un credito non riscosso, una dissrazia non desiderata. È logico invocare nelle ci reostanze sfortunate la solidarietà privata e quella statale: ma se questa solidarietà non è alimentata, da chi potrà essere garantita? Risorse limitate Per mascherare questa mancanza di solidarietà, irivoca ta nel momento del bisogno, ma dimenticata nella prosperità, recentemente si dice che le risorse sono limitate, che lo stato sociale non può garantire tutto a tutti. E u_na rispo~ta inganne~ole: le nsorse esistono se e 111 proporzione di come tutti sono disposti ad esprimere concretamente solidarietà. I privilegi, sempre più invadenti e insaziabili dei più forti permettono ormai residue risorse per le risposte. Privilegi di chi è esentato - a vario titolo - a fare il proprio dovere, di chi, pur operando in settori cosiddetti produttivi, gode di assistenza, di chi è addetto a inutilità o peggio ancora a dannosità. Se tutti hanno diritti, se le risorse sono limitate, se la situazione rimane tale, la conseguenza ovvia è la non risposta ai bisogni. È quanto sta avvenendo: chi sta male, insomma, è costretto ad arrangiarsi. Ma questa logica è terribile, 12erché ~pi~g~ alla ricerca di magg10n sicurezze con il rischio di palesi ingiustizie, senza d'altra parte essere esenti da povertà possibili. I deboli ,t,/ Una nazione improntata alla solidarietà esige che l'attenzione sia diretta, prima fra tutti, agli elementi più deboli della grande famiglia di una nazione. Oggi essi hanno un nome e un volto: anziani, giovani a rischio, disoccupati, categorie, territori deboli. Non scommettere sul loro riscatto e sulle loro residue risorse, significa costruire una società fatta di forti che sopporta a mala pena chi non è tale. Non prevenire disagi, non ricorrere a tutte le risorse disponibili, non fare appello alla cittadinanza crea rischi enormi di invivibilità per troppi. Con chi staremo A scanso di ogni equivoco nell'immediata consultazione elettorale_ c<?nq1:1elliche verranno 1101 c1 schiereremo con chi darà ma$giori garanzie per le categorie deboli. Conosciamo molto bene i trucchi dei rinvii: "ora dobbiamo rafforzare l'economia, ora dobbiamo consolidarla, domani vedremo". La storia d'Italia è piena di rinvii che non sono solo legislativi, ma strutturali, radicati, ripetitivi: non sono bastati novant'anni per mettere mano alla riforma dell'assistenza. Oggi addirittura nessuno più ne parla. La miopia arriva al punto da lasciare in piedi servizi e apparati che succhiano risorse, senza fornire risposte. Nessun elenco della spesa Potremmo fare un lungo elenco della spesa da presentare ai candidati al futuro Parlamento. Ma a che e a chi servirebbe? Ad ogni richiesta si potrebbero contrapporre mille obiezioni possibili e altrettante priorità, che impedirebbero una ragionevole risposta. Il mondo di chi è meno fortunato, dei poveri senza voce chiede per tutti - sottolineiamo per tutti - cose sostanziali: la ridefinizione di criteri di attribuzione delle risorse, sia in termine di reddito da lavoro, che di capitale; la soppressione dell'odierna burocrazia, dimostratasi inefficace e parassita; la ridefinizione dei protagonisti e dei modi della gestione delle cose pubbliche; la garanzia di risposte sicure per tutti; riposte necessarie ad un benessere diffuso, anche se non spavaldo e spendaccione. Salute, istruzione, comunicazione, abitazione, trasporti, ambiente, previdenza e assistenza. Il sogno di una democrazia moderna che procura benessere diffuso e stabilisce obbiettivi di sicurezza, con servizi efficienti, dotati delle necessarie nsorse. I poteri Non spetta a noi entrare nel dettaglio delle riforme istituzionali dei poteri. Enucleando i principi ispiratori di una riforma, è doveroso far riferimento ai criteri di equilibrio tra vincitori e sconfitti, di controllo sufficiente e stabile degli ae,parati dello Stato, di possibilità di ricambio nella gestione delle cose pubbliche. Non si tratta di sostanza della democrazia, ma certamente delle condizioni di democrazia. Ogni forma, per quanto complessa, si ispira sempre a principi di fondo. Crediamo nel1' alternanza delle proposte, ma esi$iamo anche lo spirito di servizio che solo può giustificare la gestione del potere. Lo Stato Sociale Siamo convinti anche noi di trovarci in momenti difficili di redifinizione delle risposte sociali. Ma proprio perché siamo in difficoltà è indispensabile: ridefinire ciò di cui nessuno può essere privato; con la sicurezza di risposte uguali per tutti; con risorse certe e efficaci; con professionalità che garantisca risultati. Siamo disponibili ad una discussione approfondita a partire dalle esigenze dei bisogni per risalire ali' organizzazione, alle competenze,allerisorse.Non è più pensabileun percorso inverso che tu teli gli addetti ai lavori, che fissi precanamente risorse, che distingua lerisposteper cetio per censi. '
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