Se noi non incontriamo il volto dell'altro siamo piccola cosa, ridotti allo spazio del nostro egoismo, fallosi in tutti i sensi. Diventiamo virtuosi, diventiamo liberi, diventiamo grandi incontrando i nostri fratelli. Oggi abbiamo la gioia di avere come prossimo l'uomo più diverso, l'uomo più lontano, l'uomo che attende da me soltanto l'amore, la comprensione integrale; e quando egli è compreso veramente diventa per me una ricchezza, diventa la gioia della mia comunità. Sul fatto ideologico delle religioni, cioè sulle diversità tra cosa pensi tu e cosa pensa l'altro, sono di grande comprensione, ma non sono un sincretista. Sono convinto che solo Cristo salva, ma che Cristo è di tutti, perché, come dice del resto il concilio di Calcedonia, l'unica persona del verbo, cioè Dio, ha incarnato la natura umana. E natura umana sono io, vescovo, come natura umana è il semplice uomo della strada, natura umana è il credente e il non credente, natura umana è il musulmano, il cristiano, il buddista. Di conseguenza io credo che, siccome Dio non fa preferenze di persone, ha incarnato con il suo Cristo tutti, è diventato figlio dell'uomo, di ogni uomo. Ogni uomo ha per sé il Dio unico, il Dio padre, il Dio della provvidenza. Ci sono varie espressioni religiose, ma quando c'è onestà di condotta e onestà di professione e anche onestà ideologica, nominalmente il musulmano ad esempio può non essere cristiano, ma per me è un uomo che Dio mi dà, è uno con cui io devo dialogare. La mia verità di chiesa non è ideologica, è l'amore per l'uomo e l'incontro con l'uomo, io sono vero soltanto quando abbraccio l'uomo, non quando gli dico di pensare in un determinato modo. Per b ------- a . °' e l Il A -----------· tutti questi motivi io credo che la miscelatura delle religioni sia un grandissimo arricchimento. Noi abbi-1modegli incontri culturali con la comunità senegalese di Caserta e nel comitato "Caserta città di pace" abbiamo tre senegalesi in rappresentanza della loro religione; con loro ci troviamo benissimo in un discorso di interiorità, di approfondimento religioso, di cultura della vita. Nella chiesa di Sant'Elena i ragazzi musulmani vengono anche a pregare. Credo alla sostanza del rapporto religioso, non alla formalità liturgica, e per questo non dico che sia sincretismo incontrare l'uomo che pensa religiosamente in modo diverso dal mio: questo è autentico cristianesimo perché il cristianesimo è soltanto andare incontro al prossimo e abbracciare il prossimo proprio perché diverso. Ricordo la sconvolgente testimonianza di San Francesco, che era amico intimo del suo papa Innocenzo III e nonostante sapesse quali erano le disposizioni, ebbe il coraggio, la forza, la ribellione di andare dal sultano, ch'e allora era considerato il diavolo. Noi parliamo dell'integralismo musulmano però dimentichiamo ciò che abbiamo fatto noi, ciò che eravamo noi. Dice un testimone contemporaneo che Francesco, passando, da mite e pacifico uomo, attraverso le schiere armate dei cristiani, andò direttamente dal sultano soltanto con l'amore di Cristo, sine armis et sine argumentis philosophicis, senza l'arma materiale e senza l'arma della mente: si incontrarono. Ed è in quell'incontro d'amore che tutti diventarono uomini del Vangelo. La chiesa rende nuovi gli uomini portando a essi tutto l'amore del Padre. ♦ BUONI ECATTIVI
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