La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 13 - marzo 1996

PIANETA TERRA. ARGENTINA Miguel Teubal Norma Giarracca MODELLI ECONOMICI E CRISI POLITICA Miguel Teubal . (traduzione di Giorgio Cingo/ani e Santina Mobiglia) Miguel Teubal, economista, è direttore di ricerca presso il Conicet (Consiglio nazionale della ricerca scientifica e tecnologica) e doc(!nte di economia all'Università di Buenos Aires. E autore di numerosi studi sull'Argentina e più in generale sui problemi economici e politici legati ai processi di globalizzazione. ♦ A livello mondiale le politiche economiche neol~beriste regna_no_so".rane. (?vunque i governi, o per convmz10m propne o per opera del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, sono indotti ad applicare una serie di programmi di "aggiustamento strutturale"1 che comportano, nelle loro linee essenziali, privatizzazione totale, deregulation, flessibilizzazione dei mercati del lavoro e apertura all'economia mondiale. Nella retorica che circonda questi programmi si dà per scontato che nel passato un "eccessivo interventismo statale" sia stato la causa di tutti i mali e che queste misure siano necessarie per riportare le economie nazionali sul cammino della crescita e della prosperità. · L'"aggiustamento strutturale" non è solo un programma economico: implica anche un adattamento delle istituzioni al funzionamento del mercato e nella maggior parte dei casi produce enormi trasferimenti di reddito, ricchezza e potere nelle mani degli establishment economici e politici. L'altra faccia di questa concentrazione di potere e ricchezza è la svalutazione di tutto ciò che riguarda il "sociale", con effetti di emarginazione e di esclusione per la maggioranza della popolazione. Come è stato spesso osservato, !'"aggiustamento strutturale" ha effetti peggiorativi sulla distribuzione del reddito, produce disoccupazione in tutte le sue forme e una riduzione dei salari reali sia diretti sia indiretti, delineando un nuovo modello di sviluppo o "regime di accumulazione" che si potrebbe definire come "socialmente e PIANETA TERRA settorialmeµte disarticolato"(Azpiazu, 1994). Tali. tendenze sollevano le seguenti questioni: fino a che punto le istituzioni e le procedure politiche richieste dai programmi di aggiustamento strutturale sono realmente democratiche? il nuovo "regime di accumulazione" che viene instaurandosi è compatibile con un ulteriore sviluppo della democrazia? (non ci riferiamo qui a una democrazia partecipativa, sociale o economica, ma semplicemente alle più elementari versioni di una democrazia formale: un sistema politico in cui vigano periodiche libere elezioni, libertà di parola, di associazione e il dominio della legge, in· cui siano legittimati i partiti politici, il parlamento e le lotte per i diritti umani, sociali ed economici)2. Mentre è stato osservato. che "per la prima volta dalla seconda guerra mondiale i militari in America Latina hanno perso credibilità... e la democrazia appare come l'unico regime politico alternativo praticabile" (Ducatenzeiler - Oxhorn, 1994) e la maggior parte degli scienziati politici sottolineano come la democrazia richieda la creazione di istituzioni efficienti e capaci di garantire una rappresentanza articolata dei diversi interessi della società civile, le tendenze attuali non sembrano marciare in questa direzione. Questi caratteri dei programmi di aggiustamento strutturale attuati in tutta l'America Latina sono poco valutati criticamente e raramen.te presi in considerazione quando si analizza la questione della democrazia. Il rapporto fra eguaglianza e democrazia è un tema centrale: mentre è assai evidente che le dittature possano creare diseguaglianze maggiori che le democrazie, anche nei regimi democratici persistono e addirittura si estendono diseguaglianze permanenti. Se l'aggiustamento strutturale peggiora la distribuzione del reddito e della ricchezza e tende a concentrare il potere politico ed economico, così come sembra stia accadendo nella maggior parte del mondo, in che misura tutto questo sovverte la natura propria di un regime democratico? in che misura - ceteris paribus - un sistema in cui rie- · chezza e potere sono fortemente concentrati è meno democratico di un altro in cui siano più equamente distribuiti? o forse che la democrazia non ha nulla a che vedere con queste faccende economiche e sociali? Verso un nuovo "regime di accumulazione" L'Argentina ci offre un caso interessante da studiare a questo riguardo. Fino all'inizio degli anni Ottanta la società argentina era stata travagliata dall'instabilità politica. Il colpo di

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