fruendo dell'informazione, e per aiutarli ad esaminare le loro opinioni a proposito di quello che consideriamo le nostre necessità. Si può controbattere che non solo l'esercizio de~li elementari diritti politici rende più probabile che ci sia una risposta politica ai bisogni economici più evidenti (questo è l'argomento incentivante), ma anche che la concettualizzazione e la comprensione delle necessità economiche richiederebbe l'esercizio di tali diritti (questo può essere chiamato !"'argomento costruttivo"). Un serio impegno a capire quali sono i "bisogni" economici - il loro contenuto e la loro forza - richiede un confronto e uno scambio intellettuale. Le persone patiscono miserie e privazioni di diversa natura - alcune più rimediabili di altre. Molte cose vorremmo andassero diversamente, ma non tutte sono necessariamente considerate una necessità. Ci sono molti cambiamenti che l'uomo auspicherebbe, se li potesse realizzare, l'immunità alle malattie, ad esempio - forse anche l'immortalità. Ma non le consideriamo necessità. Il concetto di necessità si ricollega a un'analisi della natura delle privazioni, e anche alla nostra capacità di capire cosa può essere fatto per rimediarvi. Il ruolo costruttivo dei diritti dà la possibilità ai cittadini di interagire tra di loro, considerare ciò che si può realizzare, stimare valori e priorità. I diritti politici e civili, inclusa la libertà di espressione e di discussione, non hanno importanza fondamentale solo perché inducono una reazione politica di fronte alle necessità economiche; sono centrali per la formulazione e il discernimento dei bisogni stessi. Questo è, in effetti, un campo in cui i rispettivi domini del Posh e del Push interagiscono. Discussioni costruttive di questo ·tipo possono essere ostacolate dal dispotismo (mediante la messa al bando di tali interazioni politiche), ma possono anche essere gravemente limitate dall'analfabetismo e dall'ignoranza. In questo senso, sia i dirittipolitici che lo sviluppo sociale hanno un peso sostanziale per l'informazione e l'interazione sociale, e attraverso questo hanno peso anche per la priorità di norme e valori, per lo sviluppo delle idee e per la capacità di capire quali siano le vere necessità. Il contrasto tra la Cina e lo stato indiano del Kerala può essere un esempio istruttivo. Molti stati dell'India sono molto più avanzati, nell'ambito dello sviluppo dell'istruzione, delle province cinesi (con l'eccezione del Tibet, che ha la percentuale di analfabetismo più alta di ogni provincia cinese e stato indiano), ma lo stato del Kerala, come abbiamo notato prima, ha raggiunto ottimi livelli di istruzione primaria, anche se il reddito pro capite è piuttosto basso. La sua percentuale di alfabetizzazione femminile non solo è più alta della Cina (86% nel 1991, mentre quella cinese era del 68%), è più alta anche di ogni s_ingolaprovincia in Cina. Il Kerala non deve essere considerato un paese, visto che è uno stato all'interno. di un paese, ma con i suoi 29 milioni di persone, è più vasto della maggior parte dei paesi del mondo (compreso il Canada). Il paragone tra la Cina e il Kerala è utile perché il Kerala compete con la Cina nell'ambito dello sviluppo sociale ed è molto più avanti di lei in termini di protezione dei diritti civili e politici 23 • Un campo in cui l'analisi comparativa è particolarmente interessante è la politica della popolazione, alla quale il governo cinese ha atPIANETATERRA tribuito molta importanza. In realtà, il successo ottenuto dalla Cina nel ridurre le nascite è stato ammirato a livello internazionale, e le sue politiche sono spesso citate ad esempio per gli altri paesi in via di sviluppo. Uno degli esempi in cui il concetto di "necessità" sembra aver assunto un significato diverso nel Kerala è il riconoscimento e la convinzione che una famiglia moderna debba. essere poco numerosa, con relativamente pochi figli. Gli aspetti negativi di una procreazione continuata sul benessere e la libertà delle giovani donne _sono stati una questione molto dibattuta. L'emergere di. questa riformulazione delle necessità è stato agevolato sia dall'alto livello di istru'.?ione nel Kerala (compresa l'istruzione femminile) e anche dalla possibilità di discutere tale questione liberq.mente e-pubblicamente. Nel resto dell'India non si è creata la prima condizione, mentre in Cina è stata l'ultima condizione - quella di un'aJ?erta e libera discussione - a mancare. In effetti, in Cina il ridimensionamento della famiglia è stato principalmente una questione di politica governativa autoritaria, con il coercitivo sostegno di provvedimenti come quello che imponeva "un solo bambino per coppia", e l'alienazione dei diritti sociali delle famiglie (come le agevolazioni per gli allogsi) nel caso avessero una prole più numerosa d1 quanto consentito. La cosa interessante da notare in questa comparazione è che il ridimensionamento della famiglia mediante la discussione, l'informazione e la revisione dell'idea di "necessità" ha avuto maggior successo nel Kerala di quanto ne abbiano avuto le draconiane, coercitive misure della Cina. La percentuale di nascite del Kerala è del 18 per mille, più basso di quello della Cina, che è del 19 per mille, e questo risultato è stato raggiunto senza la minima imposizione da parte dello stato. Il tasso di fertilità, che si basa sul numero di bambini per ogni donna, è 1,8 nel Kerala; in Cina è 2,0. I motivi che hanno agevolato il cambiamento sociale nel Kerala sono state il miglioramento dell'istruzione (inclusa quella delle donne), una solida tradizione nell'ambito del diritto di proprietà non precluso alle donne (l'influente comunità dei Nair ha avuto una tradizione matriarcale durata molti secoli), la possibilità di una discussione aperta e pubblica, incentrata in modo particolare sulla questione dell'emancipazione delle donne 24 • Nel
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