SALUTE E MALATTIA GLI IMMIGRATI Fabio Capacci Franco Carnevale "Naga" STRATEGIE DI INTERVENTO Fabio Capacci, Franco Carnevale FabioCapacci e FrancoCarnevale lavorano presso il Servizio di prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro "G.Pieraccini", Azienda USL 10 - Firenze. ♦ Il contesto economico e sociale Il lavoro degli immigrati in Italia, sopratutto negli ultimi 5 o 6 anni, è passato, tutto sommato, in sordina senza essere affrontato dai mass media nei suoi aspetti fondamentali legati alla evoluzione economica e produttiva del paese e del contesto internazionale. Rivelatori . del fenomeno sono stati solo aspetti marginali e deteriori, legati alla cronaca dei l?roblemi giudiziari di alcuni cittadini strameri o ad aspetti di intolleranza. Deve invece essere posta attenzione agli elementi che nell'attuale sistema sociale fungono da veri e propri attrattori della forza lavoro immigrata. Esistono certo situazioni più trasparenti e strutturate di offerta di lavoro in ben definite aree produttive, come, ad esempio, quella conciaria di Arzignano e di Santa Croce sull'Arno o quella delle acciaierie del Bresciano e del marmo del Veronese. Offerta di lavoro altrettanro pressante ma con una gestione completamente diversa, disumana ed illegale, è quella che caratterizza invece il lavoro agricolo nella zona di Villa Literno, ma anche in altre aree, non soltanto centro-meridionali. Pur considerando questi due estremi, le situazioni di lavoro più diffuse per gli immigrati si inquadrano in un contesto che si caratterizza per somma, in· proporzioni variabili, di elementi quali: - la mancanza di copertura sindacale, di assistenza e di indirizzi istituzionali speciali per la sua protezione e previdenza; - una forte volontà di mettere sul mercato la propria forza lavoro; - la mancanza di una tradizione tendente alla difesa della propria salute; - l'essere già destinati a lavorazioni a magSALUTE E MALATTIA gior rischio o comunque ad attività meno richieste dalla popolazione locale. A tale proposito, si deve sottolineare come il livello di protezione raggiunto negli anni precedenti tenda ad abbassarsi quando certe mansioni vengono assunte più diffusamente da lavoratori meno tutelati e. tutelabili, specialmente in settori lavorativi quali edilizia, agricoltura, concerie, cave e lapidei, fonderie, acciaierie (1); - una buona dose di capacità di adattamento ed una condizione di salute generalmente buona, superiore alla media dei paesi di provenienza e frutto di una selezione legata anche al fatto che molti di loro sono giovani alle prime esperienze lavorative, da spendere come merce per il proprio inserimento; • - un notevole grado di alienazione aggravata dalle difficoltà di comunicazione. ed una situazione psico-sociale ed igienica molto carente, come è sempre successo per tutti gli emigrati che spesso lavorano per realizzare una "rimessa" più alta possibile al paese di origine, tagliando molto le spese per le proprie esigenze quotidiane. In queste. condizioni, non nuove nè, originali rispetto ad altri processi migratori, trova elevati margini di profitto un certo tipo di imprenditoria priva di troppi scrupoli. In questa particolare fase economica e di riorganizzazione produttiva e sociale è da osservare che ciò che viene concordato con le associazioni sindacali in genere è già stato realizzato nei rapporti di lavoro con gli immigrati: flessibilità, intensificazione e prolungamento degli orari di lavoro, delega alle aziende dei problemi legati alla salute e sicurezza sul lavoro. · . · Chi si preoccupa di questi problemi? Dell'analisi di questi argomenti e dei molti altri problemi che caratterizzano la realtà di chi emigra alla ricerca di migliori condizioni di lavoro si occupa abitualmente la sociologia, con effetti mediati rispetto alla possibilità di attuare opportune politiche sociali. Il volontariato è molto presente ed è forse l'unico ad in- . tervenire in tempo reale nel tamponare molti dei problemi di contorno, soprattutto per immigrati con posizione lavorativa molto precaria, non ancora inseriti o già espulsi dalle attività lavorative. Le istituzioni periferiche deputate al controllo della sicurezza nei luoghi qi ··lavoro ed alla promozione della salute e della prevenzione sono presenti in alcune regioni d'Italia ma non in tutte e soffrono della contraddizione, laddove hanno la sensibilità e la capacità di inquadra__tei problemi e di com-
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