La Terra vista dalla Luna - anno II - n. 12 - febbraio 1996

anche le operazioni per come risultano documentate, purché si siano concluse e ferma restando la copertura delle fonti. Deve esserci controllo sui risultati, sulla congruità tra le attività e i costi: quanto si spende per i servizi? Si spende bene? Le spese sono giustificate? Nei paesi occidentali, il' controllo si basa prevalentemente su questa analisi del rapporto tra costi e risultati e poi l'analisi si traduce in una valutazione che diventa fondamentale ai fini del bilancio. Se i soldi sono stati sprecati, se il servizio non ha funzionato, la prossima volta si assegneranno meno risorse. I servizi italiani: la grande anomalia Come tanti, mi sono spesso chiesto il perché di tutte queste deviazioni: perché la storia dei nostri servizi segreti sia così diversa, ad esempio, da quella dei servizi inglese o americano. Se guardiamo alle vicende dei servizi italia- !1i negli anni successivi alla seconda guerra mondiale, vediamo che c'è innanzitutto una ragione istituzionale. Al vertice degli apparati di intelligence vi è stato il capo del servizio segreto militare, che ha goduto, sino a tutto il 1991, della "delega in bianco" di cui si parlava prima. Il capo del servizio segreto militare è stato, per circa quaranta anni, "autorità nazionale per la sicurezza". Questa dizione non esiste nelle norme italiane: è un'espressione che viene da regolamenti segreti relativi a un accordo Nato - anch'esso segreto - del 1951 con il quale i paesi membri dell'alleanza si obbligavano ciascuno ad individuare, all'interno del proprio ordinamento, una figura di funzionario al quale assegnare la qualificazione-di "autorità nazionale ...". C'è quindi un circuito di 9..uesteautorità di sicurezza che culmina nell'ufficio per la sicurezza della Nato. Qui gli americani, che sono i più forti, sono al vertice del sistema. In questo sistema le autorita di governo italiane e le leggi italiane poco incidono. Si può dunque parlare di un doppio circuito di cui è parte questa autorità per la sicurezza ma anche il servizio che essa dirige. Da un lato si risponde alle leggi italiane, al governo italiano. Poi, sotterranemente, e con maggiore incidenza, quello che conta è il collegamento con le altre autorità similari nei paesi Nato e in particolare con i vertici dei servizi segreti americani. Sta in que- •' .. - -. ,, ,,,..--··-· sto - io credo - la base istituzionale delle deviazioni: la delega in bianco e l'assenza di controlli favoriscono il collegamento organico del servizio segreto militare con gerarchie estranazionali. Ma ci sono altre ragioni' storiche che riguardano la formazione delle classi dirigenti italiane. Intanto, il carattere minoritario di un'etica democratica dentro le gerarchie militari, per molti anni. È mancato quello che in altri paesi è invece stato sempre presente: la lealtà di fondo nei confronti della Costituzione, anche in un'attività segreta, pericolosamente ai confini dell'illegalità. Si pensi ai servizi inglesi, che hanno _conosciuto momenti drammatici, ma sempre animati da una consonanza sostanziale.con l'ordinamento costituzionale e con il comune sentire del paese d'appartenenza. C'è un patriottismo che caratterizza questi apparati nei grandi paesi occidentali, mentre manca nel nostro paese. Anzi, in Italia c'è stato un fraintendimento dell'interesse nazionale: si è pensato che corrispondesse all'interesse nazionale proteggere gli autori delle stragi. Poi c'è stata continuità tra quadri del servizio segreto· militare nell'ultima fase del fascismo, quadri più politicizzati, e quelli degli anni successivi al 1948. Si prenda il caso del generale Giuseppe Pieche: un massone, personaggio di primo piano del Sim e collaboratore dell'Ovra (Opera vigilanza refressione antifascismo), poi funzionario de ministero dell'interno ripescato da Scelba e organizzatore di attività d1 provocazione contro la sinistra. La continuità è anche nell'anticomunismo. Gli apparati dell'ultimo fascismo si erano misurati con il nemico princi1;ale, per loro, che era rappresentato dai partigiani delle formazioni di sinistra. Tutti questi elementi, che hanno concorso a fare dei Servizi italiani una realtà anomala e per certi versi inquietante, non solo hanno continuato ad allignare sino ai giorni nostri, ma seguitano ad influenzare ne~ativamente, e in modo massiccio, osni tentativo di riforma democratica e costituz10nale d~gli apparati. La guerra fredda è finita in tutto il mondo dopo il crollo del murù di Berlino, e già prima agonizzava: privi di copertura ideologica, i settori deviati sono oggi soltanto deviati e basta, senza possibilità di alcuna formr, di richiamo ideale che nobiliti le loro azioni. Bisognerà, prima o poi, ma meglio prima che poi, e nell'interesse di tutti, liberarsene. - . ------- . . l. ;.. -: . . '·":, . _.;.·- . - ~:) ~.: . •,.: I 1. ' 1 ♦ ~-- ~:.-=-~· -~-- .' ,, -',-·',...:._:..... -----~· ------- . ,~j+e.~..:.··----. ' --~--- BUONI E CAWVL

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