La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 14 - aprile 1996

date di panico, alle pressioni del moralismo selvaggio con il suo strascico di linciaggi. Nonostante ciò, siamo stati testimoni del coraggioso e valido impegno di persone, gruppi, settori. Per questa generazione l'Aids e le zone in cui si soffrono la fame e la guerra sono l' esperienza limite da cui partire per ridefinire le azioni e i progetti umanitari in tutto il mondo. Nell'esperienza moderna il tema dei diritti umani non è mai stato legato tanto _profondamente a una malattia, e neanche il fondameatalismo aveva mai mostrato in maniera tanto oscena la sua stupidità e il suo disegno genocida. Con ciò mi riferisco ancora all'opposizione insanabile del clerò, di gruppi e partiti politici che cercano di ostacolare una politica efficace sulla salute e contrastano una maggiore e migliore attenzione medica e le campagne per la promozione del sesso sicuro. Ma le dimensioni della tragedia sono così ampie che in materia di divulgazione scientifica e sessuologica non si arriverà mai alla parola fine. Il principio civile trascende la volontà di sterminio dei dogmatici. L' Aids, uno dei grandi temi della bioetica, riaccende il dibattito sull'eutanasia e condanna come criminale, nel senso più stretto del termine, il rifiuto della divulgazione scientifica, delle misure preventive, del profilattico. Nel pieno della catastrofe emerge una grande certezza: senza il rispetto delle diversità non si arriverà all'integrazione civile. La sindrome di Fuenteovejuna Negli ultimi sei anni in Messico si è diffusa, o almeno è divenuta più conosciuta, la pratica del "linciaggio giustificato", situazione di barbarie che ·garantisce immediatamente l'impunità ai suoi esecutori al riparo del pregiudizio sterminatore: gli uomini possono sbagliare, il popolo no. In realtà non c'è alcun riferimento letterario a Lope de Vega, ma prevale piuttosto un riferimento più preciso e pungente: gli avvenimenti dell'agosto 1968 a San Miguel Canoa, Puebla, quando la popolazione, istigata dal sacerdote Enrique Meza Pérez (che inventa l'esistenza di un complotto secondo cui de~li estranei sarebbero venuti a bruciare i raccolti e a violentare le ragazze), lincia quattro turisti dell'Università di Puebla e il contadino che li ospita. Nel 1968, in pieno clima di repressione contro il movimento studentesco che raggiunge l'apice il 2 ottobre, i crimini di Canoa passano inosservati a livello nazionale. In seguito verranno due libri testimonianza e Canoa, il film più importante di Felipe Cazals. In quel momento si distingue solo la difesa del linciaggio, in nome della morale, da parte del!' estremista di destra René Capistran Garza e la protezione dell'Episcopato al prete Meza Pérez. In questi linciag~i, di solito, coloro che si appellano al princip10 della "giustizia popolare" ed elencano motivazioni irrefutabili per simili assassinii, forniscono delle giustificazioni, a volte per iscritto, a discolpa della prepotenza degli agenti della polizia giudiziaria che hanno ucciso due persone, dello stupro di una bambina, degli assalti ai combi (furgoncini per il trasporto pubblico) Secondo quest'ottica giustificatrice a Morelos, a Guerrero, nello Stato del Messico le comunità difendono, con ardore estremo ma comprensibile, il proprio diritto alla tranquillità. E l'argomento scompare non senza lasciare foto terribili di persone impiccate o squartate, né senza dare notizia del ntuale: PIANETA TERRA il popolo, o piuttosto il gruppo che lo rappresenta reagiscono a un'ulteriore offesa. I delinquenti vengono inseguiti, catturati, malmenati con furia e poi, senza aspettare le grida di clemenza, vengono uccisi a pugnalate, impiccati o fucilati. Accade che la folla rapisca un agente giudiziario responsabile di alcuni crimini, lo colpisca e lo faccia sparire. Le autorità "indagano" per una settimana, e preferiscono dimenticare i fatti. In "Nexos" (novembre 1995), Hermenegildo Castro elenca alcuni episodi di linciaggio: - Il 26 settembre 1995 la popolazione di Arroyo Metate, Oaxaca, lincia tre persone che erano entrate in un negozio e avevano ucciso il commesso, Manuel Pérez Enrfquez. Uno dei rapinatori viene ucciso con un machete, un altro a colpi di randello e il terzo viene impiccato a un albero. - All'alba del 22 settembre, a San Martfn Cuatlalpan, alla periferia del Distretto Federale, decine di abitanti, convocati per suonare le campane della chiesa tentano di fermare tre presunti rapinatori e violentatori. In seguito viene catturato Pedro Coronado, fatto uscire di prigione dalla folla che vuole linciarlo. Solo le forze dell'ordine riescono a salvargli la vita. Il suo crimine: furto di pannocchie di mais. - Il 3 settembre 1994 a San Miguel Yotao nelle montagne di Oaxaca, uno stregone ordina il linciaggio di un bambino per il presunto furto di mille pesos in un negozio. - Nel 1993, a Santiago lxtaltepec, Oaxaca, la popolazione impicca a un albero Cayetano Hernandez Gaytan, di 54 anni, perché presunto colpevole di aver abbattuto degli alberi nei boschi pubblici. Nel settembre 1993 gli abitanti della zona "El Chocolate" di San Juan Guichicovi, Oaxaca, linciano Jorge Mijangos Alvarado e Leonel Mijiangos Pedro per aver rubato in una scuola. - Nel settembre 1993 decine di contadini di J amiltepec, Oaxaca, impiccano a un albero Rosendo BetarÌcourt Martfnez, di 30 anni. Gli viene dato il colpo di grazia. - Il 16 febbraio 1993, a San Blas Atempa, quattro uomini armati fanno irruzione nella casa del dottor Gaudenciol Salud L6pez e lo uccidono di fronte alla moglie. L'indomani la polizia li arresta e li porta nella prigione di Tehuantepec. La sera del 17 febbraio più di 700 persone circondano il carcere della città, rompono il catenaccio con seghetto e catturano tre dei detenuti. Il quarto riesce a fuggire perché grida in zapoteco: "Non sono stato io, non sono stato io". I criminali furono portati a San. Blas Atempa, giudicati, condannati e picchiati. Infine furono appesi a un albero e bruciati. - Il 19 settembre 1994, circa 800 abitanti di Chalcatzingo catturarono tre presunti rapitori di ragazzi. Vennero giudicati da un tribunale popolare e condannati a morte. Il primo fu lapidato, poi colpito con il machete e ucciso con un fucile calibro 22. Il secondo fu colpito e ucciso a fucilate. Il terzo fu appeso con degli anelli al cesto del campo di pallacanestro e fucilato. - Il 19 maggio 1994 ad Axochiapan, Morelos, quattro delinquenti assalgono un combi. Inseguiti dai contadini, furono catturati due ore dopo con l'aiuto degli abitanti di altri cinque lnesi vicini. Vennero dichiarati colpevoli, legati e fucilati alla testa. - Nel dicembre 1993 a Zapotitlan, Tablas,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==