La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 17/18 - lug.-ago. 1996

Al Sud d'Italia si rimprovera un perenne ritardo sui tempi dell'Europa, dell'Occidente. Nel suo nuovo libro, "Il pensiero meridiano", questa lentezza del Sud, e del Mediterraneo in particolare, viene invece considerata una risorsa, una "chance" di salvezza anche per il Nord. Una delle cose di cui ha più sofferto la cultura italiana è la imputazione dei nostri problemi esclusivamente alla differenza dagli altri paesi europei, allo scarto rispetto ad essi. Le patologie, secondo questa impostazione, trovano le proprie radici solo nelle nostra differenza e non sono mai comuni a quelle dei paesi cosiddetti avanzati. La maggior parte delle patologie italiane sono invece le stesse del tur- ,. t. I 'J ,', ' ,. bocapitalismo, dell'universo sviluppato, della velocità, dell'homo currens. La cultura meridionale è oggi vitale soprattutto grazie a quegli artisti, musicisti, cineasti per i quali il Sud non è solo una malattia, un vizio o un errore' di stampa. Essi riescono guardare al Sud con una durezza che deriva dall'appartener~li, ma non ritengono che la soluzione stia nel diventare sempre più Nord. Quando ho scritto il primo capitolo del libro, Andare lenti, non conoscevo l'invito alla lentezza contenuto in Sanacore degli Almamegretta. Evidentemente percorsi diversi si possono incrociare e ritrovare. Questo elogio della lentezza nel suo libro si specchia nel Mediterraneo. Ma il MediterraIDEE

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