La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 13 - marzo 1996

della nostra società, anche nelle sue minoranze e, diciamola tutta, per una sorta di pigrizia dei potenziali lettori, di assenza in loro di stimoli interni che li spingano a cercare, di insoddisfazioni più profonde che quelle di una (faticata) sopravvivenza ciascuno nel proprio guscio? La verità sta probabilmente nel mezzo, e per quello che ci compete cercheremo di rimediare come possibile ai nostri difetti - facendoci, ma voi certo non ignorate cari lettori che questo è più facile a dirsi che a farsi, più vicini al consiglio del "candidi come colombe, astuti come serpenti". Istintivamente, senza calcolo di sorta, è successo nel frattempo che alla parte che riguarda il "sociale" (la scuola, l'immigrazione, il volontariato, l'emarginazione, l'handicap, la salute, il carcere, la devianza, la sofferenza ...) si siano venuti affiancando con sempre maggior consistenza e, ci pare, qualità: - interventi di analisi e studio su questioni internazionali ("Pianeta Terra") che ci sembra coprano un vuoto che nessuno, a questo livello di approfondimento, oggi nella stampa italiana copre, di conoscenza responsabile di ciò che accade in altre parti del mondo che non la nostra squallida Italia; - interventi e notizie che riguardano il mondo giovanile e le sue espressioni sociali e culturali più vive ("Suole di vento"); - interventi, confronti, riflessioni sulla produzione artistica italiana e straniera più interessante, e cioè meno dozzinale, non solo spettacolare e soprattutto non solo quella alla moda che viene sponsorizzata dai media e dai vari oligopoli e semi-monopoli che almeno in Italia ne controllano lo sviluppo ("Arte e parte"). In questi settori la nostra ricerca di nuovi collaboratori è stata assai fruttuosa e di essa possiamo andare orgogliosi: attorno alla rivista va crescendo un numero di collaboratori molto consistente, che è scientificamente, moralmente, umanamente adeguato al suo progetto. E che molti di loro siano arrivati direttamente dalle file dei nostri pur scarsi lettori è motivo di soddisfazione e di conforto. Poiché noi pensiamo che oggi sarebbe vile e nefasto arrendersi di fronte alla miseria dei tempi, della politica e della cultura che essi esprimono nel nostro paese, delle sue logiche maggioritarie e conformiste e omologatrici, quello che ci ripromettiamo e vi promettiamo non è di "scendere a patti" con questa realtà, ma di essere in essa più determinati e più presenti. Stiamo preparando delle trasformazioni consistenti, anche grafiche, e delle precisazioni nella "formula" della rivista, da attuare ovviamente con le nostre scarse forze ma usufruendo della collaborazione amicale di molti "specialisti". ~on è detto che no1'.~i rossa giungere, pur povens1m1 come siamo, nel giro di qualche mese anche a una diversa periodicità. Intendiamo tener fede al nostro impegno di rivista aperta, radicata, radicale (di "minori, minorati e minoritari", la definiscono alcuni amici); ma abbiamo più che mai bisogno del sostegno dei lettori: soprattutto per trovarne altri. La nostra ambizione è di crescere assieme ai nostri lettori, e di individuarne di nuovi non rubandone ad altri, ma formandoci assieme a loro. Vi chiediamo insistentemente e con sentimenti di autentica amicizia e solidarietà (e anche riconoscenza, ·ma ritenendo che questa riconoscenza debba andare nelle due direzioni: anche da voi a noi per quanto siamo riusciti a fare e vi abbiamo dato in quest'anno) che non possono essere che reciproci, vi chiediamo di tollerare ancora le nostre mancanze e le nostre approssimazioni tecniche e organi_zzative, e vi chiediamo di abbonarvi, di procurarci abbonamenti, di farci propaganda all'interno dei luoghi del vostro intervento tra i vostri colleghi e amici migliori, di farvi vivi con noi per suggerirci. m~glioramen~i e per suggenrc1 argomenti, e per discutere con noi e i nostri collaboratori le nostre idee, avanzando proposte. Se ritenete che questa rivista abbia un senso, che essa vi serve, che deve continuare a esistere e anzi deve crescere in quest'epoca e luogo così poco confortanti, questo non può avvenire che grazie alla vostra partecipazione e al vostro aiuto. Vi ringraziamo per averci segui ti e assisti ti sin qui, vi preghiamo di continuare a farlo, ma soprattutto vi preghiamo di fare, al pari di noi, di più. ♦ YQQ..

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