IDEE Franco Cassano - Oscar Iarussi LA MODERNITA' VISTA DAL SUD Franco Cassano a cura di Oscar larussi Docente di sociologia della conoscenza all'università di Bari, Franco Cassano esordì con libri come Marxismo e filosofia (1973) e Il teorema democristiano (1979), per poi approdare in anni di ricerca spesso solitaria a una sintesi di interessi e di linguaggi, prendendo appunti per una felicità terrestre in ApprossmAzione (1989),Partota doppia (1993) e nel recente Il pensiero meridiano (Laterza, 1996). Oscar larussi è giornalista alle pagine culturali della "Gazzetta del Mezzogiorno" di Bari. ♦ L'ultimo saggio di Franco Cassano (Il pensiero meridiano, Laterza) è l'espressione di un meridionalismo nuovo e radicale. Da non intendersi secondo le aride categorie della politologia, o peggio di quella "secolarizzazione" vieppiù statalista a lungo invocata dagli intellettuali del Sud. Macché, qui il Sud è il soggetto del pensiero. Ovvero il Sud non si lasciapiù pensare dalla modernità né si lascia giudicare arretrato rispetto a essa. Anzi, è il Sud stesso a pensare la modernità e a considerarla imperfetta, inadeguata alle domande capitali che il presente e il futuro ci pongono. Un'ottica completamente rovesciata rispetto al senso comune: giacché prorone che sia il Nord, o meglio il pensiero de Nord, a riequilibrarsi rispetto al Sud, a guarire dal nicciano delirio di onnipotenza, o quanto meno a mitigarsi nel clima e nella luce meridiani. La temperie entra nel gioco della storia e lo sovverte con la dolcezza aelle brezze e con la rabbia dei marosi, con i cieli abbacinanti di Vittorio Bodini ("Tu non conosci il Sud, Ile case da cui uscivamo al sole I come facce di un dado") o con il celeste candore degli idioti caro a Carmelo Bene. Insomma, qui non si riconosce alla storia alcuna egemonia sulla geografia. A chi concepisce il Sud esclusivamente come "paIDEE radiso turistico o incubo mafioso" - in fondo due facce della medesima medaglia dello sviluppo forzato - Cassano replica rifondando il pensiero del Sud, indagandone i precedenti dall'antica Greciafino a Camus e Pasolini, indicando nel Sud i principale punto cardinale, quello magnetico. Cassano, che· insegna, Sociologia della conoscenza nell'università di Bari, aveva anticipato alcuni di questi temi in Partita doppia (Il Mulino 1993), che infine immergeva e placava nel Mediterraneo la tragica ambivalenza del mondo contemporaneo: il dare qualcosa all'uno che corrisponde sempre a togliere qualcosa all'altro, ossia la santità di Francesco che coniuga l'impeto salvifico con una sovrana indifferenza alle persone care, ossia ancora l'ambivalenza di Abramo pronto a uccidere il figlio Isacco nel nome del Signore. Ora con Il pensiero meridiano l'autore si fa più ardito e naviga senza remore nel Mediterraneo. Esplora la natura frattale delle coste sul Mar Egeo, l'apparentarsi e il completarsi "di terra e di mare", la matrice "anfibia" nella nascita della filosofia che vede la luce sul Mediterraneo, in quanto solo là, già secondo Plutarco, l'uomo greco si riscatta dagli oracoli, dal "verticale" degli inaccessibili santuari sulle montagne, scopre il tormento e la delizia del logos. Ma allo stesso tempo il Mediterraneo ha cullato la Tragedia, con la sua impossibilità a ricomporre i conflitti della logica, se non accettando che esistano dolorosamente le ragioni di tutti. Anche oggi il rimedio non sta dunque nella presunta "tolleranza" di una cultura verso l'altra. Il rimedio sta nella comprensione della diversità delle culture, nel rispetto delle differenze, che è innanzitutto rispetto dei tempi di ciascuno, quand'anche i temfi fossero irriducibili ai nostri, o sospesicome "i passo della cicogna" di un film di Anghelopoulos ("un'indicazione metapolitica che ci viene dagli uccelli"). Perché in quel "passosospeso" c'è un sereno disconoscimento dei confini che è anche un guarire dalle ferite narcisistiche dell'aborrita geopolitica, dal tragico giocare con i soldatini proprio del nazionalismo risorgente e tronfio un po' dappertutto. Chiosa Cassano, che "nasce" marxista: "Il marxismo ha giocato con il nazionalismo pensando di poterlo usare astutamente ma tutti sappiamo chi è stato a giocare l'altro". D'altro canto l'integralismo islamico non viene letto come la scontata risposta al vecchio colonialismo europeo, ma piuttosto come una reazione traumatica al vigente modello politico-economico e alla sua pretesa di universalità;
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