La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 17/18 - lug.-ago. 1996

scuola, io credo che esso ne abbia, come qualsiasi altra forma di espressione artistica: quindi, dal momento che nessun medico ci ha ordinato di fare film a scuola, se li facciamo sarebbe opportuno rispettare tali diritti. Torniamo a noi: dicevo, una volta riscontrate queste debolezze ho tentato di mettere in atto una prassi che ovviasse a ciò. La continuità 1) Proiettare film con continuità: dicevo almeno ogni quindici giorni. Per la salvaguardia dello svolgimento dei programmi ministeriali l'ora curricolare a farne le spese è quella di narrativa, così si salvano capra e cavoli, che se poi uno vuole mangiarseli a merenda, può farlo. L'autonomia e i percorsi 2) I film, possibilmente, cerco di inserirli in percorsi dotati di una loro autonoma fisionomia: si può partire magari da un argomento suggerito dall'antologia per poi passare ad analizzare una serie di film in rapporto fra loro. Esempi: dall'unità didattica (o da un solo racconto) sulla fantascienza a tutta una serie di film sull'argomento; altro esempio: in prima media si fa la fiaba: un film come Edward mani di forbice di Tim Burton si presta bene alla visione come "fiaba moderna" (c'è persino una nonna che racconta alla nipotina), ma una volta individuato in Edward il tema principale - la diversità - si può continuare sull'argomento con altri film: ad esempio Freaks di Tod Browning , Elephant Man di Lynch, il Ragazzo Selvaggio di Truffaut. Si può anche non partire da una unità didattica ed elaborare un percorso a sé: film noir, commedia americana, ecc. ecc. Oppure: abbiamo parlato dell' ef ica, di Achille la bestia, di U isse, di Andromaca? Sentieri Selvaggi di Ford, è un perfetto film epico, ricco di analogie con l'Iliade, o anche il Grande Cielo di Hawks che richiama per i suoi temi l'Odissea e Ulisse: e ovviamente volendo si può conti,- n uare sui terni Western. In fondo Bazin nell'introduzione del libro di Rieureyrout, Il western parlava de western come epica moderna. La scheda di lettura 3) Le'schede di lettura: iragazzi hanno un loro quaderno di cinema (impropriamente chiamato cineforum) sul quale svolgono dei lavori, diciamo di decodificazione del film: viene loro fornita una "scheda di lettura del film", cioè una serie di domande che seguono una scansione ternaria: analisi narrativa (riassunto del film, che è la cosa più importante, analisi dei personaggi e dei rapporti che intercorrono tra di loro); lettura analitica (individuazione degli elementi del linguaggio cinematografico quale la prevalenza dei piani sequenza o del montaggio, le funzioni della musica, focalizzazioni, inquadrature o sequenze particolari, ecc. ecc.); analisi emozionale ( considerazioni personali, gradimento, comprensione del contenuto. Il quaderno viene poi corretto dal sottoscritto e valutato nel1 'ambito della produzione scritta (sempre per quel discorso dei cavoli e della merenda). Devo dire che, nonostante l'iniziale disappunto con cui i ragazzi accolgono questo lavoro, in seguito sono però portati a rivalutarne l'importanza: sono loro stessi a confessare che il ritornare sulle immagini, sul film, sforzarsi, di ripercorrere la trama, riflettere su alcune sequenze, li aiuta "a capire meglio il film, a vedere ciò che non avevano visto o, non si erano accorti di vedere" (cito a memoria i loro discorsi). E come già in un precedente saggio Alfonso Berardinelli affermava l'importanza del descrivere ciò che si vede, anch'io - si parva licet - confermo l'importanza del raccontare descrivendo il film che si è visto: non è un lavoro inutile, un doppione: è uno sforzo necessario per "tradurre" da un linguaggio all'altro, un modo per abituare all'attenzione e disabituare alla superficialità. E poi i ragazzi imparano in fretta, quando vogliono: così è bello vedere i primi lavori, quando ancora faticano a capire di cosa si tratta, a confronto con le produzioni di qualche mese dopo, dove a volte assistiamo a vere e proprie metamorfosi nel linguagsio e nella capacità di indagare 1 vari nessi suggeriti. È un peccato che non possa riportare qui per esteso i lavori di alcuni dei ragazzi: forse restereste stupiti dalle loro capacità di analisi. La grammatica cinematografica 4) Elementi di linguaggio cinematografico: ovviamente un discorso come quello della lettura analitica prevede la conoscenza da parte dei ragazzi di alcuni elementi di base della cosiddetta grammatica cinematografica che ovviamente devono essere chiari anche al docente; normalmente, affido questo lavoro a un ciclo sul cinema comico muto, in prima media, che è il linguaggio cinematografico puro ed è orazianamente perfetto: non che io consideri la grammatica filmica un calice amaro, ma le risate che nascono dalle comiche di Stanlio e Olio o Chaplin sono effettivamente una sorta di miele attorno al bicchiere che rendono invitante l'addentrarsi nell'analisi del linguaggio cinematografico. Lista della spesa Quali sono i vantaggi che presenta questo lavoro? Molteplici, indubbiamente. Intanto, quello di creare un sistema di vasi comunicanti, una circolazione allargata di idee, terni e figure stilistiche mo! to più vasta che non sia la semplice disciplina volta a volta studiata consente in poche parole un approccio intertestuale e interdisciplinare (ricordo ancora con piacere - ma anche gli allievi di quell'anno immagino conservino un buon ricordo - un lavoro fatto insieme con l'insegnate di educazione artistica sull'espressionismo: cinema e pittura hanno molto in comune). Un altro vantaggio, che stimo decisivo, è la verticalità: cioè, è uno strumento che, a livelli diversi, coinvolge tutta una classe, dall'alunno più dotato a quello meno; questo certo lo si deve alla forza impressionistica delle immagini, capaci di rimanere nella memoria più a lungo delle parole e inoltre al fatto che "le immagini in movimento" siano parte costituente del coté culturale di ogni alunno. Insomma, se è inevitabile che certe materie coinvolgano marginalmente o per niente affatto la fascia bassa degli alunni, attraverso il cinema è possibile un recupero, almeno in parte, di questa fascia. È ovviamente presente uno svantaggio, non potrebbe essere altrimenti: la mole di lavoro cui viene sottoposto un insegnate per correggere i quaderni di cineforum; qui YQQ

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