La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 15 - maggio 1996

con questa sentenza senza avere un ricorso e restano in carcere. Per questo pretendiamo che vengano rimesse in libertà le persone accusate ingiustamente. La maggior parte di quelli che sono in carcere sono campesinos e indigeni. La giusti.zia viene appli~ata solo nei ~ostri co1:1front1 e un povero e costretto a rimanere IO carcere, per questo chiediamo libertà per tutti gli esseri umani". [... ] Marcos: "Rispetto al conflitto, il Comitato ha espresso la sua volontà di pace. Ci aspettiamo che il governo liberi gran parte dei _prigionieri e rimaniamo in attesa di un gesto IO questo senso. Procediamo alle richieste di tipo sociale. [... ] Le richieste sociali si riferiscono a questioni concrete delle popolazioni indigene. Chiediamo che le loro lingue e l'insegnamento obbligatorio delle stesse vengano riconosciuti affinché non scompaiano. Chiediamo il rispetto delle culture e delle tradizioni indigene e la punizione per chi commette atti di discriminazione e disprezzo nei confronti delle popolazioni indigene. Per quanto riguarda le usanze, sono comprese nelle richieste di autonomia". Un rappresentante indigeno prende la parola: "Quello che vogliamo come popolazioni indi$ene è che le nostre lingue siano ufficiali e che il loro insegnamento diventi obbligatorio nella primaria (istruzione di primo grado) e all'università. Sappiamo bene come si è arrivati a questo punto: le nostre lingue non vengono considerate, vengono disprezzate, ma adesso vogliamo che vengano prese in considerazione perché in Chiapas ci sono molte lingue indigene, e allora devono essere insegnate a scuola. Vogliamo essere rispettati attraverso il rispetto della nostra cultura.[ ... ] Vogliamo non essere più disprezzati, vogliamo essere considerati alla pari delle altre persone, vogliamo avere il diritto di dichiararci cittadini. Come indigeni soffriamo e vogliamo affermarci come popolazione, ma non possiamo perché ci viene imposta un'altra lingua e la nostra cultura non va avanti. Ci hanno lasciato nudi e ci siamo abituati a portare altri vestiti. E chiediamo scuole nei villaggi indigeni. Abbiamo dei diritti, questo è quello che diciamo, questo è quello che rivendichiamo". Il rappresentante chamula: "Nonostante il governo dica di sostenere la cultura popolare, in realtà appoggia i caciques per controllarli, questa è manipolazione. Non vogliamo che continuino le discriminazioni. Il paese deve crescere come popolo non come bambini che il governo prende per mano. Vogliamo essere riconosciuti come popolazioni indigene. Sui giornali è stato scritto che quelli che combattono sono stranieri e questa è la prova che non veniamo presi in considerazione[ ... ]". Interviene un altro rappresentante: "Certo, è così. Vogliamo che venga riconosciuta la nostra lingua madre. Io sono chol. Non abbiamo studiato e abbiamo iniziato a lavorare con gli spagnoli dal 1542. Ci hanno imposto questa lingua che si chiama spagnolo, a volte neanche li capiamo e allora ci disprezzano e non ci danno retta. Vogliamo che venga riconosciuto ogni dialetto che parliamo come lingua madre, perché che succederà se perdiamo la lingua? Succederà che ci schiacceranno[ ... ]". Manuel Camacho: "Vorrei aggiungere qualcosa. Parto dal presupposto che tutto quello che viene detto qui è detto in buona fede, con onestà e che vengono espressi problemi reali. Non voglio mettere in discussione, né tanto meno negare la verità di quello che state dicendo. Riconosco che tutti questi problemi si presentano nello stato del Chiapas e nel nostro paese in grado diverso. Un punto mi sembra fondamentale: cosa possiamo fare per superare una situazione così complessa? [... ] Esiste una possibilità di giungere a un compromesso politico che vi renda soddisfatti e tranquilli rispetto alla legittimità dei risultati ottenuti, ma per sfruttare al meglio questa possibilità vorrei che avessimo l'occasione di consultarci prima della conferenza stampa su quello che conviene dichiarare, chi deve fare le dichiarazioni e in che modo. Per esempio, se voi, diciamo così, per prima cosa presentaste il vostro ordine del giorno, a me non lascereste nessuna opportunità di negoziazione, né di fare qualcosa di utile, perché tutto il paese reagirebbe in maniera assolutamente contraria a ogni possibilità di cambiamento che nascerebbe da questi colloqui. Allora il mondo intero direbbe che è impossibile, che non c'è negoziazione. Invece, se voi esporrete la vostra posizione e noi dichiareremo quale sarebbe la nostra risposta generale, in questo modo voi riuscirete a dire quello che volete, mentre noi allo stesso tempo daremo una risposta. In questo modo non si rischia di perdere tutto. Questo è importante. Oltre alla possibilità di darci il tempo per finire di esaminare l'insieme delle richieste. Così potremo considerare quello che conviene o meno dichiarare alla stampa, le dichiarazioni del giorno seguente e via di seguito. Con un unico obiettivo: uscire di qui con una soluzione politica". Don Samuel: "La proposta è molto chiara: dedicare parte del pomeriggio a valutare quello che conyiene riferire alla stampa nella conferenza di stasera. Ne parlerete a pranzo". Marcos: "Sì, parleremo di questo. Manca poco. Possiamo dedicare una parte della sessione dalle diciassette alle diciotto a metterci d'accordo". Si alzano, salutano: "Arrivederci". Escono riprendendosi le armi. Rivendicano diritti civili, penso, per questo sembrano così radicali. Abbiamo visto svolgersi di fronte ai nostri occhi una forma di dialogo molto antica - tante volte descritta nei libri di storia come la forma nella quale si costruisce il consenso che permette di agire come "comunità" - applicata a un'esigenza contemporanea che si è manifestata in forma violenta: la rivendicazione della facoltà di decisione. Sono convinti che otterranno questo riconoscimento con la "democrazia". Per loro la democrazia implica tanto una nuova relazione delle loro popolazioni con le autorità federali, con il governo supremo, quanto l'adozione immediata, repentina, di tutte le richieste di democratizzazione che ha espresso la società urbana. Camacho affida gli incarichi. Dobbiamo preparare un documento di risposta per l'indomani. Abbiamo fatto dei passi avanti: ci sono state le consultazioni con le organizzazioni contadine e con i legali dei proprietari terrieri per valutare le opposizioni a una risposta sulla giustizia agraria; c'è un gruppo di legali che ci aiuta elaborando una proposta di riorganizzazione municipale; la questione elettorale statale e il codice civile sono ali' esame a Città del Messico. Inoltre abbiamo preparato una relazione sui punti fondamentali delle proposte di legge generale per i diritti degli indigeni e sulla relativa riforma costituzionale. [... ] Quello PIANETA TERRA

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