La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 17/18 - lug.-ago. 1996

come un tentativo di difendersi dal!' "integralismo della corsa" che l'Occidente impone al resto del mondo. "Solo smascherando la repressione mimetizzata nell'integralismo freddo della competizione e nell'inquieta religione del possesso e del consumo il dialogo può tornare a essereparitario, può evitare che una cultura sia obbligata a scegliere tra la rinuncia alla propria dignità e la demonizzazione dell'Altro". Non c'è alcun terzomondismo in questo invito. Che vale invece come una richiesta a sentirsi tutti frontalieri sul confine tra passato e futuro, dove lo sradicamento produce angoscia o violenza. Il pensiero meridiano non è nostalgico, ma rispetta il legame dei tempi, onora il padre e le tradizioni, come dimostra la lettura di Pasolini quale "padre" indocile alla modernizzazione del '68, fra le più originali e intense sul poeta assassinato. Il pensiero meridiano si riflette nella solarità di Albert Camus, nella sua solidarietà contro la morte, che unica affratella gli uomini orfani di Dio. È un pensiero umile, non altezzoso, ma consapevole della propria forza, che Cassano sottrae felicemente alle prevedibili accuse di essere contro la modernità. Fa testo in tal senso l'analisi serrata delle pulsioni telluriche di Cari Schmitt e di Martin Heidegger, qui indagati nella comune concezione del mare: nient'affatto mediterranea, anzi oceanica, prometeica, diabolica. Un'allergia, la loro, alla liquida perdizione del Moderno, cui opporre il ritorno al grembo di Madre Terra (Germania). Il pensiero meridiano rivendica invece una rivolta agli eccessidi mare e di terra, di sacro e di profano, di metafisica e di tecnica. Non è né naufrago né contadino, ma, come Ulisse, lavora sulla contraddizione del viaggio che comporta il nostos, il ritorno (senza ritorno, c'è la folle coraggiosa pirateria di Nietzsche, del superuomo che lascia la costa per non__piùfarvi ritorno). Forte di questo intimo conflitto, del moto doppio dell'andare e del tornare, il pensiero meri- ,./ / / ..... ,., --------· - ·- .. -~-- -~..,a,.:..~"·~ ·•···' ... --., ... ..., . -· ... diano può ribellarsi alla "storia vanitosa" che si fa strada sul corpo degli innocenti. Una rivolta che non dica solo i necessari no, ma anche i provvidi sì. "Il luogo nel quale è possibile dire nrl modo più puro un sì al mondo è il Mediterraneo. È qui che si conserva il segreto della Misura, di quell'accordo tra uomo e natura che si raccoglie nei miti e negli dèi greci. Il pensiero non è indipendente dal mondo in cui nasce, dalla luce e dalle ombre che trova e il pensiero meridiano è quello che ha conosciuto il sole che si interseca al mare, l'amore per la bellezza, la forza e la sofferenza degli eroi, il loro esserè insieme sfida al cosmo eparte di esso". Ecco la ricchezza del Sud, di cui oggi, nonostante il benessere, siamo più poveri di ieri, di quando si nasceva "a metà strada tra la miseria e il sole" (Camus). Ecco il nostro futuro possibile: non scimmiottare il Nord, ma ritrovare l'onore perduto del Sud; non assecondare gli affanni dell'homo currens, ma riconquistare il piacere dell'andare lenti, di una lentezza elogiata come risorsa epistemologica; non arrendersi all'ideologia della modernità, ma farle da contrappeso nel suo stesso interesse, perché è gtà venuto il tempo dei conflitti che essa non riescea sanare. Il pensiero meridiano esiste già, dice Cassano, basta imparare a cercarlo "in un silenzio, in una sosta, in una preghiera, nell'inettitudine dei bambini e dei vecchi, in un 'economia che non abbia ripudiato i legami sociali". Come si manifesta la crisi della filosofia marxista in Italia? Sostanzialmente attraverso due libri nei quali emblematicamente ricorre la stessa parola. Il primo è Krisis di Massimo Cacciari, del '76, nel quale si assumono Nietzsche e Wittgenstein come riferimenti capitali nel!' ottica del passaggio a una concezione affermativa del nichilismo, della volontà di potenza costruttiva. L'altro libro è La crisi della ragione curato .. \ \ \ -- I J IDEE

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