La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 16 - giugno 1996

bene informata. I Governi, poi, anche se buoni, non possono lottare contro la natura delle cose. Nella natura dell'italiano si riscontra un vero "orrore" del libro. In realtà, è l'orrore di pensare, di incontrarsi con qualcosa di astratto. Le "idee" non si mangiano, non si possono toccare. In certo seno, un orrore dell"'invisi bile". Oltre una buona metà degli italiani, anche colti, è legata ferocemente al "visi bile". Forse per questo la Televisione è diventata la vera Scuola. Diffonde il culto del "visibile", del bello, del festoso, del gaudente, del sano. Un vero asilo infantile dove la cosa importante è non crescere, o crescere solo in salute, fortuna, bellezza. Contro questa tendenza si può far poco. Essa è giustificata da una storia, la nostra, di invasioni, oppressioni e dannazioni, direi ARTEEPARTE anche "teologiche". È stato diffuso, in altri tempi, il concetto di "vita" come obbedienza al più forte, della felicità o il diritto solo come privilegio. Non è stato insegnato nulla. Alla gente che soffriva si prospettava, come conseguenza di una "disobbedienza", solo l'inferno. L'eternità del dolore per i disobbedienti. Lo so, perché ci sono passata anch'io, a 15, 16 anni. Ma in casa mia, benché casa da nulla, c'erano alcuni libri. Attraverso i libri ho capito che l'inferno (come lo stesso paradiso) era anche qui, e che una via d'uscita, dal terrore teologico e la disperazione, era nella conoscenza. E la conoscenza, con il pensiero prezioso dei pochi "Padri" dell'umanità, doveva illuminarci. La prima cosa a cui ho detto "no" è stata la vita nella condizione di una mela o una pera, cioè unicamente come vita naturale, e al dolore come eternità di castigo. Ho odiato la crudeltà, il dolore "per sempre", e anche il destino di pera o di mela, che spetta a chi non pensa (non legge). Il mutamento del destino è solo nella conoscenza, nel rapporto coi "Padri" della conoscenza. Ma tra questi ci sono molti che insegnano cose deleteri e: l'arroganza, la crudeltà, e ancora l'obbedienza alla legge del momento. Solo da questi "padri", non togliendo nulla al necessario rispetto, bisogna stare lontani (o restare liberi). Non sono cose che accadono in un momento. Mi sembra questo, tuttavia, il percorso del nuovo lettore di domani. Attingere alla conoscenza come unica possibilità di mutamento e di indipendenza. "No" al progresso umano come progres- ~~?i·i::· , . .,.• ... • ... ··:• ·:?-•~

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