l'esplosione del caso "Caffè Piccolo", un bar nato per un pubblico eterogeneo, passato attraverso un periodo di serate gay a cadenza settimanale, ora è il bar gay più di tendenza a Firenze, e la sera Borgo la Croce è un tripudio di giovani elegantissimi, artisti, studenti, parrucchieri, estetisti, signore rasate a zero e in pantaloni, dagli sguardi ieratici e dall'aria strafottente: nuovi protagonisti della più segreta, sotterranea Firenze party-giana. Ché l'eterosessualità è un ovunque ma l'omosessualità è un dove. L'omosessualità è una condizione legata profondamente ai luoghi: tutti i gay che entrano in contatto con l'ambiente omosessuale frequentano circoli, associazioni, locali ... L'essere circoscrivibili, visibili, vivibili solo entro certi spazi e avere come programma politico la lotta per allargarli, per ottenere una società più generosa di luoghi di vita gay, sono forse il solo vero denominatore comune dei molteplici modi e mondi dell'omosessualità. Ma per un adolescente frequentare il locale, il bar, la discoteca, il luogo di battuage, può essere prematuro, a volte traumatico, "perché non è sufficiente sapere di essere tutti gay - dice Luca - per intendersi o pensare di avere qualcosa in comune". C'è bisogno di compiere delle tappe, di prendersi il tempo di cui si ha bisogno per capirsi e accettarsi, e forse il contatto con uommi e donne omosessuali adulti non è sig_nificativo quanto un rapporto fra coetanei. E questo convincimento che ha spinto Luca e come lui Stefania e altri a credere nella possibilità di mettere su qualcosa con e per i giovani. "Comunque orgamzziamo anche feste, come quella che c'è stata allo Zut (una discoteca) alla vigilia di Natale, di cui siamo rimasti molto soddisfatti. E poi spettacoli teatrali: uno lo stiamo allestendo ora, ma non ve ne parlo per scaramanzia ... certo, tutto è ancora da costruire. In fondo siamo solo all'inizio. Fa comunque piacere vedere che molti di noi perdono la timidezza che avevano appena entrati. Io i progressi li vedo; c'è gente che qui trova sicurezza in sé per il solo sentire di non essere sola. Per me è già una conquista". Conyeniamo con Luca che per Le Creature anche una festa, una passeggiata tutti insieme, un po' di jogging alle Cascine è già tanto, come è fondamentale allargare circuiti e amicizie, smettere di esistere come persone separate e darsi un'appartenenza. Le Creature ora sono circa 40, di cui solo sette ragazze. Ma la visibilità, parola chiave, punto nevralgico dell'identità omosessuale?" A una certa età non è facile sperimentarla. Molti di noi sono qui all'insaputa dei genitori e degli amici abituali". Nell'altra stanza intanto, sembra si sia dato inizio ai festeggiamenti. Lasciamo Luca ai suoi amici. Ma prima di andar via entriamo anche noi nella stanza della festa. Patatine, pop coro, Cocacola, aranciata e, per terra, qualche lnvicta. L'allegria di questi ragazzi mette di buon umore, un'allegria aperta, caciarona: a casa hanno detto che avrebbero fatto un giro in centro, tanto non ho compiti per lunedì, che si sarebbero buttati nel mondo, e invece del mondo hanno scelto il pezzetto compendiato in queste stanze. Stanze che una volta a settimana, per tre ore, possono tenere tutte per sé e metterci dentro tutte le loro cose, i loro pensieri, i loro sogni, le loro parole, le loro immaginazioni. Un giorno, da queste stanze, i sogni che ora ci stanno così bene verranno fuori, si disperderanno per la città e vagheranno per le strade come leggere condensazioni di umori. Teresa chiede dove stanno i festeggiati. Si guardano fra loro e ridono: i feste~g1ati non sono ancora arrivati. E sono quasi le 18,30. "Sì, ma vedrai che arrivano!" dice qualcuno. È tardi, salutiamo Le Creature che mangiucchiando e cicalando tra loro inscenano il loro piccolo, privato, ridente, scanzonato Aspettando Godot. ♦ SUOLEDI VENTO
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==