rale cristiana, e non è la morte violenta la cosa più importante; piuttosto la vicinanza alla violenza. Chi dice "Se mi devono ammazzare domani che mi ammazzino una volta per tutte" è come se dicesse "Se mi devono ammazzare domani tanto vale che ammazzo una volta per tutte". Per Rivoluzione Messicana intendiamo l'insieme di leggi, istituzioni, compromessi e pratiche politiche che, nel loro insieme, determinano la subordinazione brutale delle persone ai governi. Con l'introduzione delle istituzioni, la Rivoluzione si trasform in ossequio alla legge del più forte, e il n:~,ime, costituito da un equilibrio interno di poteri, lascia che l'amministrazione della giustizia sia subordinata alla capacità di acquisizione e alle gerarchie politiche (le cosiddette "influenze"). Ciò condiziona profondamente la psicologia sociale. Si avverano le previsioni di John Rawls in Politica/ Liberalism: i cittadini o coloro che potrebbero esercitare la cittadinanza non credono nella giustizia delle r,ratiche o delle istituzioni sociali, e questa diffidenza storica impedisce la cooperazione e lo sviluppo della fiducia reciproca. La giustizia si può comprare e si può pilotare, viene quindi ritenuto lecito che qualcuno accumuli un'eccessiva ricchezza, e si finisce col legittimare il saccheggio vero e proprio, il cosiddetto "carrancear" dal nome di Venustiano Carranza, un Presidente della Repubblica. Onesto, onesto, onesto I capi delle forze rivoluzionarie di Sonora (Alvaro Obreg6n, Plutarco Elias Calles) non si fanno scrupoli. Bisogna creare lo Stato, e le considerazioni individuali (morali) risultano di troppo. Ciò implica crimini, saccheggi, menzogne. Il regime della Rivoluzione Messicana demolisce molti bastioni della "morale della classe media", il cui attaccamento a un codice di onestà viene distrutto e ridotto ad oggetto di derisione. Già negli anni Quaranta il cinismo entra a far earte del linguaggio popolare. "Fino a che la rivoluzione gli ha fatto giustizia" ("fino a che si è arricchito" è una delle tante frasi che denotano un certo grado di ironia). Poi, nel periodo di presidenza di Miguel Aleman Valdés, va diffondendosi una tesi, PIANETATERRA l'hamiltonismo, che esalta la concentrazione di denaro in vista di una possibile redistribuzione successiva. Se la corruzione dei governi ha costituito un tratto essenziale della storia messicana, atmosfere germanofile portano ad un maggior cinismo e ad esaltare l'arricchimento facile e la sottomissione alla burocrazia. César Garizueta dice una frase: "Vivere fuori bilancio è vivere nell'errore", emblema per il privato e contropartita della solennità pubblica. L'autoritarismo necessita della corruzione e gli esiti della corruzione garantiscono il perdurare dell'autoritarismo. La corruzione dal basso trova una spiegazione fondamentalmente nella sopravvivenza, spesso l'unica arma di difesa possibile dell'inerme, la causa dell'abbandono e dell'inerzia che_caratterizzano la resa del popolo alla corruz10ne. Da questo ha origine la "Mordida", esazione minore in un sistema di esazioni mag~iori. Governo dopo governo la corruzione, indispensabile per l'alleggerimento amministrativo e per la velocità di realizzazione del capitalismo selvaggio, viene istituzionalizzata. La corruzione (insieme alla sua componente essenziale, la repressione) spiegano, tra le altre cose, l'opportunismo massificato, il saccheggio del patnmonio e delle comunità, l'idea dello stato come bottino, la devastazione delle foreste, l'avvelenamento dei fiumi, lo sprezzo dei diritti delle generazioni future. La corruzione è guidata da una filosofia melodrammatica: "Così è la natura umana e non c'è niente da fare". I feudi della ragion cinica Il sistema politico deve molto alla corruzione la quale ordina, concilia, eersuade, sorprende, intimorisce. Crea anche idee distorte e stupide sui messicani, tanto che negli anni Settanta allo slogan della campagna di José L6pez Portillo "La soluzione siamo tutti noi" segue la cinica parodia "La corruzione siamo tutti noi". Niente di più facile: macchiati dal peccato originale, a noi messicani non rimane che l'assoluzione collettiva: noi tutti perdoniamo gli abusi di tutti. E al decadimento della psicolosia morale contribuisce ampiamente anche chi la critica, non documentando, per paura o per impossibilità politica e giuridica, le sue denunce. Il controllo governativo è quasi perfet-
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