La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 16 - giugno 1996

LA SOCIETA' CIVILE NELL'ERA DELL'INFORMAZIONE Jeremy Rifkin (traduzione di Cristina Di Gaetano) ]eremy Rifkin, autore di The End of Work: The Decline of the Global Labour Force and the Down of the Post Market Era (Tarcher!Putnam. Trad. it.: La fine del lavoro, Baldini&Castoldi 1995), è presidente della Fondazione sull'andamento dell'economia (Foundation on Economie Trends) a Washington D.C. ♦ L'economia mondìale sta attraversando un momento di profonda trasformazione nel mondo del lavoro, a seguito della rivoluzione tecnologica dell'Era dell'Informazione. Questi stravolsimenti tecnologici ed economici portano ogm paese a rivedere posizioni che per lungo tempo hanno determinato scelte in campo politico e sociale. . Ali' origine di questa storica trasformaz10ne stanno computer sofisticati, robot, sistemi di telecomunicazione e altre tecnologie dell'Era dell'Informazione che sostituiscono rapidamente il lavoro umano, specie nel campo dell'industria. Il numero degli operai nelle fabbriche statunitensi è passato, negli ultimi trenta anni, dal 33% della forza lavoro a meno del 17%, nonostante le imprese ab?iano continuato ad accrescere la loro produzione mantenen- ?O gli S_ta~Ui niti al primo posto tra le potenze mdustriali del mondo. · Per gran parte degli anni Ottanta si era soliti vedere nella competizione straniera e nella mano d'opera a basso costo la causa di perdita di posti d1 lavoro negli Stati U 1:iti. Co~ì è stato, effettivamente, per alcune industrie, specialmente nel settore dell'abbigliamento e dell'elettronica. Re_centen:ien_tet,uttavia,_ sii economisti hanno mcommc1ato a mod1f1care le loro opinioni a riguardo. Paul Krugman di Stanford e Robert Lawrence di Harvard sostengono, dati alla mano, che "la preoccupazione della perdita di posti di lavoro a caus~ dell'automazione, di cui si è tanto parlato negli anni Cinquanta e Sessanta, risulta più vi~ina alla realtà rispetto all'attuale paura dell~ r_1duzione di mano d'opera per la comI?et1z10ne straniera". L'automazione tecnologica porta alla riduzione della richiesta di manodopera in tutti i settori dell'industria, Nell'arco di 10 anni solo meno del 12% della forza lavoro degli Stati Uniti sa_ràimpi~gata neg\i impia1:ti i~d~- striali, e per il 2020 11lavoro m fabbrica s1 ridurrà a meno del 2% dell'intera forza lavoro mondiale. Entro il prossimo quarto di secolo si prevede l'eliminazione ?al pro_cessoprodut: tivo dell~ "tute blu", degli operai alla catena d1 montagg10. . . . . Fino a tempi molto recenti, gli econom1st1 ed i politici sostenevano che gli operai in esubero nelle fabbriche avrebbero trovato lavoro RICCHI E POVERI nel settore dei servizi. Ora, tuttavia, anche nel terziario è in atto un processo di automazione: nel settore bancario, assicurativo, .del commercio all'ingrosso e al dettaglio, le imprese tendono a smantellare interi strati di gestione e di infrastrutture. La tradizionale struttura piramidale e la folta compagine della forza lavoro dei colletti bianchi, viene rimpiazzata da piccoli gruppi di lavoro altamente qualificati, che si avvalgono dello "stato dell'arte" del software e delle tecnologie di telecomunicazione. Persino le società che continuano ad avere un alto numero di dipendenti, hanno 1:1odificato le condizioni di impiego. Il lavoro fisso ha la: sciato il posto al l~voro _temporaneo_:c~ntram a termine, lavoro m affitto, prestazioni occasionali, nel tentativo di comt rime re salari e contributi, ridurre il costo de lavoro e accrescere i margini di profitto. . . Consapevoli della_rapida trasform~~10ne delle infrastrutture, sia nel settore dell industria che in 9.uello dei servizi, autorevoli economisti e politici hanno riposto le loro speranze nelle nuove opportunità di lavoro fornite dalle autostrade informatiche e dal cyberspazio. Tuttavia, i nuovi lavori che si andranno creando non saranno minimamente in grado di assorbire i milioni di lavoratori estromessi dalle nuove tecnologie, poiché il settar~ a? alta specializzazione è per sua natura costituito da una forza lavoro di élite e non di massa. Il passaggio dall'occupazione di massa al lavoro di élite rappresenta dunque l'elemento che contraddistingue il lavoro dell'Era dell'Ir.iformazione rispetto a quello dell'Era Industriale. Con fabbriche quasi prive di operai e imprese virtual_igià a_lleporte, ogi:i,is~~gol_a~azione dovrà ch1eders1che fare dei m1liom d1 persone il cui lavoro viene richiesto via via sempre meno, o ~ddirittu~a non richie?:o affatto, in un'economia mondiale sempre pm automatizzata. Mentre i politici sia Democratici che . Repubblicani hanno ac~o!to l'Era dell'Informazione esaltando le v1rtu del cyberspazio e della realtà virtuale, non hanno quasi mai affrontato la questione di come garantire un'equa distribuzione dei pro~itti ~ell'eco,i:i,omia mondiale ad alta tecnolog1a. Finora 1meremento di produttività è servito principalmente ad accrescer: i prof_itti_del~e~mp~ese,ad_:sclusivo vantaggio aegli az1onist1, dei grandi ~ndustriali e della élite emergente di lavoratori specializzati in alta tecnologia. Se questa tendenza viene confermata, la divaricazione tra ricchi e poveri potrebbe portare a un conflitto sociale e a un aumento della criminalità. Milioni di americani della classe media e della classe operaia, preoccupati per l'erosione dei loro beni, per la mancanza di garanzia del lavoro, per _Ja riduzione del salario reale, potrebbero facilmente appoggiare le teorie fasciste dell'estrema destra. Già si afferma la teologia del "capro espiatorio": le politiche P:r le p~ri oppor_tu_nità, le femministe, 1clandestini e gli 1mm1grat1,11lavoro a minor costo all'estero, la cospirazione delle banche e le Nazioni Unite sono, secondo la destra, i responsabili del malessere economico. L'antidoto alle teorie dell'odio e dell'intolleranza è un'ap:rta e pacata di~cussione sulle risorse tecnologiche ed economiche che, se da una parte creano un incremento dell~ produttività, dall'altra portano alla contra~10ne <:1ella richiesta di manodopera. Questa d1scuss1one deve essere accompagnata da un'attenta e rinnovata visione della società, che sappia coglie-

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