SALUTE E MALATTIA HANDICAP Bardo Seeber Giancarlo De Cataldo Luigi Berettoni CONDIVISIONE TRENT'ANNI DOPO BASAGLIA Bardo Seeber Bardo Seeber insegna in una scuola elementare dei Castelli romani. ♦ Tragico epilogo "Sapevo che soffrivano molto pe_ri pro?lemi del ragazzo. Ma 1;1essuno_poteva 1i:nmaginare un così tragico epilogo. Siamo tutti sconvol- .,, ti . Parla don Dario Malagutti, parroco della chiesa di quartiere. Il "!r~gico ep_ilogo'.' è il suicidio di Ernesto Ugolin1, 64 anm, e Giann~ Bonfiglioli, 62 an1;1i,mo:ti in~ieme la notte d1 natale respirando 1gas d1 scanco della loro auto, nel garage della palazzi:1a co_ndominiale di via Dozza 32, un nuovo insediamento della periferia di ~olo$na. . . Causa del suicidio "i problemi" del f~glio Gianluca di 32 anni. "Una persona mite e gentile, si' capiva però che ave':'a. seri problemi psichici - co~ì l_odescriv_e un vicino -. La condizione del figlio angustiava soprattutto la madre, che qualche volta aveva confidato 1~ s_ue angosce. Il padre era_un signore molt<?,d1~t1nto pensieroso. era diventato ancora p1u nserva~o da quando era andato in pe1:1sione:•. La famiglia non conduceva vita sociale. Sono venuto a conosce:1za di questi fatti unicamente dalla lettura d1 un articolo sulla "Stampa" del 27 dicembre scorso. Ma \o stess_o mi chiedo: davvero "nessuno poteva 1mmag1nare un così tra$ico ~pilogo"? . . . , Guardiamo 1fam: due coniugi vanno in la con gli anni, lui va in _pen~i~ne, ma. in casa continua a vivere un u111cof1g_l10o~m.a1_grande - nell'articolo non si parla d, altn f1sli - che "la mamma rimproverava per la sua immaturità e le ossessioni di cui era prigioniero". , All'inizio davanti a un figlio psichicamente labile, il difficile è "accettare". Col tempo, un po' alla volta, l'accettazione viene. Qu_ello che diventa difficile, via via che la famiglia attr~- versa le diverse e "naturali" fasi della sua esistenza è dare senso, rinnovare il "senso": dare SALUTEEMALATTIA senso alla vita di ognuno, dare senso alle relazioni, quelle interne alla famiglia e quelle esterne, con "gli altri". . Un figlio che costruisce la sua auto_no_m,ae si allontana un po' alla volta dalla famiglia per conoscere e vivere il mondo può essere fonte di ansia e freoccupazione per i genitori perché si sa i mondo non è facile da conoscere e da ~ivere'. Ma tutto questo è nelle cose, rientra nel senso comune delle cose. Quando un figlio si attacca ai ge1;1itori,incapace di affrontare autonomamente 11mondo, col tempo che passa cresce l'ansia per le prospettive future e rischi~ di svuotarsi ,1i sens~ lo stesso presente. Ho 1n mente un 1mm_agine precisa: una coppia anziana che passeggia per strada; tra di loro, in mezzo, come per proteggerlo, un figlio grande con lo sguardo ,da _bambino; una barba ben curata, strana sull e111gmatico sorriso. Gli occhi gentili guardano lont~- no. Gli occhi dei genitori, invece, guar1ano diritto dinanzi a sé, ma pare che guardino, costantemente dentro d1 sé. Il terzetto avanza tra la gente ~he passeggia come in un invisibile sfera trasparente. Neanche la bandiera sul tetto La famiglia può diventar~ un sistema chi_uso, origine di insopport_abil_e ~lau~trofob1a; quello che evita questo nsc~10 e, 11 sol_1to,la sua natura dinamica, la continua d1alett1ca tra presente e futuro. Via vi~ che i fig)i, ma a1;1ch~i genitori, crescono, cambiano ruoli e !unz10111.. La famiglia può divenire fonte d1 p~ofond1 dissa~ori e contrasti fino alla completa 1~_comprens10ne e rottura, ma anch~ _ques~oall 11;1terno di un divenire che mod1f1ca d1 continuo punti di vista e prospettive. . Un figlio, d1 cui si _perde la ~pe~anza 111un pieno e autonomo sviluppo ps1ch1co soprat_- tutto se è figlio unico, è_come se fe~masse _il flusso del tempo, cristallizzando la vita fam1~ liare: cadono prospetti-:e e sp~r.anze, _cessa d, esistere un futuro. La vita familiare diventa la ripetizione di giorni tutti uguali, ~na routine d1 gestire rituali se~pre pi~ stanchi, 1:1nluogo dove comportam~ntl e ruoli :1on c?rnsI?ond<;>- no più all'invecchiamento dei corpi e de, volti. C'è il rischio, allora, che accada come nella fiaba della bella addormentata del bosco, dove il tempo e il cambiamento delle cose, si sono bloccati e dove "intorno al castello - alla casa, alla fa~iglia - crebbe _una siep~ 1i spin_i, che ogni anno diventava più alta e f1111col c1rc<?ndarlo e ricoprirlo tutto cosicché non se ne vide più nulla neanche la bandiera sul tetto".
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