le truppe russe stanno scavando molte postazioni difensive attorno alla città che non fanno prevedere un loro ritiro in tempi brevi. I soldati russi non si vedono girare in città se non su veicoli blindati e carri armati. I posti di blocco da loro controllati ospitano da 10 a 20 soldati almeno. Nel paese continuano gli attacchi e i bombardamenti dei villaggi non ancora controllati dalle forze russe e dove si suppone possano esserci nuclei armati di resistenza. Almeno 2.000 uomini e ragazzi ceceni, non necessariamente guerriglieri, sono scomparsi, presumibilmente trattenuti in "campi di filtramento" sia in Cecenia che nelle zone russe al di là del confine. Ci sono molti rapporti che parlano di torture, uccisioni e delle condizioni di vita spaventose di questi campi che, ad oggi, non sono ancora stati verificati. Nel frattempo, in Russia si sono venute a creare due opposte correnti di opinione riguardo questa guerra. Molti sono coloro che cominciano a chiedere il ritiro dei soldati e l'inizio di trattative di pace finalmente reali, non solo i gruppi "storici" e di donne, come le madri dei soldati o Memoria! e vari intellettuali. Dall'altra parte si asiste ad un martellamento di messaggi televisivi continui dove i ceceni sono definiti "tutti banditi", e dove si dimostra la necessità storica dei russi "di difendersi dall'attacco ceceno" con lo sterminio, perché "è necessario sterminarli tutti" con esplosioni di nazionalismo che spesso sconfinano nello sciovinismo e nel razzismo contro tutti i caucas1c1o "neri". La situazione dei ceceni e dei caucasici in genere (tutti scuri di pelle e di capelli) che vivono in Russia e, soprattutto, a Mosca, è decisamente difficile. I giovani spesso sono relegati in casa a causa dei controlli continui che devono subire da parte della milizia appena escono. Spesso la gente viene prelevata da casa e picchiata (il 16.1.96 Sultan Kurbanov, fratello di Hamal Kurbanov, ex rappresentante del governo di Dudaev presso la Federazione Russa, è stato prelevato dalla sua casa da membri della milizia che si sono qualificati come tali, picchiato e abbandonato per strada incosciente ad una temperatura di -6), oppure fermata per strada e rilasciata solo dopo il pagamento di una "multa". Oggi Groznyj è completamente distrutta, nel centro della città almeno il 90% delle abitazioni sono ina-gibili o completamente devastate, dato che lascia almeno 200.000 persone senza alloggio. Tutti i servizi della città sono distrutti così come la maggior parte dei posti di lavoro. I russi sostengono di aver ricostruito almeno 22 scuole e 10 ospedali distrutti dai bombardamenti. Durante la mia presenza in città ho trovato due soli ospedali semi-funzionanti, il 3° e il 9° e anche quelli con difficoltà per mancanza di medicinali e apparecchiature, mentre non più di 5 scuole sono parzialmente in funzione, su più turni, 3/4, perché manca il riscaldamento e si riescono a riscaldare solo poche classi. (La temperatura è di circa -10/- 15). Le riparazioni effettuate ad oggi, sia di edifici pubblici che di abitazioni, sono per lo più frutto di sforzi privati. Dal governo di Zavgaev e dalla Russia, nonostante i miliardi di rubli che asseriscono di aver stanziato, non arriva niente e, se questi soldi partono, non arrivano ai destinatari. La risposta del Ministero dell'Istruzione alle richieste dei direttori delle scuole di fondi per la ricostruPIANETA TERRA zione, fino ad ora è stata negativa, non ci sono fondi e si deve aspettare. L'edificio dell'università è stato completamente distrutto, que6t'anno sono stati organizzati alcuni corsi di materie umanistiche, come filologia, letteratura, sparsi in diversi edifici della città, ma poiché non c'è riscaldamento in nessun quartiere, e mancano anche le finestre, i corsi ora sono stati interrotti e riprenderanno solo in aprile, con la primavera. Come si dice qui, i ceceni sono gli studenti più intelligenti del mondo, da loro un semestre dura solo un mese e mezzo! Alcune scuole sono state parzialmente riaperte ma anche qui il freddo è il problema principale, si riescono a riscaldare solo alcune classi, e in maniera insufficiente. Le mense non funzionano mentre per molti bambini sarebbe importante poter avere almeno un pasto caldo al giorno. Molti bambini non possono frequentare per mancanza di vestiti caldi. Solo 5 scuole materne soi:io s_tateriaperte e anche queste su base provv1sona. La stazione ferroviaria è stata ricostruita e il collegamento da e per Mosca ripristinato. Sono stati riparati gli edifici che ospitano l'attuale governo e l'amministrazione e alcuni altri edifici, meno dannes.giati, dove sono stati chiusi i buchi dei proiemh e e le pareti esterne sono state imbiancate con colori tenui, rosellino, azzurrino (a volte l'interno è ancora completamente sventrato). Ma considerato l'enorme grado di distruzione dell'intera città, non si può parlare di ricostruzione. In ogni caso, non è possibile ricostruire niente quando c'è una guerra in corso. Oggi, qua e là per la città si possono vedere cantieri dove vengono rimosse le macerie. Non c'è acqua nelle case e non c'è affatto acqua potabile. Il sistema idrico di Groznyj deve essere ricostruito, le tubature sono rotte e ci sono infiltrazioni di acque di scarico. Ora, con l'inverno il problema non è ancora drammatico, ma con il disgelo e la spazzatura sparsa che non viene raccolta, il rischio di epidemie diventerà molto serio. La gente raccoglie l'acqua con secchi e contenitori vari alle pompe sparse in vari punti della città e la fa bollire. Durante la scorsa estate ci sono stati casi di polio e di colera sia dentro che attorno a Groznyj. Molte abitazioni dispongono solo di primitivi servizi igienici all'aperto. Almeno 5.000 corpi sono stati seppelliti in fosse comuni lungo le vie di Groznyj. Ci sono inoltre contaminazioni causate da fabbriche e depositi di materiale medico bombardati, con dispersioni di elementi chimici, tra cui Cesium-127, nell'atmosfera. Prospettive a lungo termine per la regione del nord del Caucaso Anche in caso di cessazione delle ostilità in Cecenia, tutta la regione è a rischio e può essere coinvolta in conflitti di varia natura, come quello ancora irrisolto tra lngusetija e Ossetija del nord, per la regione di Prigorod, con il suo strascico di profughi (almeno 60.000). Inoltre, si sta sviluppando un conflitto etnico anche nel sud del Dagestan, regione di Lezgistan. Nonostante il fatto che la decisione del governo russo di mandare l'esercito per risolvere in modo violento la situazione sia un chiaro segnale agli altri gruppi etnici minoritari, l'effetto finale è il contrario di quello voluto. L'opposizione alla dominazione russa sta
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