suo, e per questo non cerca nelle grandi aree di esperienza religiosa, cui pure non sente di appartenere,. quel nocciolo che lo riguarda semplicemente come uomo. 14 Alla 'fine dell'itinerario bonhoefferiano troviamo questo quadro, all'interno del quale il "dualismo" dell'età moderna - cioè l'autonomia dell'uomo in un mondo dove Dio non è più presente nella forma del numinosum e del1'onnipotenza - viene accolto, senza però che ciò significhi separare, dividere "in due sfere" la realtà. Va osservato, in raffronto a Gogarten, che Bonhoeffer non rivendica alla tradizione ebraico-cristiana l'impulso originario per la storia della laicità, sicché è improprio, nel suo caso, parlare di secolarizzazione. La storia della autonomia è una storia autonoma, e non una riduzione allo stato laicale di' verità originariamente cristiane. In questo modo egli non toglie alla età moderna la sua "legittimità", il che consegue invece quasi inevitabilmente, come ha denunciato Blumenberg 15, dalle teorie della secolarizzazione. D'altra parte, Bonhoeffer conferisce alla storia della laicità una solida rilevanza teologica, in quanto le riconosce il merito di aver sgombrato 11 campo dall'idea di un Dio geloso dell'autonomia umana: "si può dire che la descritta evoluzione verso la maggior età del mondo, con la quale si fa piazza puiìta di una falsa immagine di Dio, apra lo sguardo verso il Dio della Bibbia, che ottiene potenza e spazio nel mondo grazie alla sua impotenza" 16 • Perciò, se è vero che porre di volta in volta l'accento sull'elemento secolare o su quello "sacro" è affare di discernimento storico, è anche vero che la storia della laicità non può essere considerata troppo facilmente conclusa (anzi, questo affidarsi al discernimento storico è possibile solo in una pros_pettiva laica e ne rappresenta perciò una conferma). Tornando al caso di Napoleoni e valutando ora le sue affermazioni dal punto di vista del merito, si deve porre la domanda se la sua sfiducia verso una politica "laica" derivi effettivamente dal discernimento storico, o non sia piuttosto già tautologicàmente contenuta nel suo attribuire alla politica il compito, né più né meno, di "rovesciare" il segno aella storia (giacché una sovradeterminazione della politica equivale necessariamente :id attribuirle una valenza di tipo religioso). Se questo è, come mi pare, il fulcro della sua prospettiva, la cristologia di Bonhoeff er sottolinea, viceversa, che il "rovesciamento" del segno della storia è avvenuto, una volta per tutte, sulla croce e nella resurrezione. L'impostazione di Napoleoni appare di conseguenza ancora (o nuovamente) debitrice di una impostazione apologetica del discorso religioso È qui possibile stabilire un'analogia: come l'idea di creazione libera il mondo dalla presenza diffusa del numinosum, di dèi e spiriti legati ai fenomeni naturali, e lo "secolarizza", così la croce-resurrezione libera la storia, e più precisamente la politica, dall'idea "numinosa della palingenesi e dalla concezione di Dio. come "postulato" che essa porta con sé (spesso in forma implicita e secolarizzata, oppure esplicita, come appunto nel caso di Napoleoni). Liberare la politica da un pathos improprio (concepirla come "gioco", oirebbe Barth, e propri? ee:ciò percepir°:e tutta la concreta, reale seneta) e dunque condi-· zione della sua laicità. Dal riconoscimento della autonomia della storia della autonomia di cui abbiamo parlato sopra, deriva un'indicazione di fondo per l'atteggiamento delle chiese davanti alla laicità. E quella dell'abbandono dell'atteggiamento apologetico, di giustificazione di sé e della LEZIONI r,ropria causa (il cristianesimo) di fronte alla 'ril::iellione" o all' "indifferenza" dell'uomo adulto, nonché della preoccupazione di aeporre un proprio timbro anche alla modernita, pér dedicarsi invece in modo totale e assorbente alla causa stessa, alla predicazione e alla testimonianza del vangelo. La chiesa è chiesa di Cristo nella misura in cui è chiesa-per-altri: non chiesa "in autodifesa", ma chiesa che dimentica se stessa, che non ha tempo di fermarsi sui propri successi, sulle propne sconfitte o sulle proprie necessità, perché la sua visuale è dominata dalla compassione per l'altro. Porre la propria libertà, la libertas Ecclesiae, al centro delle sue preoccupazioni è la ricorrente tentazione idolatrica della chiesa. Mentre, quanto più dimentica se stessa per gli altri, tanto la chiesa si rende credibile secondo la logica del vangelo. Note 1 La persistenza della religione, "Concilium" IX (1973), fase. 1. 2 Cf R. Bultmann, Nuovo Testamento e mitologia. Il problema della demitologizzazione del messaggio neotestamentario, in Il dibattito sul mito, tr. it., Roma 1969, p. 6. 3 F. Gogarten, Protestantesimo e realtà [1924], in J. Moltmann (ed.), Le origini della teologia dialettica, tr. it., Brescia 1976, p. 616. 4 F. Gog~rten, l'annuncio di Gesù Cristo [1948], tr. it., Brescia 1978, p. 413. 5 F. Naumann, Briefe uber Religion, Berlin 1904. 6 D. Bonhoeffer, Resistenza e resa. Lettere e scritti dal carcere, tr. it., Cinisello Balsamo 19892 , p. 351 (lettera del 30 aprile 1944). . 7 Ivi, p. 355 (lettera del 5 maggio 1944). 8 Schillebee Hx vede qui, probabilmente a ragione, una difficoltà che caratterizza l'intero pensiero occidentale nel suo rafporto con il fatto religioso: cf. E. Schillebee Hx, I Cristo. La storia di una nuova prassi, tr. it., Brescia 1980, pp. 902-903. 9 D. Bonhoeffer, Etica, tr. it., Milano 1969, pp. 166167. lO C. Napoleoni, Cercate ancora. Lettera sulla laicità e ultimi scritti, introduzione e cura di R. La Valle, Roma 1990, p. 120. La dimensione storica che il problema della laicità acquista quando viene messo in rapporto alla riflessione cristologica è trascurata da La Valle, quando si richiama a Calcedonia (ivi, p. XXXVII). 11 Ivi,p.114. 12 Ivi, p. 16. 13 Resistenza e resa cit., p. 445 (lettera del 21 luglio 1944). 14 Per le difficoltà che un approccio interdisciplinare nell'etica, che tenga conto anche della riflessione non-teologica, incontra in ambito cattolico ancora nel dopo-concilio, vedi B. Haering, Fede storia morale, Roma 1989, in particolare l'Appendice, dove è riprodotto il carteggio dell'autore con la Congregazione per la dottrina della fede. 15 Cf. H. Blumenberg, Sakularisierung und Selbstbehauptung, Frankfurt a. M., 19832 • 16 Resistenza e resa cit., p. 440 (lettera del 16 luglio 1944). ♦
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