La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 14 - aprile 1996

tua. Per esempio: in sala ci saranno un calzolaio, un prete, un tranviere o che so io? Se io faccio vedere delle scarpe che non sono giuste, o una liturgia mostrata in modo superficiale, ognuno di questi penserà: ma che è scemo, questo regista? Per questo per ogni film mi circondo di mille esperti! Questo come rispetto per il pubblico, il quale non è indifferenziato, ma è l'insieme di tante individualità. E poi c'è l'aspetto più particolare, per cui se io metto in scena delle problematiche che non sono di facile "masticazione" devo stare molto attento. Questo l'ho imparato lavorando alle medie, perché il lavoro dell'insegnante (ma credo dell'intellettuale in genere) è tradurre in parole semplici concetti difficili, e non viceversa. Per cui, quando si lavora a un lavoro di traduzione e semplificazione (come è quello di trarre una sceneggiatura da un testo, o da testi e documenti preesistenti) in ogm caso, anche arrivati a una sintesi, bisogna dare allo spettatore (a quello spettatore intelligente e attivo che ho eletto come mio spettatore), il tempo e le condizioni per assorbire e riflettere. Il ritmo del Bacio di Giuda è il ritmo del pensiero: non puoi sparare frasi di quella portata come se fossero frasi qualsiasi. La cosa che mi affascinava in quel film era ricostruire l' attimo del divenire del pensiero, l'attimo in cui questo pensiero diventava parola e poi azione. Perché escludere il pensiero dal cinema? Che ci sia riuscito o meno, quello era il mio obiettivo nel Bacio di Giuda: filmare il pensiero. Anche Confortorio è un documentario? È un documentario sulla pittura barocca, sui comportamenti dell'epoca, ma è un documentario anche nel senso che tutto ciò che si vede è assolutamente documentato. I tuoi lungometraggi sono tutti ambientati nel passato e sono anche riflessioni sulla cultura figurativa del passato. lo ho una formazione di pittore, e nel cinema ho portato questa mia formazione, insieme a un grande amore per personaggi della storia dell'arte (Piero della Francesca, Masaccio, Caravaggio) ma non solo come artisti, proprio come uomini, come "filosofia" ... Hai visto il Caravaggio di jarman? Anche le lì c'è una grande raffinatezza figurativa, ma mi pare di un tono assai diverso dalla tua... Non mi è molto piaciuto. I nostri percorsi sono opposti: lui parte dal cinema per arrivare alla pittura, io parto dalla pittura per arrivare al cinema. Alla fine del suo film lui vuole che si dica: "ah, ho capito, è un quadro". lo parto semplicemente dalla riflessione che l'arte cinematografica è strettamente legata a quella figurativa. Mi accorgo che parli sempre del Bacio di Giuda e meno dell'altro lungometraggio. Ti piace di più? Mi piace molto di più. Intanto _perché è stato portato a compimento fortunosamente, tra mille difficoltà, con una produzione che boicottava eccetera. Ma / l bacio di Giuda è un film che amo perché lì ho osato di più, sono andato continuamente oltre i limiti di sicurezza. Giravo senza riprese di riserva, sperimentavo nuove soluzioni formali ma senza la possibilità di correggere dopo. Confortorio, che comunque ritengo un buon film, è giocato più "in casa", all'interno di meccanismo espressivi che controllavo. Sapevo già, come poi è stato, che sarebbe piaciuto di più al pubblico: bastava contare il numero di inquadrature! Quello che sto per fare adesso è un po' una sintesi tra i due. Come storia, Tiburzi ha una fortissima tensione narrativa, perché è una sorta di caccia all'uomo; dal punto di vista visivo, invece, per la prima volta non faccio riferimento alla pittura ma alla storia della fotografia, osando quindi m un terreno che non mi appartiene del tutto. Punti di riferimento saranno i fratelli Ali- . . nari per un verso e i fratelli Lumière per l'altro: due capisaldi dell'immagine moderna. Il film è a colori? È a colori, ma con inserti in bianco e nero, pezzi di filmati dei Lumière. Ris_petto ai miei film precedenti cambia il punto di vista perché il punto di vista è di volta in volta imposto dal soggetto al regista, mica il contrario! Nemmeno carrelli, dolly... ? Niente. Di cosa tratta il soggetto? È la storia vera di Tiburzi, un brigante che per venticinque anni ha tenuto in scacco le forze dell'ordine, pagato e protetto dai proprietari terrieri che, quando si sono accorti che poteva cadere vivo nelle mani dei carabinieri e magari confessare i suoi rapporti con loro, hanno pagato per farlo fuori. Infatti Tiburzi è stato ucciso con un colpo alla nuca e c'è una tesi secondo cui a farlo fuori sarebbe stato un suo complice, una storia alla Pisciotta-Giuliano. Ma adesso parla tu: che ti è parso dei film? Mi sono piaciuti molto, e soprattutto, anche a me, Il bacio di Giuda, per il lavoro ml set, i luoghi della campagna toscana... un lavoro più caldo, molto più rispettoso di quello degli Straub, cui spesso ti hanno paragonato. Ti svelo un _piccolosegreto: gli Straub prima di incontrare me giravano in maniera piuttosto diversa. Loro videro un mio mediometraggio girato a Buti, Medea, la ripresa di una forma antichissima di teatro diffusa nell'Italia centrale il Maggio, in cui gli ARTEEPARTE

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