La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 17/18 - lug.-ago. 1996

culturale che oggi non ci spetta più, è soprattutto inutile . .È un comportamento che potrà forse ritardare quello che è il destino del nostro paese, come fu quello di altri paesi extraeuropei, ma lo ritarderà solo comportando gravi consesuenze soprattutto sul piano della stabilità sociale. Io lavoro in carcere con i Rom. Non cerco alcuna giustificazione culturale alla loro illegalità. Cerco di offrire loro il maggior numero di strumenti possibili per far sì che si inseriscano • l • ' 111 una nuova soc1eta. Lo Stato deve da un lato perseguire senza tregua le attività criminose da qualunque matrice etnica siano caratterizzate, dall'altro deve fornire mezzi, strutture, idee f er l'integrazione di tutte le minoranze de nostro paese. Educhiamo i Rom a vivere in una società stanziale, educhiamo gli italiani a vivere insieme a culture diverse. Se i cittadini non impareranno ad affiancare le istituzioni facendosi operatori attivi dell'integrazione etnica, se non si faranno portavoci di nuovi valori che siano compromesso e sintesi di culture diverse fra loro, allora tutto questo processo andrà avanti malgrado noi e malgrado la nostra "immacolata" cultura. Abbiamo tutto da perdere. L'Europa non è più il centro del mondo. Crederlo ed arroccarsi su presunte purezze culturali e morali che impediscono l'integrazione fra razze diverse è segno di follia. Una follia che può portare il nostro paese ad un suicidio _collettivo sul piano culturale, politico, economico. ♦ BUONI E CATTIVI

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