Terza Generazione - anno I - n. 2 - novembre 1953

p r •up rare la prima forse più urg nt cl ne ali nazioni, qn .lla. tonomica. l\Ia tornando alla que tion d lla « gen razion >>• i ha l'iin– pres. ·ionr, nono:tant 1 aff r– muziolli di qual uno di voi, h voi proi ttial ul piano nazional un' . p rienza di . in– goli. 10' 1' "nrri nza, io redo, di chi ha 1nilita.Lo in un partito et rog; \n o, portandovi il <.:alo– r cli esig;enz 1nodern vitali, ecl ~ stato n ·cettato in prin– c·i1)io, for. p ')r ragioni di uti– li t it, for e p'rchi\ il n101n nto f-itol'i<.:or · nel va natural la pre. enza cli tali . igenz offo– <·n t o t)Oi quando 1 d pr cabili n ce. Hitit di. un irrigidi1n nto in funziono reazionaria fa e– \'fl 110 t()m()re la pre nzn cli forz0 eh avrebbero 11ot ulo o. tacolar ln1 involu'zion . • olo co i, io c·r do, può .•pie– gar ·i il vo. ·t ro atta cam nto a qu ta conce1,ion della g(lne– razion , in 1·Ua n 11 a ren ltà non om ua parte ornog n a, mn coin alto di Qualità. h0 non ·i te, . e v ro che · n– tinino di e er fratelli minori e a1nic-i di o-ente che ha tr n– t'anni più di noi, non a tratti allievi cli vo i eh v n°·ono dal di lil d lle nuvol . Qu . to Yuol dir ·he nou -. nec·e~ aria, oggi, una rivi ta fatta da giovani ·on 1 vo tr idee? Affatto, unn rivi ta eh . ia una vo ·e indipendente i\ og 0 ·i i>iù ·he 1nai n aria, nna rivi. ta eh a, vicini ai gio– vani ( p rc·hè olo a loro?) i vrohl mi di oo-gi, una rivi ta ·h te ·timoni per i cattolici a fianco dei inda ali ti in1pri aio– na ti a Mad~·id, a fianco degli nigerini hiac iati n 11 loro t •rre, a flan o d i popoli a ia- 1 i<·i alla ri r •a di fonn di g·o,· rno autonome moderne. l\fa vi qualificherete voi jn questa maniera, o piutto to ri– ruarrele n l limbo delle « 0 ·au– •h my tiqu », •ari ·a di pro- fin'ora n1ai m nl nutc? lo . p ro ·h ln. vo tra pre 0 ·in– dkn t z7,a e la YO ·tra one tù Yi portino a chiar po izioni po– li tit'h , che la vo tra volon– til cl i umana co1npren ion non Yi .· rva n 'Oprir quivocl in– t r s. i, ma ad allacriare unn fruttno. ·n collaborazione con le forz vi ve d lla ultura italia– na 1nondiale, non in un vago 8HP ram nto dei confini esi– Hl nti, ma on hiara coscienza <l lln r altà e delle forze he in esi-;a agi cono. liJDOARDO ALZ O La lettera di P. G. Sangiovanni, della quale abbiarno pitb– blicato la va1·te essenziale, pone 1,1,nproblema vitale per la no– . t1·a, rivista: quello delta presenza sulle sue pagine della gio– 'li ntù, contadina ed operaia o, megUo, quello del rapporto trci T.G. e la...grande rnaggioranza della gioventù.. ]ferita forse, in que ta ede, distinguere in proposito tra l'aspetto strutturale e qitello contingente della que tione. f/a v tto triitt'ltral, è che noi tendiamo a fare itna rivista (li « ricerca e iniziativa», cioè una rivi ta di lavoro, non una ri i. ta di c011snrno (dove si inipari o dove ci si svaghi). P<>r (f1te8to noi lavoriarno me ·e per mese e veniarno ogni volta ri– cercanclo come indivirZitare gli obietti1 i della nostra ricerca, con lo , f 01·zo di r alizzare 1,1,11, i nveuno totale, come quello auspi– cato rla Trionfi nell'ultima parte della sua lettera. 0 1 i muo– vicim/o 1tl ,,uiovo, e dei nostri articoU va quindi colto lo spi– rito, 1)iù eh contestata la formitla e la parola. P r questo 1 1,1,na gran parte della gioventù si esclitde o deli– beratamente o di fatto dal no tro pubblico: la rvvista ha una fi1,nz1one di . trwniento che i ofjre ai giovani, a chi se ne vuole servire. Un gio ane operaio ci ha detto che ci ha letti u. ando il vocabolario, rna ohe crede di averci capito lo tes o anche se q1ialche fra e gli è sfitpgita: lo ringrazia1no perchè ha ooni– pr 'so ohe non facciamo i diffic'ili per 1.,olontà di acchiapvanit– vole. I rwo1Jle1ni sono qu,elli che sono, finora abbiamo espresso qi1,elli eh sono veri alla nostra ensibilità umana: ci importa il fai to eh ' siano veri problemi, non il .fatto che siano oggi ,çf ati ticarn nte problenii generali. Se sono veri infatti non pos– l-iOno non e ere d 1 i tittti. L'aspetto conUngente àel problema è legato alla no tra si– I nazion,e (U iniziati1Ja a,gli inizi: dovevamo forse aspettare a J;artire di a·ver tutto l'eqi1,ipaggio redazionale, il fascettario adegitato, le idee d·i fonclo così chia,re da poter ind 1 icare a eia– .li itno le ue mete? ·bliotecaGino Bianco 0110 (!l'il te le critiche al