La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 16 - giugno 1996

SUOLE DI VENTO Marco Carsetti Francesco Feola Anna Viola NAIA GIORNI A PESCHIERA: DA CARCERIERE A CARCERATO Marco Carsetti I Marco Carsetti studia lettere all'Università di Roma. ♦ "Mi sono steso, in preda alla nausea sulla branda che mi hanno assegnato. Per un momento ho avuto come compagna di letto una paura totale (...) Il caso, le imprese portate a buon fine e lafama (il tutto cementato dai miei troppo benevoli amici) avevano tessuto intorno a me un bozzolo che quasi mi induceva a dimenticare la vera forma del verme che conteneva. Così mi ero spogliato di tutto - agi e beni materiali - per tuffarmi sprovveduto in mezzo a uomini sprovveduti e scoprirefinalmente me stesso per i pochi anni che mi rimanevano di giovinezza. Ora la paura mi diceva che nulla del mio presente sarebbe sopravvissuto a questa traversata nell'ignoto." (T. E. Lawrence, Lo Stampo, Adelphi 1996) Io? Si l'ho fatto il servizio militare. Male, ma non mi lamento. "Labilità psicologica", così si pronunciarono gli psicologi del distretto militare di Roma durante la visita dei tre giorni. Forse non li convinsero i rapporti conflittuali con la mia famiglia, o la contraddizione che si crea affermando prima: "sì, i fiori mi piacciono molto!" e negando poi, qui sta la confusione e quindi la labilità, "ma da grande non voglio fare il fioraio". D'altronde come ci possono prendere sul serio se abbiamo ancora bisogno che venga scritto, nei test, accanto al termine diarrea - la sciolta - per farci capire di che cosa si stia parlando? Prima che fossi fatto idoneo al servizio militare occorrevano altri accertamenti al reparto di neurologia dell'ospedale militare della Cecchignola .. Eravamo in molti quella mattina, e tutti avevano un'aria smorta e rassegnata, tanto che WOLE DI VENTO provai un certo risentimento per essere stato giudicato alla stregua di quei ragazzi, ma ormai c'ero e tanto valeva confermare la labilità psichica e sperare nella riforma. Non so gli altri, ma un anno più tardi, (probabilmente pesava in quel periodo della mia vita quella labilità psicolo~1ca perché non mi preoccupai di fare alcun nnvio per motivi di studio) fui destinato al Carcere Militare di Peschiera del Garda come guardia carceraria. La prima destinazione fu Sulmona, qui feci un mese di C.a.r. e due di addestramento. Sul treno per la città dei confetti alla cannella c'era un ragazzo di Aversa, i capelli lunghi pettinati all'indietro, jeans attillati, una maglietta aderente al fisico snello. Parlava poco e rideva sotto i baffi. A casa aveva una vecchia Alfa Romeo, una moto e due fidanzate, comunque un'aria preoccupata. A parte questo non disse altro per tutto il viaggio. Poche ore dopo in caserma nel piazzale dell'alzabandiera ancora in borghese, ma già inquadrati per due, senza guardarmi sentenziò: "Eppure 10 non ho fatto niente di male per meritarmi tutto questo". , "Tutti, non c'è dubbio, avevano una gran fifa per quello che ci aspettava, e andavamo in giro frastornati rincuorandoci a vicenda e ripetendo decine di volte le stesse vane formule: 'non è neanche andata tanto male. Alla fine non andrà tanto male, ti pare?' Ma negli occhi delle reclute già in addestramento si vedeva che andava decisamente male". Quando lo rividi aveva i capelli rasati a zero, "le teste delle reclute rapate fino al sangue avevano il pallore rosaceo dello scalpo" ora sembrava un deportato in campo di concentramento, tuttavia portava una divisa verde militare e minacciosi anfibi neri. Col tempo cominciò ad assomigliare sempre di più alla divisa che indossava e piano piano perse il s1;10sorriso smaliziato, l'aria strafottente e sicura. "Tieni conto dell'importanza spirituale di inezie come queste tute che indossiamoper andare a lavoro, come tanti robot, e che /anno di noi forme incolori, senza grazia e individualità, e incuranti, incuranti." Tre mesi più tardi sarà riformato con l'articolo di seminfermità mentale. Tornò a casa. Io ebbi un destino diverso. Conquistai le simpatie di un caporale, furiere della mia compagnia, nutriva nei miei confronti un forte istinto paterno e protettivo. Grazie a lui lavorai in fureria per circa tre

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