La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 15 - maggio 1996

PIANETA TERRA Dalla Cina: Il sistema del dragone Giorgio Trentin Vogliamo fare una partita a scacchi? Potrebbe essere molto interessante. Allora, per cominciare, diamo dei nomi ai nostri giocatori. Diciamo che i bianchi sono la Cina e che i neri sono l'Italia, o meglio ancora stabiliamo che la partita si gioca fra Asia e Europa. E la scacchi era cosa rappresenta? Il mondo? L'Asia? L'Europa? Il mercato internazionale? Cerc~eremo di capirlo durante il gioco. Cominciamo. Muove il bianco: e2e4. Apertura con il pedone di Re L'Asia si sta muovendo con $rande sicurezza, l'apertura d1 Re lo dimostra chiaramente. Il sistema geo-politico che comunemente chiamiamo Asia è l'unico che in questo momento sta conoscendo un periodo di grande sviluppo. Stiamo J?arlando di un'area che contiene il 45% della popolazione mondiale (circa 2 miliardi e mezzo di persone) e che controllava già nel 1994 un Pii globale di 6.450 miliardi di dollari americani. 1 La parte di Asia che qui ci interessa è quella composta dall'area che si potrebbe definire di influenza cinese (Cina, Hongkong, Taiwan) e dall'area del Sudest asiatico. È la zona che tra il 1800 e la fine della seconda guerra mondiale è stata sottoposta ad un sistematico sfruttamento coloniale da parte delle grandi nazioni occidentali. Paradossalmente proprio questo sfruttamento da parte delle potenze europee e degli Stati Uniti è stato uno dei fattori che ha contribuito a questo sviluppo. Nel seguire il processo di esplosione economica di questa parte dell'area asiatica dobbiamo tener conto di due diverse direttrici: una è costituita dallo sviluppo delle ex-colonie europee nel Sudest asiatico, l'altra dal fenomeno cinese. Il venir meno del contro!- YQQ. lo diretto dei paesi europei in Tailandia, Malesia, Indonesia, Singapore, ha lasciato questi paesi immersi in realtà economiche e sociali di grande difficoltà. I processi di urbanizzazione e la creazione di ~randi masse di proletariato industriale innescati dal potere coloniale nella zona, uniti ad una gene,rale situazione di instabilità politica dovuta alla grande ondata dei movimenti comunisti nell'immediato dopo~uerra, han~o reso 1:ec~ssano per questi governi asiatici il ricorso ad alleanze strategiche con i paesi occidentali, soprattutto con gli Stati Uniti. Alleanze che comporta vano innanzitutto grandi investimenti industriali dall' estero e prestiti internazionali. I paesi occidentali che investivano in Asia si trovarono alle prese con un mercato del lavoro senza eguali nel mondo. a b e d Blanc secs Noir secs 1 e2e4 5 c7c5 4 2 g1f3 1 3 d2d4 3 d7d4 3 c5d4 1 4 f3d4 2 s b1c3 1 g8f6 1 g7g6 1 Un paradiso in terra per molte industrie europee ed americane. La filosofia motrice di questi investimenti mirava solo a reperire manodopera a basso costo che rendesse favorevole il trasferimento della produzione in un altro paese. I prodotti rientravano puntualmente a circolare nel mercato della madrepatria. Gli azionisti erano tutti interni alle multinazionali occidentali, privando di fatto il paese ospitante della possibilità di costituire un capitale nazionale. Due settori hanno beneficiato soprattutto di questo tipo di investimenti: la plastica e le componenti elettroniche. L'assemblaggio di componenti di televisori, radioline e, oggi, 'computers, ha costituito una sorta di marchio di riconoscimento delle economie di queste nazioni. È l'epoca dei giocattoli Made in Thailand. I mercati interni di questi paesi hanno imparato con il passare degli anni a far propn questi settori industriali e a dar vita ad aziende indigene che fungessero da polo di servizio delle grandi multinazionali. Se osserviamo la Tailandia, che detiene oggi il record assoluto di sviluppo con il 10% di crescita annua (seguita dalla Corea del Sud con il 7.8% e dalla Cina il 6.9%), possiamo vedere come gli investimenti domestici e f g h 8 7 6 5 4 3 2 1

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==