ling1,agg,io fatte da angiovanni, provocate dcilla « formazione tecnica» dei primi collaboratori; sono giu. t le osservazioni di Trionfi ohe non abbiamo visto il nuniero « conie rivista>> e abbiamo pret<> o n l 1 ttore un'« ec– ce,, 'iva ten,•ione >>. Il tentcitivo ài andcire il più possibile in a1 ani i n ll'in(li are 1tno ,·J)i1·ito itna lin a di atteggiarnento e di in1ziati1Hi, nell'esporr 11n quadro clella situazione sintetico rii e J) 1·1n ·t tes e un'inizia7A 1wesa di coscienza, un primo orien- 1 a m cn to, è for e fallito agli occhi di molti. ~fa p r più d'uno ha ·ignifi,oato già oggi q11,alcosa di 1nolto importante sul viano <letta ·realtà ·invece che 1.t quello del mito. Certo, ora bisogna fa rs·i capire r7 ai J)i1ì,, 1·npvort a1·<> qu lle ipotesi a tutte le istanze della o ·n razion , ce1·clinclo co ì la, l01·0 validità a livelli più 1n·eci ,,, e pin anivi. (B·isogna clistinguere tra tittte le istanze v re e le istanze rli tutti: le dite co non coincidono e solo la prima & valicla). Crrto finora le i tanze della gioventù operaia e contadina 0110 tate pre enti più, nella nostra volontà che n lla realtà della rivi. ta, qu,esta non ha off rto iina porta vi ibilmente averla cla cui e si potessero entrare direttamente nel nostro rolloq11,io. H i.·ogna per altro a1 r il coraggio di presentarsi per qiiel e// s;, , , nza infingirnenti, con arnore cli verità, con i provri /im ili rl tf1. a alta voce, per pr tenrlere che ,qli altri si presen- tino ver (Juel che sono: . olo co.<~ìpitò avvenire che attrav r o le (Uffico/.tà, di lingiiagg!o provocate clalla di gregazione soo-iale, alcuni ge, ti alcune parole i riconoscano comuni, per qitel ·he r:esist in noi di corrvune i1,1nanità, se --rinunciamo ·a ca1nuf– f arei. Qiwsto 1Jrtle per altro -verso, anche per la lettera di Paolo 'l'r 1 io11fi: una e perienza, e t1·ova accenti umani per esprimersi, è 1>iù va ta <lelle immagini di 011,i i erve: può darsi che le inirnagini <l l aggio di atalia Ginzburg provengano da un « anibiente >> (e conie avrebbe potitto e ere altrimenti?), ma f-spri1nono q11alco<a eh va ben al d-i là, fino a toccare l'essere di eia cuno. Corri corne nella lett ra cli Lina Abondio abbiamo trovato p<>nieri e 1J1 ~(litazioni eh , perchè veri, sono comuni a noi e aà altri, he 1ntr non abbiarno mai visto la sua vallata: que- 8lo ci indi1,ce a verare che con la nostra concezione della ge– n razione, non abbiamo soltanto proiettato << sul piano nazio– nale 11,na esperienza di singoli>>. 1,1' q11,e to il punto toccato da Edoardo- Salzano. JJJgli, come altri elle oi hanno scritto, nelle rig/ie dei quali trapela una lla politica assorbente, saluta con gio'ia una nuova voce, a,1,1,g1wan rl o, i che presto diventi politica, finendo di minimizzare co.. ì,, p r il fatto tesso, il valore del concetto di generazione. Rid 1 ucendo cioè a politica una cosa che sembra essere oggi pU1, 1·ic a. d lla politica. IU' ontro cli que to sono alcm,ne wue incomprensioni <li no– tre aff er1nazioni: qu,ella di attribuirci di ridurre la crisi di oggi a crisi di una generazione, mentre noi pariamo (an– che in qu sto n11,niero) di compiti della generazione in una poca di cri.-i storica generale. (JJJ questi discorsi dovrerno fa1·li con l'inipegno e l'ampiezza dovuti). A questa di 1 l ersa prospettiva e al politici mo risale certo la riduzione dei per 1 icoli di q11,e ti anni alla ripresa della mar– o'in de 1 i t a ·ci m,i, C'ioè alle mani/ estazioni più di superficie della cri8i delle truttitre e degli, uomini entro queste. JJJ' {Juanrlo noi ci , ianio resi conto della realtà della crisi, he ci sono parse i11si1,fficienti sia le po.si.zioni dei maestri ia quelle delle tor ,.,evoUtichc che da e si li anno tratto ispirazione. Non 1 nna po. izione di clifesa, cioè di lotta minoritaria, una 1 olla rnanife ·tata i vana la . oppre sione 1nilitare del fenomeno fasei8/a, 1na 1,1,napo izione a'ttiva, cait a,le, una 1 olta comprese le ragioni urnane, vitali che possono e ersi incarnat in,. fornie lifori ·a1nente non valide. N11,lla di equ,ivoco e ài controrivoluzionario certo, tor e qual– cosa di troppo audace ma di 11ecessa1·io, q11,alcoa app11,nto che vnole a i1,1,fare i gio ani a 11,sciro cl a qitellci nuova tonna di azio– nismo enza covo adeguato a ciii,;, rriovani migliori 0110anche og.r;i co trotti.

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