La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 16 - giugno 1996

IDEE Giorgio Agamben Lisa Ginzburg, Gianfranco Bonola, Pier Cesare Bori e altri LA "NUDA VITA" Giorgio Agamben a cura di Lisa Ginzburg Giorgio Agamben ha di recente scritto un libro, (Homo sacer. Il potere sovrano e la nuda vita, Einaudi, Torino 1995) in cui propone un ripensamento delle categorie politiche contemporanee attraverso una revisione della loro fondazione giuridica, storica, teologica. Mostrando come al centro dell'interesse dello Stato moderno è la vita biologica, Agamben sottolinea l'urgente necessità di risolvere da un punto di vista politico il problema di questa "nuda vita", uccidibile ma insacrificabile, che minacciosamente occupa la soglia fra la vita e la morte determinando quell'indistinzione tra biopolitica e tanatopolitica che ha tragicamente reso il campo di sterminio "paradigma biopolitico fondamentale dell'occidente". Con l'autore hanno discusso (a Bologna, presso il Centro Furio Jesi) Gianfranco Bono/a, Pier Cesare Bori, Gian Andrea Franchi, Lisa Ginzburg, Tania Krott, Saverio Marchignoli, Cristiana Natali, Mauro Raspanti. ♦ Il tuo saggio si chiude enunciando, se pure in modo provvisorio, tre tesi. La terza, in particolare, sembra quella che più dà la cifra, il senso delle altre. Dici che "il campo, e non la città, è oggi il paradigma biopolitico dell'occidente", e parli di una "relazione politica originaria" che sta alla base del costituirsi del campo. Se pure intese non in senso storiografico, ma solamente filosofico, queste sono parole fortissime; ti proponi con esse un 'interpretazione di tutta la cultura occidentale; ma che cosa intendi realmente con il termine "originario"? Io credo che in filosofia l'originario è il fattizio, quindi originario va inteso in un senso meno forte. La ricostruzione che faccio vuole mostrare come il nostro mondo vive profonIDEE damente quella che chiamo la "soglia di indifferenza" tra politico e impolitico, ma anche tra privato e pubblico, tra dentro e fuori, e come sia necessario partire di qui per ripensare tutta la politica. Quel che mi sono proposto è insomma di cercare una ridefinizione del concetto di vita non più fattizio, ma che muova da questa situazione fattizia in cui ci troviamo. Ma questa identificazione fra originario e fattizio fa pensare che tu parti dal presente per spiegare il passato. Però come sappiamo la prospettiva del presente può pregiudicare fortemente l'indagine storiografica. L'idea che c'è dietro, se si dovesse discutere il metodo, è piuttosto l'idea benjaminiana della costellazione tra un istante del passato e un istante del presente, o quella che lui chiamava "l'ora della leggibilità" per cui ciò con cui ho a che fare non è né un punto del passato, né un punto del presente. In questo senso !"'attuale" non è nessuno dei due, qualcosa di non attualizzabile, ma frutto di una costellazione. Tu porti degli esempi di "nuda vita" che si potrebbero in un certo modo dividere in due serie: da un lato gli esempi dei comatosi e delle cavie umane sottoposte alle radiazioni, simboli della nuda vita nella sua uccidibilità. D'altra parte invece fai i casi in cui la forma del campo si propone come tale: lo stadio di Bari con gli albanesi, e le zone di attesa negli aereoporti francesi con i rifugiati che stanno chiedendo il riconoscimento dello status. In questo secondo gruppo, non è chiaro in che forma si manifesti l'uccidibilità dei soggetti. Dobbiamo intendere l'uccidibilità in senso translato, o altrimenti in che senso possiamo paragonare i campi di concentramento a questi tipi di campi, o alle periferie delle città (altro esempio che fai nel corso del libro)? In che senso questi diversi spazi sono inscrivibili in una medesima categoria? Certo questi accostamenti possono dar luogo a degli equivoci; ma ciò che mi ha permesso di avvicinarli è il tentativo di definirne lo statuto giuridico-politico. Mi è parso un dato importantissimo il fatto che il campo di concentramento non appartiene al diritto carcerario né ad alcuna delle forme a noi note del diritto penale ecc., ma è una sorta di materializzazione fisica dello stato di eccezione, perché spazio in cui la legge vige sospendendosi. Sono quindi andato a cercare paradigmi che presentassero delle analogie dal punto di vista della struttura. Ad esempio, le zones d'attente di tutti gli aereoporti internazionali dei paesi

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