La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 15 - maggio 1996

ziana che vive da sola col sussidio), impediscono l'ottica dell'investimento (in istruzione e formazione per i figli, innanzitutto, cioè in quelle risorse altamente immateriali la cui resa è dilazionata nel tempo, quindi fuori dalle logiche e dalle possibilità di un'economia ndotta ali' osso). "Tirare avanti" vuol dire spesso vivere dentro una logica di sopravvivenza lontana da una razionalità di calcolo, perché il futuro non si progetta e non lo si fa oggetto di investimento in assenza di cosa sognare, il quotidiano corrisponde alla sperimentazione continua di limiti e incertezza (e quindi disabitua all'idea di scelte e strategie), le relazioni interpersonali .Possono essere più sgradevoli che piacevoli (perché si ha poco da dare e molto da chiedere, o si compete sulle stesse poche risorse, o semplicemente perché il confronto rimanda un senso di inferiorità, invidia, rabbia). La diversità è radicale ed è illusorio o consolatorio pensare che il deficit di risorse si risolva sostanzialmente in qualche economia da applicare ai beni voluttuari, al sacrificio del lusso. Non a caso da decenni si parla di una subcultura della povertà. Quando l'aiuto offerto non solo non risponde ad una logica di ottimizzazione così come noi la concepiamo, ma alimenta comportamenti e atteggiamenti che sfuggono ad una decifrazione in termini di bisogno e disagio, la distanza si fa culturale, gli elementi di condivisione fra chi aiuta e chi ha bisogno si riducono al solo denaro, come strumento per _raggiungere obiettivi diversi. È questa differenza - avere scopi e valori diversi nell' esistenza, e non solo meno mezzi - che ci sconcerta, a volte fino a farci rabbia. E' come se potessimo accettare (e al limi te rammaricarcene) un dislivello di consumi, ma non potessimo tollerare la trasgressione del nostro modello, lo scavalcamento di una condotta di vita faticosamente assimilata. Il barbone si logora consapevole nell'alcool, chiede i nostri soldi non per realizzarsi in un lavoro, non per costruirsi affetti familiari e nemmeno per soddisfare un istinto di autoconservazione. Spendere il sussidio in cibo per gatti anziché nella nuova stampella vuol dire aver perso la centralità di sé (il proprio corpo, la propria dignità) e degli altri mdividui (da poter incontrare una volta usciti di casa), e voler piuttosto "comprare" l'affetto di ciò che si ritiene possa ancora amarti così come sei. Gli stessi soldi guada~nati per strada diventano nmesse alle fami~lie in patria per alcuni immigrati, mentre altri non esitano a spenderli tutti per inseguire e imitare il modello di consumo e lo stile di vita della società ospitante. E gli zingari ci ribaltano tutte le coordinate - di codici, razionalità e cultura - capaci di derubare e chiedere l'elemosina al tempo stess<;>,mal~dire ~nzic~é r_ingraziare, vivere m m1sena con oggetti di lusso. Ho la sensazione che ci siano solo due strade: o si aiuta rinunciando a interrogarsi sull'esito salvifico della nostra offerta, o ci si avvicina all'altro partendo però dal suo punto di vista. ♦

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