dere se può usufruire della misura alternativa al carcere. Lui sta andando bene: al lavoro è sempre puntuale e si impegna, fa i colloqui con l'assistente sociale e con la psicologa, però 'ste stronze, la-1 sciamo perdere, dai ... loro tutte queste cose positive le hanno dette nella relazione. E nelle ultime due righe in fondo cosa ci mettono? 'Informiamo che l'utente nel suddetto periodo ha fatto uso in modo discontinuo di eroina.' Ma scusa, lo so che è vero, ho capito! Ma allora che cavolo scrivono tutte quelle pappardelle prima! Lo sai come funziona, no? Il giudice legge 'eroina', ti dice 'lei ha continuato a fare uso della sostanza' e... Proprio adesso! Luca grosse cazzate non ne ha fatte; noi insieme stiamo bene, io sono nelle liste Iacp, una casa, tutti e due che lavoriamo ... E poi sono preoccupata per lui; se gli va male deve tornare dentro, il morale va a terra e sai meglio di me che il morale a terra non ti fa certo salire i T4. Luca poi la sierol?ositività non l'ha mai accettata." "Ma che ricominciare da capo? adesso? all'alba dei trentotto anni? ma stai scherzando?" "Perché no? non ti parare il culo con le solite scuse! Se ne hai voglia ti rimbocchi le maniche e ricominci da capo; o almeno ci provi. Se ne hai voglia. Altrimenti sii almeno onesto con te stesso: ti va bene così, tutto sommato di fare altre cose non te ne frega niente; e di fatica non se ne parla.'' Ciro, Antonio e Monica: ex detenuti ed ex tossicodipendenti. Ci siamo trovati per far partire una nuova attività. Tra una parola e l'altra abbiamo cominciato a discutere del carcere, della società, della vita dentro e della vita fuori. Antonio è il più incazzato: "Te l'ho già detto, Ciro, non venire a raccontarmela. Ho capito che se vuoi, se ci metti la testa, se ti fai il culo per un po' ... ho capito. Ma dimmi un solo motivo, dimmene uno solo che ne valga la pena ... " "Un motivo, un motivo ... non c'è un motivo! Se ti interessa provare a fare altre cose, per te, dico, per provare nuove emozioni, per mettere in piedi una vita diversa ..." "Senti, io ti ammiro, tu ce l'hai fatta: ti sei messo lì, buono buono, hai fatto i sacrifici eccetera ... io, io non so, non ho idea ... E l'oi sono positivo! Sono positivo da sette anm. E allora mi sembra di non avere tempo; cosa faccio? ricomincio da capo che non so neanche quanto tempo mi resta da vivere? fare fatica per cosa? per lasciare le l'enne tra due anm e dire 'però io ci ho provato'?" Ciro non ribatte: anche lui è stato dentro, anche lui ha vissuto le stesse situazioni di Antonio. Però non è sieropositivo. Ribatte invece Monica. Lei è positiva come Antonio e non tace: "E allora? Smettiamo di vivere? Siccome . . pnma o poi ce ne dobbiamo andare, allora ce ne andiamo subito? Mi dispiace ... per me non è cosi! Anzi: è un motivo di più per commc1are da capo, per provarci sul serio. Sono stanca della solita vita, ho voglia di cose nuove, e me le voglio prendere subito. Proprio perché non ho tempo da perdere! Io non mi sento così diversa dagli altri. Forse noi dovremo morire prima, è vero. Cosa cambia? Di diverso c'è solo che noi pensiamo alla morte, perché ci siamo costretti, ci dobbiamo convivere; gli altri invece fanno finta di niente!" "Sì, ho capito, hai detto cose giuste, forse ... è che stasera, quando usciamo da quella porta lì, ognuno di noi va per la sua strada. Ognuno per conto suo: chi dalla donna, chi dalla mamma, chi da un amico ... E io? torno al bar, a giocare a stecche e a bere Negroni. Facciamo tante parole, facciamo le discussioni, l?.assiamo anche due ore insieme, e va bene, ma il problema resta! Non puoi mica venire lì tu a farmi compagnia. Chi mi vuole, a me? devo trovarmi nuovi amici? adesso? Li vedo già, tutti lì in fila che mi aspettano: Antonio, ti stavamo cercando! No, io non lo so cosa mi succede, è la prima volta che mi capita ... dentro non vedevo l'ora di uscire, e adesso che sono fuori ...'' ♦ SUOLEDI VENTO
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