essere e di fare. Sull'importanza di "capire come siano realmente le persone nel nostro unico mondo"(p. 117), sulla necessità di comunicare, di creare amicizie, legami, relazioni, amori, in un orizzonte J>luralefatto di distanze, di differenze, di perplessità. E non è un caso che molte delle pagine pio intense e pio belle di Individuo e comunità riguardino proprio l'amore, il sesso (e ... la "teologia"): "San Su Paul Goodman Susan Sontag I Quando Goodman morì, nel '72, Susan Sontag era a Parigi e mandò di lì alla "New York Review of Books" un articolo di riflessioni e ricordi, ristampato in Sotto il segno di Saturno ( edizione italiana Eù:zaudi1982, nella traduzione di Stefania Berto/a), da cui abbiamo ripreso questi brani. ♦ La voce di Paul Goodman trasmette a tutto quello di cui parla intensità, interesse, e la sua tremenda, commovente sicurezza e goffaggine. Quello che scriveva era un energico miscuglio di compattezza sintattica e di felicità di espressione verbale; sapeva scrivere frasi di straordinaria purezza stilistica e vivacità linguistica, e sapeva scnvere anche in modo talmente melenso e maldestro che sembrava fatto apposta. Ma non importava. Era la sua voce, e cioè la sua intelligenza e la poesia della sua intelligenza incarnata, che mi teneva fedelmente e appassionatamente legata. Anche se come scrittore spesso non era aggraziato, la sua scrittura e la sua mente erano intinte di grazia. Esiste un tremendo e meschino risentimento tutto americano verso uno scrittore che cerca di fare molte cose. Il fatto che Paul Good- . . man scnvesse poesie, commedie, romanzi, oltre a sagsi di critica sociale, e che scnvesse libri su argomenti specialistici sorvegliati da dragoni accademici e professionali, ad esempio l'urbanistica, l'istruzione, la critica letteraria, la psichiatria, gli fu sempre Tommaso dice che per gli esseri umani il sesso serve soprattutto per conoscere intimamente gli altri. Secondo la mia esperienza è proprio così"(p. 116). Ivan Illich (uno dei più brillanti discepoli di Goodman), ha detto una volta che "il servizio pio importante che si può fare al mondo e agli altri consiste nel girare intorno al proprio cuore". Individuo e comunità descrive puntato contro. Come approfittatore accademico e psichiatra fuorilegge, oltre a saperla lunga sulle università e sulla natura umana, offendeva molta gente. Per me questa ingratitudine è, ed è sempre stata, incredibile. So che Paul Goodman se ne è lamentato spesso. ( ... ) Nel 1960, con la pubblicazione di La gioventù assurda divenne davvero famoso, e da allora in poi i suoi liori circolarono molto e, si direbbe, furono molto letti - se l'insistenza con cui le idee di Paul Goodman venivano riprese (senza citarne la fonte) è una dimostrazione di ampia diffusione e lettura.( ...) Ben lontano dall'essere un egomaniaco mai soddisfatto, Paul Goodman aveva tutte le ragioni a pensare di non aver ottenuto l'attenzione che meritava. (...) Non avrei certo desiderato per Paul Goodman quel divismo da 'media' conquistato da McLuhan o addirittura da Marcuse - un fenomeno che ha pocò a che fare con l'influenza effettiva e non permette assolutamente di capire quanto uno scrittore sia letto. Quello di cui mi lamento è il modo in cui Paul Goodman era spesso dato per scontato anche dai suoi ammiratori. Moltissimi non hanno mai capito bene, secondo me, che figura straordinaria fosse. Poteva fare quasi qualunque cosa, e cercò di fare quasi tutto quello che rientra nelle possibilità di uno scrittore. Sebbene i suoi scritti di narrativa siano diventati sempre più didattici e non-poetici, ha conanche un simile viaggio intorno al cuore. Ma persino quando parla d'amore - una delle cose che gli riesce meglio - Goodman riesce a non essere mai troppo "romantico", troppo insulso e consolatorio. L'amore, dobbiamo meritarcelo: "nessuno (tranne i bambini piccoli) ha il diritto di essere amato". ♦ tinuato a crescere come poeta dotato di una sensibilità notevole e assolutamente fuori moda; un giorno la gente scoprirà come sono belle le sue poesie. Quasi tutto quello che dice nei suoi saggi sulla gente, le città e le sensazioni della vita è vero. Il suo cosiddetto dilettantismo coincide col suo $enio: grazie a questo dilettantismo ha potuto investire nei problemi dell'insegnamento, della psichiatria, del civismo un intuito straordinario, bisbetico e accurato, e la libertà di progettare dei cambiamenti concreti. È difficile elencare tutti ·i debiti che sento di avere nei suoi confronti. Per vent'anni l'ho considerato molto semplicemente il più importante scrittore americano. Era il nostro Sartre, il nostro Cocteau. (...) Ma aveva delle doti che non hanno mai avuto né Sartre né Cocteau: un'impavida partecipazione a tutto ciò d1 cui è fatta la vita, una passione molto meticolosa e tollerante. Per me la sua voce stampata su una pagina è reale come solo poche voci di scrittori lo sono state: è familiare, accattivante, esasperante. Leggere Paul Goodman mi ha dato energia. Faceva parte di quel piccolo gruppo di scrittori, vivi e morti, a cui ho fatto riferimento per stabilire cosa vale essere uno scrittore, e i cui lavori sono i modelli su cui misuro i miei. Tutto ciò che metteva sulla carta mi piaceva. Mi piaceva quando era cocciuto, maldestro, ansioso, per.fino quando aveva torto. Il suo egotismo mi commuoveva, piuttosto che irritarmi (come fa spesso Mailer, quando lo leggo). Ammiravo la sua diligenza, la sua disponibilità a rendersi utile. Ammiravo il suo coraggio, che ha dimostrato in tanti modi ... ♦ Y.QQ
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