi circoscrizioni, ma anche all'interno di una valle o di una zona agraria. L'azione degli uomini e quel– la dell'ambiente nei paesi stanno in così stretto rapporto che non si possono mai considerare separatamente: i paesi presen– tano così dei problemi che per quanto simili assumono aspetti, caratteristiche, ri– flessi diversi di cui è indispensabile tenere esatto conto e apprezzarne il significato. Ciò vale soprattutto per l'azione di gene– razione che, come ogni azione di sviluppo di un ambiente dall'interno, deve partire esattamente dalle condizioni esistenti ri– spettando i valori della diversità, non per pietrificarli, ma per svilupparli omogenea– mente. Quindi, in ogni paese, c'è una si– tuazione diversa che va riconosciuta e in essa va individuato il problema che, data la storia e la geografia, presenta un reale interesse comune. L'inchiesta, nei modi da noi accennati, tende appunto a stabilire in seria appros– simazione, quale è la situazione, e quale è il problema di comune interesse. L'inchiesta è appunto quel mezzo diretto, continua– mente aperto alle sollecitazioni della real– tà, che ben si attaElia allo stato attuale della cultura, anche perchè nello stesso tempo, ha dei suoi limiti precisi che la di– fendono dalle generalizzazioni affrettate e dalle tentazioni di un empirismo metodico e teorizzato. La liberazione prenditive delle capacità . im- Che il problema scelto sia di comune in– teresse è fondamentale perchè l'iniziativa di generazione deve tendere a sviluppare la comunità paesana, non a creare delle minoranze privilegiarie. Si tratta di garan– tire perciò che tutti concorrano alla solu– zione del problema, ritrovando addirittura l'unità in occasione di esso, perchè, se fa– cendo appello all'inventiva si tende a li– berare le capacità .imprenditive, il rischio è di liberarle non in funzione dello svi– luppo della comunità paesana ma di inte– ressi personali di singoli individui. o ma) e Gussago (Brescia) Caro Grasso, dopo il nostro incontro abbia– mo pensato al modo migliore di sviluppare l'inchiesta e l'inizia– tiva a Gussago e nella Val Trom- tere allo stadio delle nostre ca– pacità attuali molto più che una indagine il più possibile aperta e attenta. Quanto all'economia sil– vo-pastorale dell'alta valle i tranno affrontare tutti gli altri problemi. Naturalmente per le soluzioni future è necessario fare un'in– chiesta sul paese, le sue tradi– zioni e la sua storia (che fino a ogg\ si conoscono e si valoriz– zano assai poco), per capiire co– me Formello si è sviluppato e come la gente è arrivata al mo– do attuale di vivere e di pensa– re. Abbiamo in proposito nota– to molti fatti interessanti (per esempio il rapporto tra i figli adulti e i genitori inabili) che meritano di essere esaminati e studiati e di cui è necessario che voi cominciate a rendervi più esatto conto e ragione. La nostra mèta non è abolire .il moto verso la città, che in tut– ti i paesi del mondo è in una certa misura un fatto naturale. Ma vogliamo tentare di fare vi– vere meglio la gente dei paesi in un momento in cui le città italiane sono abbastanza conge– stiona te e non offrono normali possibilità di lavoro e di vita. Questo peraltro può essere uno scopo transitorio: quello princi– pale è che coloro che partono sappiano di lasciare una comu- nità di uomini, e che quelli che restano non si sentano derelitti, ma abitanti di un paese con una sua vita collettiva e la sua storia. Formello ha visto parecchie cose in questi anni: specialmen– te le distribuzioni di terra, ma il fu turo della terra è in mano a chi la coltiva e soprattutto da lui dipende il suo miglioramen– to Ora non si diventa impren– ditori solo perchè si è proprie– tari della terra. Malgrado gli ostacoli presenti crediamo che sia un'opera degna di essere tentata. Ti prego di ri– spondermi che cosa ne pensi tu, Barni e i vostri amici. P. U. BibliotecaGino Bianco 1 pia e mandiamo ora alcuni spun- ti che possono esserti utili. Gussago e i paesi vicini (Col– lebeato, Cellatica, Rodengo Saia– no, Ome, Monticello) hanno òf– ferto alla nostra considerazione situazioni che vorremmo esami– nare insieme con voi in loco pri– ma di suggerire qualcosa di. pre– ciso. Per il}tanto ci pare che i dati della situazione economico– a.gricola dei citati paesi propon– ga problemi di incremento pro– duttivo e di organizzazione di servizi che non escludono la pos– sibilità di essere affrontati dai giovani. L'economia agricolo-industria– le della media valle, che fa cen– tro su Gardone Val Trompia, - -~– pone invece problemi comples- si legati come sono a strutture industriali di particolare forma– zione che non sembrano permet- 21

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