PIANETA TERRA MESSIC0.1 Mimmo Càndito Carlos Monsivais Juan Villoro Dopo l'Argentina, su cui riflette ancora in questo numero Mimmo Candito, il Messico, cui dedicheremo anche il numero di "La Terra" di maggio. Ne parlano Carlos Monsivais, autore di 71umerosisaggi e volumi sui miti della cultura messicana in particolare quella popolare, e juan Vi/loro, uno dei più vivaci tra i giovani scrittori del paese, vicedirettore del settimanale "La J ornada ", da cui abbiamo preso alcuni dei testi che appariranno nel prossimo numero: di Federico Campbell sul narcotraffico, di Magdalena Gomes sulla diversità india. Nel prossimo numero ci sarà ancora uno studio di Ana Maria Arriola sull'immigrazione centroamericana nel Chiapas e un documento di eccezionale interesse: la registrazione dei colloqui tra gli emissari governativi e i membri dell'Ezln (esercito zapatista di liberazione nazionale) guidati da Marcos. Il colloquio - tenutosi nella cattedrale di San Crist6bal de Las Casas dopo la rivolta - venne trascritto da Alejandra Mareno Toscano, che affiancò Manuel Camacho Solis nell'opera di mediazione. AMERICA LATINA: DAL.MESSICO ALL'ARGENTINA Mimmo Càndito L'Argentina può essere considerata un caso esemplare dei processi di trasformazione che stanno mutando i sistemi politici e le società cieli'America Latina. Il postperonismo di Menem e l'elezione del governatore Bussi, la dollarizzazione dell'economia, la disoccupazione diffusa, la crisi finanziaria, la pauperizzazione delle classi medie, la riapertura di un'inchiesta sui desaparecidos, anche la sopravvivenza del mito di Evita: sono, tutte, storie che fissano simbolicamente - e dunque con una possibilità di riuso anche al di fuori del contesto "nazionale" - le fasi di un passaggio difficile del subcontinente verso la modernizzazione. Anche il Messico, però, si offre come un possibile modello della complessità che caratterizza i processi continentali di trasformazione. La legittimità di un "modelo mexicano" si regge sulle illusioni che l'inserimento nei codici del Nafta (North American Free Tracie Agreement) avrebbe portato uno sviluppo rapido dell'economia, ma nasce anche dai simbolismi che nell'inconscio collettivo di questo paese guidano la memoria di una storia sempre gloriosa dal tempo degli aztechi fino alle rivoluzioni di "Pancho" Villa ed Emiliano Zapata. E questi simbolismi calano poi l'orgoglio mess\cano fin nel profondo dell'anima latinoamencana. La democrazia politica Menem è arrivato al potere cinque anni fa come leader del peronismo. Ma la sua affermazione è piuttosto il prodotto dello "scontro tra una realtà in mutazione e una cultura politica che la segue con la lingua fuori": la definizione di questo "scontro" è di un giovane politologo argentino, Alvaro Ab6s, che l'aveva elaborata nell'ormai lontano '86 come strumento dì interpretazione della fine - già allora - del peronismo, o comunque della sua totale trasformazione1. Al di là però della qualità anticipatrice del giudizio, rispetto al sistema politico argentino, il recupero dell'intuizione di Ab6s serve a fornire una buona chiave di lettura su quanto sta avvenendo in tutta la regione, dalla frontiera del Rfo Grande fino alla Tierra del Fueso, Oggi per la prima volta in due secoli d1storia, tutti gli stati latinoamericani sono governati da un potere civile, scelto dal consenso popolare all'interno di un sistema sufficientemente accettabile di garanzie elettorali. L'adesione di questi paesi a un regime democratico presenta caratteri omosenei, di rifiuto del traclizionale golpismo militare ma anche di perdita d'influenza dei movimenti d'ispirazione populista o marxista: là dove un cuartelazo ha tentato di recuperare forme di protagonismo politico - in Argentina e Venezuela, soprattutto - sono mancati i referenti istituzionali e sociali ("el mecenazgo") che sempre appoggiavano e rendevano credibile il golpe; e dove le guerriglie e le ribellioni popolari hanno tentato di imprimere un segno diverso alle scelte neoliberiste dei governi - in Messico, ma anche in Perù, in Colombia, nel Guatemala - le contraddizioni aperte sul piano sociale non sono più riuscite a mobilitare un sostegno reale alle operazioni militari (nello stesso Chiapas l'evoluzione del conflitto è stata comunque riassorbita dalla scelta di un negoziato). PIANETA TERRA
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