La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 17/18 - lug.-ago. 1996

Herman Melville erano tutti marginali rispetto alla società. Quanto ai cattivi maestri, come vi dicevo prima, ho avuto la fortuna di non essere passato attraverso i canoni tradizionali della cultura scolastica e dunque vi sono moltissimi libri che non ho mai letto. Molti libri poi non li ho letti perché amo leggere libri semplici. FV. Dopo gli autori, vorremo sapere dei concetti, delle idee che ammiri soprattutto. Cosa permette a una comunita di funzionare? Questa è una questione centrale e il concetto di "mutuo appoggio" di Kropotkin è importante. Esso fa riferimento al fatto che nelle società umane gli individui possono cooperare ·senza bisogno dell'intervento dello stato. Lo scopo dei governi è quello di impedire agli uomini di cooperare spontaneamente, di impedire loro di sviluppare la capacità di cooperare tra loro. Il trionfo dei valori del mercato, non solo in Inghilterra, ma in tutto il mondo riporta la civiltà umana indietro di molte generazioni. Dopo tutto, nella società inglese, siamo gia passati attraverso qualcosa di molto simile, basta leggere gli economisti classici ....Il laissez /aire, il libero mercato dell'inizio del diciannovesimo secolo ha prodotto gli orrori della rivoluzione industriale, colera, malattie. Il miglior libro sugli effetti del libero mercato è stato scritto da uno di miei autori "non-letti", Engels, Le condizioni della classe operaia nel 1848. Riscoprire l'ideologia del laissez/aire nel tardo ventesimo secolo è un terribile colpo per la civiltà umana, in questo paese e altrove. Basti vedere cosa avviene allo stato sociale, alle ferrovie, dove oggi i viaggiatori sono dei clienti. Cosa altrettanto grave è l'imbarbarirsi della lingua che parliamo. Il linguaggio del mercato penetra dappertutto, anche nelle università, che sono costrette a predisporre delle "strategie commerciali". La cultura e l'istruzione si commercializzano. Tutto ciò è segno di inciviltà, contraddice il Kropotkin del mutuo appoggio. Sta poi avvenendo una ulteriore "double talk" (secondo la neolingua di Oceania ) alla Orwell. La signora Thatcher invoca "la riduzione dalla presenza dello stato nella Societa". Sembrerebbe di sentir parlare un anarchico, ma in realtà avviene il contrario. Ripeto spesso che gli inglesi credono che il paese piu centralizzato in Europa sia la Francia. Spesso gli inglesi si divertono a ricordare che il ministro dell'educazione in Francia sa in ogni momento cosa si insegna in ogni scuola del paese. Bene, questa è una superstizione: in Inghilterra, il governo conservatore ha imposto il "curriculum nazionale", proprio quel governo che crede alla libertà e alla riduzione della presenza dello stato nella società. Questi sviluppi sono in piena contraddizione con gli ideali in cui credo, con il tipo di societa in cui mi piacerebbe vivere. FV. Ho due domande teoriche, se mi permetti. La prima riguarda il cosidetto "free rider", quell'esempio fittizio usato molto da sociologi ed economisti del viaggiatore che sale su un 'autobus e non paga il biglietto. La cooperazione funziona alla perfezione se tutti cooperano, ma molti consumano risorsepubbliche, senza porsi il problema di dover contribuire alla creazione di tali risorse (pagare le tasse, /are il servizio civile, etc.). La seconda riguarda la tecnologia. Mi sembra che nel tuo libro La pratica della libertà. Anarchia come organizzazione (Eleuthera, Milano 1996), vi sia un atteggiamento ambiguo verso la tecnologia. Circa la tecnologia, dirò, per semplicità, che essa è neutra, dipende da come viene usata. Per quanto rigurda il "free rider", credo che la pressione sociale possa spingere un tale individuo a comportarsi in modo sociale, altruistico. Colui che vuole essere accettato in una società deve comportarsi in maniera sociale. Alcuni anarchici non sono disposti a sostenere una tale tesi perché credono che essa limiterebbe la libertà dell'individuo. Io al contrario sono favorevole a limitare la libertà di questi individui. È proprio nella societa del libero mercato che i "free riders" vincono. Il libero mercato è la società ideale per coloro che non hanno il senso del loro obb,ligo verso gli altri. Posso fare un esempio tratto dal mio ultimo libro sul tema della casa, un tema di cui sono diventato una sorta di specialista. Naturalmente, sono sempre stato a favore delle cooperative. Quando cominciai a occuparmi di questi temi, in Inghilterra c'erano solo due cooperative di questo genere, oggi ce ne sono migliaia. Durante la preistoria del movimento cooperativo per la casa esisteva un'associazione, la "Student Cooperative Dwelling". Immediatamente si pose il problema di coloro che non pagavano l'affitto al segretario dell'associazione (il segretario era un ruolo a rotazione, e aveva il compito di raccogiiere gli affitti). Cosa fare con questi "free riders"? La risposta era semplice: se il membro della coperativa aveva dei genuini problemi economici, tutti erano disposti ad aiutare, ma se spendeva tutti i suoi soldi in cd, stereo o cose del genere, la pressione sociale verso costui cresceva. Questa è la mia soluzione nei confronti del "free rider". La cosa che mi ha sempre fatto molto impressione dell'Italia è come la vita continui nonostante i pessimi gov emi che avete avuto, credo vi sia molto da imparare circa la piccola imprenditoria dell'Italia centrale, le reti di relazioni cooperative. Vi volevo dare questo libretto Welcome thinner city, Urban survival in the 1990s (Bedford Square Press, 1989) dove cercò di dare un'interpretazione anarchica del fenomeno della piccola industria, dell'artigianato e delle cooperative del Nord Italia. GC. Tali reti di cooperazione sono costitute in gran parte da individui che non hanno molto senso del loro dovere civico, cercano di evadere le tasse e non si preoccupano troppo dell'inquinamento prodotto dalle loro attivitd. Proprio quei piccoli imprenditori - per esempio i produttori di scarpe - sono i maggiori responsabili dell'inquinamento delle zone dove opeliZ1Q1!l

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