La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 14 - aprile 1996

IMMIGRATI Lingua e diritti. Due esperienze romane Michele Colucci Nei mesi di marzo e aprile, in coincidenza con molte scadenze importanti, come la chiusura, il 31 Marzo, dei termini per la regolarizzazione, si sono susseguite a Roma molte iniziative sull'immigrazione e sembra un periodo particolarmente fecondo per quanto riguarda l'analisi e la ~estione del rapporto tra gli immigrati e il tessuto socioculturale delle nostre città. Nel variegato e complesso universo del!' associazionismo si sta facendo strada un nuovo modello di intervento, una sorta di salto di qualità nella teoria e nella pratica del lavoro sull'immigrazione. Al momento esclusivamente assistenziale, che rimane tuttavia fondamentale ed importantissimo e comunque anch'esso in notevole evoluzione, si va affiancando un secondo livello di intervento, che cerca di affrontare il problema dell'integrazione multirazziale considerando diversi piani ed aspetti del fenomeno dell'immigrazione ed esaminandolo nella sua completa globalità e complessità. Proprio questa complessità comporta una speciahzzazion e sempre maggiore degli operatori e una formazione qualificata: i due corsi qui raccontati rispondono proprio a queste esigenze. Il primo "corso di formazione per insegnanti di lingua italiana f er stranieri delle scuole de volontariato" , cominciato a Roma, alla scuola media Manin, agli inizi di marzo, è organizzato da "Movimondo" e sta riscuotendo una partecipazione al di sopra di ogni aspettativa, a testimonianza della necessità del "salto di qualità" e della acutezza degli organizzatori, che hanno saputo individuare un settore particolarmente ampio e attivo. "Movimondo" è un coordinamento di organizzazioni non governative e varie associazioni di volontariato che opera specificatamente nel campo della formazione; contattando e collaborando con alcune delle associazioni che già curano corsi di lingua per immigrati, come la Associazione NordSud, Arei Solidarietà-Nero e non solo e la Dilit, una scuola internazionale di lingue molto preparata sul [iano didattico, ha studiato i progetto del corso di formazione e ha ottenuto appog~i e finanziamenti dall' Umone europea e dal Comune di Roma. Dietro al problema della lingua, dicono gli organizzatori, ci sono una serie di questioni e di risvolti fondamentali legati ai percorsi di inserimento nella nostra società e ali' effetti va presenza atti va, consapevole e partecipativa ai suoi meccanismi, dalla possibilità di difendere i propri diritti alla parità comunicativaculturale, e proprio per questo è nata l'esigenza di affrontare in modo così organico i vari aspetti dell' insegnamento dell'italiano. Il corso, la prima esperienza del genere m Italia, è diviso in due parti, la prima teorica e la seconda teorico-pratica. Nella prima parte sono stati affrontati vari aspetti dell' impatto psicologico, sociale e culturale nel!' incontro tra immigrazione e società di accoglienza e sono state analizzate alcune teorie dell'apprendimento della seconda lingua, con molti riferimenti alla sociolinguistica, ai problemi legati al retroterra culturale e alla psicolinguistica. Molto interessante in questa prima parte, oltre al contributo di esperti già attivi da anni sul territorio, la partecipazione di docenti universitari, che hanno avviato ricerche e studi sulla comunicazione interetnica ( nell' ambito del corso di laurea in Scienze dell'Educazione, ad esempio, è ormai previsto a livello nazionale l'insegnamento di Pedagogia Interculturale, particolarmente attivo a Roma, ali' Università Roma III, dove è presente anche un centro di ricerche sull'educazione interculturale e l'educazione allo sviluppo e dove a fine aprile partirà un corso di perfezionamento post-laurea sulla teoria e la prassi dell' educazione interculturale). La seconda parte del corso è finalizzata alla preparazione pratica degli insegnanti e presenta una serie di attività relative agli aspetti metodologici e didattici, è l?revista anche un'attività pratica di addestramento, con l'ausilio dei formatori della Dilit. Il corso dovrebbe terminare a metà Giugno e, visto il successo che sta riscuotendo, si sta pensando ad una sua possibile riorganizzazione e alla definizione di attività e iniziative anloghe. Gli studenti del Collettivo di Giurisprudenza e il centro sociale La Torre hanno invece organizzato un "corso intenso per la difesa dei diritti degli immigrati". Raccogliendo una proposta fatta alcuni mesi fa da Luigi Mnconi gli studenti hanno impostato un corso di formazione/informazione, finalizzato alla conoscenza effettiva della legislazione sull' immigrazione e alla capacità di risolvere problemi giuridici e amministrativi posti dagli immigrati. L' iniziativa è piuttosto originale, costituisce una concreta esperienza all'interno dell' Università, è priva del settarismo e di quel vuoto iperpoliticismo che purtroppo caratterizza spesso le attività dei collettivi e dei gruppi presenti all'Università e anch'essa ha avuto un certo successo di pubblico, formato per lo più da studenti di giurisprudenza. Il Collettivo di Giurisprudenza è particolarmente attivo sul versante dei rapporti tra diritto e società, ha avviato recentemente dei seminari di Storia contemporanea e ha tra i suoi obiettivi, oltre alla "normale" gestione delle rivendicazioni studentesche, la spinta verso una diversa maniera di studiare e intendere il diritto, legandolo allo studio dell'economia, della sociologia, della storia e de1 urandolo dal tecnicismo e da formalismo che lo caratteriza e che ne fa da sempre uno strumento in mano alle classi dominanti. Il centro sociale La Torre ha quasi due anni di vita, ha avuto un' esistenza ':1.QQ.

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