La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 12 - febbraio 1996

quello sostanzialmente passivo e rassegnato della colpa. Perché certo, adesso che lo so, che svegliarsi troppo bruscamente provoca l'infarto (a me provoca comunque malumore, ma questo è un altro discorso ...) è mia la colpa se continuo a correre dietro l'orolo_gio, è mia la colpa se muoio ... Ci sono due componenti, nel!' esigenza che un po' tutti abbiamo di ottenere consigli, indicazioni, regole di comportamento: l'illusione di poter tenere sotto controllo la realtà, allontanando o evitando quello che ci fa paura, e la convinzione post positivistica che "qualcuno" (non più Qualcuno ...) ne sappia più di noi, e possa dirci come fare. Così, basta trovare il qualcuno. I giornali fanno la loro parte. Poi ci sono i professionisti. Gli esperti. Bersagliati, questo è certo, di richieste; spesso troppo disposti a rispondere. Perché, cosa c'è di male a dare consigli, chiedono loro, gli esperti, quelli disposti ad affermare m pubblico che i bambini che dormono nel lettone con i genitori diventei:anno eiaculatori precoci, che i ragazzi che fumano spinelli diventeranno tossicodipendenti o che i figli di genitori separati sono destinati all'insuccesso scolastico. Il male è a conferma di una epistemologia distorta e ineffica- ~ ce: quella del se...allora. Quella della causalità rigida e meccanica. Quella delle semplificazioni brutali. Se lascio che il mio bambino pianga da solo nel suo lettino, spaventato dai suoi sogni, senza farmi convincere a portarlo a letto con me, la sua vita sessuale da adulto sarà certo perfetta ... Se perquisisco sistematicamente la stanza di mio figlio adolescente, e gli vieto di frequentare gli amici a cui è legato perché fra loro gira un po' d'erba, certamente non diventerà un drogato. Suonano assurde queste certezze, se le formuliamo così, esaltandone gli aspetti paradossali e parziali. Ma quando vengono vendute bene, ben confezionate, ben espresse, sono convincenti. Anche perché chi cerca certezze è già ben disposto a farsi convincere, a eseguire acriticamente, o a farsi travolgere da sensi di colpa: cosa succederà adesso, io lo non lo sapevo, sono già due settimane che il mio bambino dorme nel lettone, sarà ormai trop.r,o tardi p~r lui? , Anche il senso d1 colpa e in qualche modo un tranquillante, esattamente come le certezze scientifiche: è quasi la stessa cosa credere che ci sia un unico modo giusto e sicuro di comportarsi, o convincersi che ormai abbiamo sbagliato, e non c'è più nulla da fare. In tutti e due i casi, si ~ riesce ad evitare la scommessa, il rischio quotidiano .della scelta, dell'invenzione, del confronto con la realtà. Scommettere, rischiare, nelle relazioni con gli altri, nel lavoro, con i figli; sbagliare e accettare di aver sbagliato, e cercare il modo di riparare gli sbagli, per ricominciare, per ricostruire. Improvvisare, inventare, accettare la sorpresa, l'imprevisto, sono la ricchezza della vita ... Ma no: troppo dilettantesco. Poco scientifico. Pericoloso. Meglio ascoltare gli esperti. Meglio cercare un manuale. Così non sbaglieremo mai più. E le "altre" certezze? Dalle pagine di un settimanale di provincia, la maga Magika risponde a una ragazza che chiede se troverà lavoro, e un fidanzato: non avere fretta; le carte mi dicono che per il lavoro dovrai aspettare ancora, ma forse, nei prossimi mesi, se saprai guardarti intorno, ti accorgerai che qualcuno, si interessa a te. Ecco un consiglio dato bene. La certezza nell'incertezza. Impalpabile, inafferrabile ma rassicurante. Aspetta ... Vedrai ... Mi piace, la maga Magika. Dopotutto meglio i tarocchi degli esperti. ♦

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