La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 17/18 - lug.-ago. 1996

queste due esperienze proseguono. "Radiomania" è diventato "Radiomedia", un programma a cadenza mensile, composta da un'intervista ad un esperto finalizzata a far conoscere nuovi ambiti professionali, un notiziario su film, libri, concerti, mostre, iniziative culturali, una fiction. È un programma breve (dura solo trenta minuti), ma che prevede l'intervento di molte classi e di un nutrito numero di insegnanti per approfondire vari temi, preparare interviste, fare le sceneggiature, stendere i copioni, provare ripetutamente la dizione e l'espressività, correlare le varie rubriche e selezionare le musiche, in modo da confezionare un prodotto gradevole anche per il pubblico dell'emittente privata, Radio Venezia, da cui la trasmissione va in diretta. Intervistatori, speaker, attori sono naturalmente gli alunni, che dimostrano via via di saper superare la paura del microfono, e di acquisire maggiore controllo delle emozioni e della voce (altezza, ritmo, intonazione). Mentre nei compagni che, in classe, seguono la trasmissione, viene stimolata un'importantissima funzione: l'ascolto. Ed è un'esperienza che, a distanza di tempo, tutti ricordano con piacere. Ma, non contenti ancora, Pennelli ed io abbiamo varato il programma settimanale pomeridiano "Mi manda la scuola", inteso a promuovere la radiofonia a scuola mediante un concorso diviso in due sezioni: informazione e fiction. Si è appena conclusa la seconda edizione con la proclamazione dei vincitori, e devo dire che i prodotti inviati sono stati vari e interessanti, sia per il contenuto che per la resa radiofonica. La trasmissione, che è andata in onda durante tutto l'anno scolastico, ha ospitato in ogni puntata gruppi di studenti e di insegnanti per parlare di esperienze innovative, fuori dagli schemi tradizionali. Sì, perché la scuola ha al suo interno molte potenzialità che a volte rimangono sconosciute ai più, mentre dovrebbero essere rese note, dal momento che sono frutto della passione e dell'entusiasmo di alunni ed insegnanti. E, grazie alla radio, possono essere raggiunti molti obbiettivi educativi, cognitivi e conoscitivi, facendo emergere e potenziando capacità creative, logiche, di organizzazione. Il tutto in modo divertente. Chi fosse interessato a saperne di più, può mettersi in contatto con me al numero 041/926786. Come si fa un prodotto radiofonico Il primo consiglio che si può dare a chi vuole usare la radiofonia a scuola è di non pensare ad una lezione tradizionale con - in più - il microfono e il registratore. La radio viene ascoltata o perché ciò che mette in onda ha un testo attraente o perché gli effetti sonori nel loro insieme (voci, musiche, rumori) evocano in noi emozioni o stimolano la nostra capacità attentiva. Il prodotto radiofonico deve essere vivace, immediato, di rapida comprensione. Per costruire una fiction radiofonica è bene cominciare a munirsi di un testo - d'autore oppure originale - che abbia gia un ritmo sostenuto. Deve essere ridotto e sceneggiato, privilegiando i prodotti che permettono un più ampio alternarsi delle voci. La voce, appunto È il mezzo di comunicazione più importante l?,er la radio, se ne deve sfruttare ogni possibile sfumatura: altezza, intensità espressiva, intonazione. È consigliabile anche prestare molta attenzione alla dizione, che deve essere corretta e senza la cantilena tipica nei ragazzi quando leggono; le consonanti doppie devono essere opportunamente scandite. Un'importanza complementare alla voce assume la colonna sonora, che deve contribuire a ricreare luoghi, situazioni, sensazioni emotive; non deve essere predominante, ma neanche semplicemente accessoria e soprattutto, ad un volume audio adeguato a quello delle voci. Altro elemento che contribuisce ad una buona resa radiofonica è l'insieme dei rumori; si devono sentire al momento giusto, magari per evitare una descrizione che potrebbe risultare noiosa all'ascolto. Esistono raccolte di rumori (su Cd o disco), ma si può dare spazio alla creatività, usando gli oggetti più disparati. Nell'insieme il prodotto deve risultare interes_sahte e gradevole per chi l'ascolta, avere un ritmo sostenuto e non monotono, non essere troppo lungo. La registrazione può essere fatta in forma continuativa, alternando la recitazione alle pause musicali e ai rumori, secondo la scansione prevista dal copione, oppure mediante il montaggio dei diversi componenti pre-registrati. Per realizzare un servizio di informazione bisogna cominciare a munirsi di un registratore portatile dotato di microfono, per le eventuali interviste "sul campo". Focalizzato il tema che si vuole affrontare, si deve scegliere la modalità per proporlo: cronaca, inchiesta, indagine sociale, intervista; quindi proiettare la struttura operativa (ricerca conoscitiva attraverso la stampa, dati quantitativi, interviste ad esperti del settore, sondaggi di opinione ecc.). È necessario che il linguaggio sia diretto e chiaro, le domande brevi e concise ma non troppo generiche, le conclusioni (se ci sono) di facile comprensione. In questo caso è necessario un accurato montaggio delle varie parti preregistrate, anche intervenendo con opportuni stacchi musicali, ma soprattutto eliminando senza esitazioni i pezzi non strettamente legati al tema, che potrebbero far cadere l'attenzione di chi ascolta, poiché l'immediatezza della comunicazione deve rimanere l'obbiettivo principale. Se poi a tutto questo si aggiunge un piccolo notiziario e una hit-parade musicale, è già pronta una trasmissione radiofonica che può durare dai trenta ai sessanta minuti. Se, ancora, c'è un'emittente locale disposta a mandarla in onda, magari in diretta ... ♦ SUOLEDI VENTO

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