La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 14 - aprile 1996

FOTOGRAFIA C'era una volta il neorealismo GoffredoFofi Ci dicono amici e conoscenti più competenti di noi che "La terra" è la sola rivista oggi in Italia a pubblicare reportages foto~rafici e a confrontarsi tramite le immagini con le brutture (o le bellezze, le potenzialità) del mondo. Ci dicono altri - sono sempre di più, ed è per questo che non abbiamo perduto la speranza di "farcela" e crediamo che "La terra" possa proseguire il suo cammino trovando nuovi lettori e collaboratori - che questa che avete tra le mani è forse la sola rivista notevole che possa definirsi "di sinistra" in un panorama tutto proiettato verso il centro, con eccezioni tarde e spesso ipocrite. Al servizio fotografico forse proprio con questo numero saremo costretti a rinunciare, però: per ricavarne un risparmio per noi rilevante nelle "uscite". Se così sarà, ci dispiacerà moltissimo. La fotografia è qualcosa di più, per noi, che un utile accompagnamento alla lettura dei testi, la fotografia è una necessità - secondo la vecchia distinzione per cui, circondati come siamo da immagini superflue e da immagini dannose (è questo che propone la "civiltà dell'immagine" decantata da tanti intellettuali conquistati corrotti compromessi nella "pubblicità" e nell'adesione a un preciso sistema di valori e di interessi che è poi quello del potere) è nostro compito e piacere cercare (o elaborare, scegliere, mostrare - chi ha il talento per farlo) immagini_ necessarie. La fotografia è anche, ovviamente, oggi con il cinema e il disegno o perfino la musica e in Italia molto molto più della letteratura, una forma di espressione centrale, ma solo quando cerca la sua nobiltà nella sperimentazione non gratuita, nell'autonomia poetica, nonché nel confronto con quanto ci attornia - se l'occhio della fotografia ci aiuta e ci stimola a spalancare anche il nostro e ci reinsegna a guardare, Federico Patellani, Il porto, Napoli 1946. che è il primo indispensabile passo per capire. Ci sono nel mondo decine e decine di grandi fotografi che ci piacciono o perfino ci entusiasmano, alla pari di grandi registi, scrittori, disegnatori ecc. Ma la fotografia ha anche una storia, e ha anche una storia italiana. Di un periodo molto significativo di essa ci parla, offrendoci una vasta selezione di esempi (cioè di foto stampate con la cura che esigono), Viaggio nell'Italia del neorealismo. La fotografia tra letteratura e cinema di Ennery Taramelli, con una "nota di edizione" di Giovanni Chiaromonte (Edizioni SEI, Torino, pp.272 con numerosissime illustrazioni, lire 38.000). Dopo aver ragionato sul cinema, dall'ambizione al "realismo" degli anni di guerra ali'esplosione del neorealismo, e in mezzo c'è soprattutto la riscoperta viscontiana del paesagg10 in Ossessione, l'autore passa in rassegna gli autori che possono venir ricondotti nell'area estetica del neorealismo - ben sapendo che, anche per il cinema, il neorealismo è stato una congiuntura (l'imposizione di regole nuove della narrazione, di sguardi nuovi, causata dalla guerra e dalla miseria del dopoguerra), un coacervo di influenze diverse, di tensioni espressive variegate, di vecchio e di nuovo. La rassegna di esperienze e artisti comincia da lontano, da Walker Evans e dai grandi foARTE E PARTE

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==