cercano di bloccare le indagini sugli assassinii degli uffici della Procura. La causa dei diritti umani si alimenta di sempre maggiori testimonianze, anche nel caso della guerra alle popolazioni rurali con la scusa del narcotraffico. Le ripetute proteste costringono il governo di Salinas de Gotari alla creazione di una Commissione Nazionale dei Diritti Umani, che si propone per prima istanza l'esame delle denuncie contro gli organismi della giustizia e la polizia giudiziaria presso il ministero. Si scopre quello che già si sapeva, ma questa volta prende forma di un atto giudiziario. Dagli innumerevoli scandali sui Centri di Riabilitazione penitenziaria, emerge la verità di sempre: la conversione delle carceri in regni dell'abuso, la corruzione delle autorità penali da parte del narcotraffico, "l'incapacità" dei governi degli stati di opporsi allo smantellamento del proprio apparato ~iudiziario, gli innumerevoli soprusi. Nelle prigioni vige incontrastato il linguaggio della violenza. I prigionieri che si ribellano, torturano e uccidono a loro volta, guidati dalla logica dell'amoralità: coloro che non si sono mai sentiti portatori di diritti umani, li negano agli altri con estrema crudeltà. Alla nozione di diritti umani si contrappone l'incolmabile disuguaglianza sociale, il potere del denaro sui politici e sugli imprenditori, i quali, specialmente nella seconda metà del secolo, devastano le risorse naturali e l'economia pubblica, camuffano l'autoritarismo con formule prestigiose della rivoluzione (in passato) e della modernità (attualmente), e negano molte delle libertà dello svilupp<;>civile. Prevale una "modernità selettiva", con un'applicazione selettiva dei diritti umani. Tuttavia, il fatto di sentirsi portatore di questi diritti modifica sicuramente il comportamento di centinaia di migliaia di persone. Il femminismo Le diverse manifestazioni delle teorie femministe hanno avuto in Messico un'influenza crescente, soprattutto a partire dagli anni Settanta. Il dibattito si incentra inevitabilmente sui temi dell'etica: l'immoralità del patriarcato, gli abusi del maschilismo, il doppio standard applicato al comportamento sessuale e al lavoro delle donne, i meccanismi discriminatori e, tema arduo ma inevitabile: il diritto sul proprio corpo, che conduce direttamente al tema dell'aborto. Sicuramente l'aborto non è un valido sistema di pianificazione familiare, né una scelta facile, ma sta di fatto che in Messico viene praticato da quasi un milione di donne all'anno, con un'incidenza significativa di mortalità r,er le scarse condizioni igieniche. Anche se difficilmente un medico o un'ostetrica che praticano l'aborto vengono perseguiti dalla legge (finiscono in carcere solo raramente a seguito del decesso di una paziente) e rare anche le applicazioni di pene amministrative verso le donne che abortiscono, la rivendicazione della depenalizzazione dell'aborto, in un contesto quale qµello che abbiamo visto, significa inquadrare il fenomeno nella sua giusta dimensione di salute fubblica. I femminismo è, comunque lo si consideri, una delle rivoluzioni morali del secolo. È chiarissima la sua influenza nei processi di cambiamento dei comportamenti, anche se la strada è ancora molto lunga. La società civile Nel 1985 dopo le scosse di terremoto del 19 e 20 settembre, il termine "società civile" si diffonde per il paese aprendo nuove prospettive nell'interpretazione dei doveri collettivi. La società civile, comprese le sue idealizzazioni e mitizzazioni, costituisce un insieme di convinzioni e di istanze che agiscono nell'ambito della politica, del lavoro salariato, dell'ecolo$ia, delle istituzioni democratiche, della salute e della cultura. In ogni caso, la forte carica morale di questa espressione indica la rinuncia ali' indiff erenza e all'e$oismo, e l'accettazione di un'istanza più alta: i diritti di tutti. Caso emblematico: il Chiapas e la seg~ega~ione degli indigeni Dal 1994, la ribellione nel Chia_()as dell'Ezln (Ejército Zapatista de Liberaci6n Nacional), obbliga ad un ampio dibattito politico, culturale e, sorprendentemente, morale. Da un lato si discute della legittimità della violenza, nonostante le forti motivazioni delle rivendicazioni della comunità; dal- . l'altro, vengono individuate le responsabilità del neoliberismo, del governo federale e locale, delle istituzioni competenti, del sistema finanziario internazionale, delle istituzioni dell'insegnamento, della chiesa cattolica e della società stessa. Scaturiscono domande toccanti: come è possibile che, nonostante qualche gesto di protesta ogni tanto, si sia lasciato campo libero alle devastazioni della miseria? Perché non è mai stata priorità nazionale una _()iùgiusta redistribuzione dei profitti? C'era bisogno di una sollevazione indigena per dar voce al Messico Profondo descritto e profetizzato da Guillermo Bonfil? Fino a che punto le promesse del governo di aiuti al Chiapas sono dettate dall'urgenza di calmare la situazione dopo le sollevazioni dell'Eznl? Come deve essere distribuita la colpa, o anche il senso di colpa, tra i differenti settoPIANETATERRA
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