tegrarli nell'Imp:ro vei:o e pro.er~o. Lo _Stato comprendeva sei province: Gilg1t, Balt1stan, Poonch e la valle del Kashmir a maggioranza musulmana; Jammu a masgioranza hin~u e_Ladak a maggioranza buddhista. Il maharaia hmdu Hari Singh della dinastia dei Dongra - che comprò la valle del Kashmir dagli inglesi nel 1846 per 750 milioni di rupie - s~else di ade_rire~ll'India nonostante che la magg10ranza dei suoi sudditi fosse musulmana. La prima guerra fra India e Pakistan scoppiò nel 1947; altre furono combattute nel 1965 e nel 1971. Il risultato è una linea di cessate il fuoco - non riconosciuta né dai due contendenti né dall'Onu - che lascia Gilgit, Ba!tistan e una parte del Poonch al Pakistan e il resto all'India. Il movimento popolare per la secessione dall'India, scoppiato a_ll~fi!1edel 1 ~8~, è diviso tra i filopakistani e sii _md1pe!1~ent1st1. La presenza pakistana è ~ass1c~ia: oggi_11Ka~hmir è un piccolo Afghanistan m molti sen~1. I gruppi di "mujaheddin" so?o ii;numerevoh; le armi e i fondi vengono quasi tutti_dall'a!t_rapart: della frontiera e i pakistani preferiscono 1gruppi che sono pe_r l'~nnessi?n_e e _c~e_sono__anche qu~lli for~~tl da m~e~ra\1st1re~1g1os_1. _Il pi~ forte dei grupp~ mtegra!1.st1_f1lopak1stame l_H1zbu~- Mujaheddm, una f1haz10nedel ~~pro mtegr~b~ sta della Jamaat-Islami. I gruppi mdipende_nt1s~1 - il più noto dei quali è il Jammu e Kashmir L1beration Front Qklf)) hanno un grande sostegno popolare ma poche armi. Nell'anno trascors~ l'esercito indiano ha guadagnato terreno sui guerriglieri separatisti, ma a un alto pr~zz?: la gente è tutta con "i ragazzi" e non fa distmz1~n~ tra filopakistani e indipendentisti, tra i~tegra_hsu musulmani e liberali di stampo bmanmco. Sfruttando una certa stanchezza tra la popolazione l'esercito ha dato via libera a un gruppo antig~errigliero guidato dell'indipei;dentist_a "pentito" Kukka Parrey, che sta _semman_do_11 terrore in alcune zone del Kashmir tra cui Snnangar. Il nuri;ero ~i uomi_~i -. tra _soldati ~ membri dei van corpi p~ram1htan --: _1mpegnftl in Kashmir non è pubblico. Un uff1~1aledellesercito mi ha detto che sono "al massimo centomila". In Kashmir tutti sono convinti che siano almeno 500 mila (la valle del Kashmi: ha cir~a due milioni di abitanti). Posso solo dire la mia iml?ressione: ~on ho ~ai ."'.istotanti _soldati tutti insieme quanti ne ho v1st1m Kashm1_r.In ~!cune città come Sopore - una roccaforte 1slam1canel nord del Kashmir controllata fino a un anno fa dai "mujaheddin" e ora riconquistata dall'eser~ cito - credo di aver visto lo stesso numero d1 soldati e civili. Da quando sono in India nel Kashmir in media muoiono una ventina di persone al giorno: ~errigl~eri, soldati ,e ci_vili.I dirigenti della protesta dicono che 1India deve a~- cettare la discussione a tre - con loro e con 11 Pakistan - e ~inimizza_no tutti g!}altr~ probl~,- mi come le divergenze m seno al movimento . Il Pakistan chiede un plebiscito ma senza la "terza opzione", cioè l'i_ndip_endenz_aperché - mi ha detto una volta ti pnmo ministro del Pakistan, Benazir. Bhutto - "si. rischierebbe 1i creare instabilità in tutto il continente". L'India fa combattere il suo esercito - anche se i militari affermano di avere "una mano legata dietro la schiena" - e afferma di voler discutere "di tutto ma nell'ambito della Costituzione indiana", cioè senza prendere in considerazione né anness\one al Pakistan né indipendenza. Se una soluzione c'è, per adesso non si vede. · ♦ SVILUPPO ECONOMICO E MUTAMENTO SOCIALE: INDIA E CINA Amartya Sen (traduzione di Elena Fantasia) Ho avuto modo di conoscere Amartya Sen in due occasioni. La prima, a Delhi, nell'inverno 1991 l'anno in cui è stato avviato il processo di liberalizzazione economica del['India. Sen era di ritorno da una brevissima visita alla sua famiglia d'origine nel suo paese 1:ataf~,nel Bengala. Per incontrarlo e chiedergli un intervista mi recai nel luogo dove aveva appena concluso una conferenza. Mi colpì l'er1:tus[asmo dei giovani. Tutti volevano parla~glt e io dovetti attendere per oltre due ore, il tempo che impiegò a rispondere a tutte le loro ~oma1:de. Mi resi subito conto, nel corso dell'intervista, dell'originalità del suo pensiero. R~c_ordo,in particolare la chiarezza e la profondita nell _esporre, in pochissime battute, una compara~ione tra le radici del benessere economico giapponese e quello indiano, collegandole non solo all'attività dello Stato, ma al costume, alle tradizioni dei due popoli. Prof;sso_red~ :cor:omia e di filosofia morale presso l umversita dt H_ar-. vard Sen riesce sempre a dare alle funzioni econ~miche una prospettiva _etica.. La sec?nda al Trinity College di Cambridge, in Inghilterra dove Sen era stato inviato a tenere la "Nehru lecture" del 1993. Si conosceva solo il titolo An idea of India, ma non l'argomento che a;rebbe trattato. In una sala affollatissima di eminenze e frofessori, inglesi e indiani, Se_n ha affrontato ù più terribile evento della storta recente dell'India, la distruzione della moschea_ di Babri Masji ad Ayodhy~, da pa'.te _degli estremisti indù. Scagliandosi contro il rito~n? del settarismo oscurantista dei f ondamentaltsti, Sen ripercorse, in quell'occa~ione, la storia del subcontinente nello scambio culturale fra le due religioni, indù e musulmana, rivendican~o l'idea di un India secolare, tollerante delle differenti religioni che la animano. Gran~e emozione provocò, in quella sed~ ac~ade"!i~a, l'.a_t-_ tacco diretto a uno dei principali p_arttt~pofitict indiani e la messa in guardia dat pericoli del fascismo. · Per "La terra vista dalla luna" volevo intervistarlo di·nuovo sulla situazione economica in India, sugli effetti e le prospetti_ve~el processo di liberalizzazione. Sen mi ha inviato questo suo scritto, che è una sorta di grande riassunto del suo ultimo libro, e che risponde alla gr~n parte delle domande che avrei voluto porgli. I suoi libri sono editi in italiano dal Mulino e da Marsilio. (Italo Spinelli) ♦ Il ritmo accelerato della crescita economica della Cina a partire dalle riforme del 1979, e le prospettive modeste del buon andamento delPIANETATERRA ~
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