stanno avendo associazioni finora apolitiche: le organizzazioni di sostegno e di assistenza sociale, le aggregazioni religiose, le associazioni nel campo dell'istruzione e dell'arte. Minacciate dalla contrazione del mercato da una parte e dai tagli dello Stato dall'altra, queste associazioni incominciano a temere per il futuro della società civile. Una preoccupazione crescente che porta in molti casi ad una maggiore attenzione verso quelli che sono i problemi della collettività, e di conseguenza, ad una cònsiderazione di questioni di più larga portata. Forse è ancora troppo presto per dire se questi sforzi matureranno in un movimento sociale. Ciò che si f uò dire è che nelle comunità sparse per tutto 1 paese sono stati gettati 1 semi per la rinascita della società civile come componente fondamentale della vita americana. C'è molto da guadagnare nel passaggio da una prospettiva politica bipolare, con il mercato da una parte e lo Stato dall'altra, a un modello tripartito in cui vi è il mercato, lo Stato e la società civile. Consideriamo, per esempio, come andrebbero le cose per quattro componenti sociali: la gente di colore, i lavoratori, le donne e gli ambientalisti, in una politica tripartita. La gente di colore è ancora oggi la prima vittima degli stravolgimenti avvenuti nel mondo del lavoro. La disoccupazione portata dalla tecnologia ha colpito in maniera massiccia gli afroamericani ed altre minoranze. Secondo un rapporto stilato dalla "Commissione per le pari opportunità sul lavoro" quasi un terzo dei 180.000 posti di lavoro persi in fabbrica tra il 1990 e il 1991 è costituito da operai di colore. I neri sono stati particolarmente penalizzati anche nei licenziamenti nel settore impiegatizio e dei servizi dei primi anni Novanta. Il motivo di questa forte disparità verso i lavoratori di colore risiede, secondo il W ali Street ]ournal, nel fatto che "più della metà dei lavoratori neri erano occupati nelle quattro categorie dove le imprese hanno effettuato i tagli più drastici ali' occupazione: impiegati, lavoratori specializzati, semi-specializzati, operai". · Solo introducendo una tassa su parte dei profitti dovuti all'incremento di produttività dell'economia dell'Era dell'Informazione e utilizzando i proventi per la creazione di lavori e infrastrutture nel terzo settore si ?Otrebbe invertire la spirale negativa che colpisce i gruppi minoritari negli Stati Uniti. Anche le organizzazioni dei lavoratori ripongono in parte le loro speranze nella società civile e per questo auspicano il sorgere di una nuova. forza sociale. I sindacati trovano sempre più arduo il reclutamento con nuovo sistema economico. I contratti temporanei, il lavoro interinale, le prestazioni occasionali, il parttime e il ricorso crescente al telelavoro, rendono l'organizzazione sui posti di lavoro molto difficile e a volte impossibile. Allo stesso tempo, con la progressiva automazione del processo di produzione, lo sciopero sta diventando sempre più irrilevante. Il coinvolgimento di organizzaz10ni di servizi, di assistenza sociale e assistenza legale del terzo settore, per un intervento collettivo "geografico" sulla gestione e sulla distribuzione di parte dei profitti dell'Era dell'Informazione ai lavoratori e alle comunità locali, è per il mondo del lavoro la speranza più promettente per il futuro. Sebbene nella nuova economia si prospettino importanti cambiamenti nei ruoli dei due sessi, con più donne che lavorano e più uomini dediti alla casa e alla comunità, le donne restano probabilmente le principali detentrici del "capitale sociale" perché da più lungo tempo legate al terzo settore. Le donne sono state il fondamento della società civile per r,iù di 200 anni, concedendo gratuitamente il proprio tempo per la creazione del "capitale sociale" del paese. Il loro contributo è passato per lo più inosservato, in parte perché l'importanza politica del patrimonio sociale è stata largamente sottovalutata. Tramite una presa di coscienza politica dell'associazionismo, una rivalutazione del "capitale socialt(, la rivendicazione di parte dei profitti del mercato portati dalla rivoluzione informatica a beneficio della società civile, la donna potrebbe dare un importante contributo per l'affermazione, negli anni a venire, di una terza forza nel sistema politico americano. ' Anche gli ambientalisti potrebbero ricavare molti vantaggi dall'affermazione del terzo settore e dall'equiparazione del "capitale sociale" a quello pubblico e a quello di mercato. Il mondo ambientalista è attualmente impegnato in un dibattito su come portare i consumatori a semplificare il loro stile di vita, allo scopo di preservare le risorse esauribili e promuovere un'economia sostenibile. Purtroppo, finché vi sarà una maggioranza che si identifica prevalentemente nei principi del mercato, a condizionare fortemente il comportamento individuale saranno i valori dell'espansione della produzione e del consumo illimitato. D'altro canto, se gli americani dedicassero più tempo al terzo settore, per lavoro sia volontario che retribuito, è probabile che sarebbero meno orientati al consumo, per il semplice motivo che i rapporti interpersonali e i legami con la comunità costituirebbero una gratificazione alternativa a quella dei consumi. Dei tre tipi di capitale, quello sociale è il più compatibile con l'ambiente. Mentre, infatti, il capitale di mercato e quello pubblico utilizzano grandi quantità di risorse della terra, il "capitale sociale" usa una quantità di risorse relativamente bassa, contando soprattutto sulle energie delle persone che vi operano, quindi su quelle poche migliaia di calorie necessarie a vivere sani nel corpo e nella mente. Il problema sempre più assillante di accrescere la produttività nonostante la ridµzione dei salari e la diminuzione dei posti di lavoro sarà, con ogni probabilità, una delle questioni prioritarie da affrontare in tutto il mondo nei prossimi anni. L'aumento del conflitto sociale e la crescente instabilità politica, risultato dei mutamenti in atto nel mondo del lavoro, costringe gli attivisti di diverso orientamento, i politici e tutti i partiti a l'individuazione di un 'nuovo centro' che sappia parlare dei problemi e delle aspirazioni della maggioranza degli elettori. La discussione politica convenzionale continua ad agire secondo la logica bipolare che contrappone il Mercato allo Stato - una prospettiva che si sta rivelando sempre più limitativa. Orientando il dibattito politico verso un modello tripartito, con la società civile al centro tra la sfera del mercato e quella pubblica, si arriverebbe ad un cambiamento della prospettiva politica con la possibilità di riconsiderare nuovi modelli della politica, dell'economia, del lavoro e della società nel suo insieme. ♦ RICCHI E POVERI
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==