SUBCOMANDANTE INSURGENTE fohn Berger (traduzione di Riccardo Duranti) Le opere di Jo~n .Berg~r, uno dei primi scrittori e s~ggisti euroP,ei ~i oggi, vengono infine proposte o rzpropos~em italiano dalle edizioni de Il Saggiatore. questo mterve~to è tratto da Photocopies, di prossima p~bblicazione presso Bloomsbury, per gentile concessione dell'autore. ♦ Una piscina comunale in uno dei sobborghi meridionali di Parigi. Durante l'anno è a disposizione delle ~c~ole locali e il pubblico puo accede~e alla p1scma coperta solo in certe ore della giornata. Il pubblico è costituito da do~ne e u?mi_ni (di tutte le età) che nuotano sen avanti e indietro senza sorridere mai e po.nano occhialetti neri per proteggersi gli occ~1. Nuotando su e giù, magari ci si incrocia c1anquanta volte, ma non c'è mai il minimo accenno di saluto: stare in forma vuol dire concentrarsi solo su se stessi. . Adesso, in luglio e agosto, le scuole sono c~1use e la piscina è aperta al pubblico tutto il giorno e qualcosa cambia. Il posto diventa un campo di gioco per chiunque, per un motivo o per l'altro, non se ne va in vacanza al mare e resta in città. (I motivi per non andare in vacanza sono in gran parte economici). Vengono sore)le che. si tei:igo1'.oper. man~, zitelle, ragazzom, penst<;>nat1e ~H?v~mpadn c~e \nsegnano a nl;lotare. a1~ropn _f1gli. Le pareti d1 vetro e i pav1ment1 ~a~olica.u fan~o ris_uonare grida, ris~te e tonfi d1 tuffi spencolan in tutto l'edificio. Sulla spia&gia, in genere, la gente si concentra ~ul proprio. ~orpo e perciò sono i corpi a far.si notare; _qui invece non sono i corpi, ma le amme ad attirare l'attenzione. Anime m costume da bagno. Alcune in acqua, altre che ne escono, altre ancora sul punto di entrarvi. È obbligatorio coprirsi :i capelli con cuffie strette, anche per i calvi. Abbiamo anche un'altra cosa in comune: ogni siorno qui tutti prendono o danno un po' di fiducia. _Fuori, su ~na panchina, mentre il mio ascrngamano s1 asciuga al sole, apro un libro che mi è appena arrivato da New York. È una raccolta di lettere e comunicati scritti dal Subcomandante Marcos tra $ennaio e giugno dell'a1'.no scors? per l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (Ezln). La sua storia è stata raccontata più volte in tutto il mondo. Appena dopo la mezzanotte (eravamo in ritardo, come al solito, dice Marcos in un inciso~ appena dopo la mezzanotte del primo $enn~10 1_ 99~, l;lnesercito di diverse migliaia d1 ind1gem d1 discendenza Maya, uomini e donne, presero possesso con le armi della città di San Cristobal nel Chiapas, la provincia più povera d_elMessico, e sfidarono il governo federale a rispondere alle loro richieste. Ci viene negata anche l'istruzione più elementare in modo da poter essere usati come c~rne da cannone e per poter saccheggiare le ricchezze della n?stra te.rra senza _preoccuparsi del fatto che monamo d1 fame e dt malattie che potrebbero esser curate. E a loro non importa affatto che non abbiamo niente assolutamente . , mente, nem_meno un tet~o decente sopra le nostre teste, mente terra, mente lavoro niente salute, niente cibo, niente istruzion:. Non abbiamo il diritto di eleggere in maniera libera e democratica le nostre autorità non siamo indipe1_1d<:nti .d~gli strani_eri, no1'.'abbiamo né pace 1'.e~1~st1z1aper noi e per 1 nostri figli. Ma oggi d1c1amo Bastai Dopo dodici giorni di combattimenti - nel corso dei quali l'aviazione messicana bombard_ò i villaggi consi?erati pro-zapatisti - si ragg1_unseu~ ~ess_a~e1) f~oco molto precario che, m_termm~ m1li_tan,s1 trasformò gradualmente m una s1tuaz1one di stallo. Da una parte l'Ezln, co~tr.etto a ri~irarsi sulle montagne, ma che ?rma1 s1 era assicurato il sostegno di una con_s1d~revolepart~ della_popolazi?ne contadina 111d1genae la simpatia di vasti strati della popolazione civile in tutto il Messico· dall'alt~a, l' esercit? f<;deraleche, pur con un; schiacciante supenontà numerica e di armamenti insie_me~ile b_an?e di. n:iercenari dei grandi propnetan terneri, dec1s1ad andare fino in fondo per c?n~ra~tare e distruggere tutti i valori degli z_apat1st1,rimaneva nervoso e perplesso davanti alle ~ontagne che proteggono i f~orilegge. Ed e da queste montagne che tn marzo il Subcomandante scrive una lettera a uno scolaro che gli ha inviato la foto del suo cane: Sento il bisogno di scriverti per spiegarti qualcosa sull'essere "professionisti della violenza", come siamo stati spesso chiamati. Sì siamo professionisti. Ma la nostra profession~ è la speranza ... dai nostri corpi esausti e feriti deve nascere un nuovo mondo ... Riusciremo a vederlo? È importante vederlo? Secondo me ~on imrorta tanto vederlo quanto sapere con mnegab1le certezza che nascerà e che noi avremo messo tutto quel che avevamo - la nostra vita, ani_mae corp~ - in questa nascita lunga e travagliata, ma dt portata storica. Amor y dolor: due parole che non solo rimano tra loro . . . . . ) ma s1uniscono per marciare insieme. l!n _ra$~zzi1'.oesce dalla piscina comunale con 1p1ed1m ana e scende le scale tenendosi in bilico sulle man\, ridend~. I pagliacci ci sono sempre. Nella vita pubblica francese, però, il senso dell'umorismo è praticamente scomparso, p~rché non c'è abbastanza energia da dedicargli. Come sono stanche le figure pubbliche! Invece, che sorpresa: lassù sulle montagne il Subc?mandante ne ha ancora di quell'energia e nel libro che ho sulle gambe c'è una battuta ogni due pa$ine. Il suo sule, naturalmente, è diventato leggendario, ma non lasciamoci confondere dalla parola s~ile: Il vero ~tile è inscindibile da quello che s1 dice, n':'n e qu~lcosa che si sceglie a parte. E nella mia esperienza da scrittore lo stile è anche inscindibile dalle voci che asc~lto quand? c_ercodi scrivere. Lo stile di cui parliamo qut nesce ha conciliare umiltà e imperturbabili iperboli: Non dimenticate la strada che abbiamo percorso_. In ~uona fede abbiamo cercato altre porte che s1 aprissero per far passare la nostra umida lu_ce.Ora_dovete i~par~re la le~ione di questa tnste stona. ~on d1me~t1catemai le parole che ci hanno reso 1mportant1, anche se è stato per un PIANETATERRA
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